Analisi

Telco. Rapporto Draghi un anno dopo, serve una corsia preferenziale per le fusioni. 5 spunti Tech dal discorso di Super Mario

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L'ex presidente della BCE chiede alla Ue di anticipare la pubblicazione della revisione delle linee guida UE sulle concentrazioni: 'Il 2027 è troppo lontano'.

Il Report Draghi sulla competitività della Ue compie un anno e nel suo discorso per fare il punto a 12 mesi dalla pubblicazione l’ex presidente della BCE dedica non poche parole al mondo del tech. In particolare, a partire dal tema della concorrenza, ricordato anche dalla presidente Ursula von der Leyen nel suo di discorso: la leader dell’esecutivo europeo ha sottolineato che Bruxelles guarderà da vicino al completamento del Telecom single market e ancora, ha chiesto un’accelerazione per quanto riguarda la disciplina della concorrenza nel suo complesso, con “la necessità di anticipare la pubblicazione della revisione delle linee guida UE sulle concentrazioni”.

La questione riguarda in primis la industry delle Tlc, che da anni chiede regole semplificate per procedere ad un percorso di consolidamento chiesto a gran voce da Draghi nel suo report ma che stenta a decollare, lasciando il Vecchio Continente in una frammentazione insostenibile rispetto alla concorrenza globale di Usa e Cina, Corea del Sud e Giappone.

La parola 5G e Cloud citata una volta nel discorso di Draghi accanto al satellite

Nel suo discorso Draghi ha citato la parola 5g, fibra e cloud una volta sola. La cosa interessante è che per definire le reti ultraveloci Draghi ha inserito nel novero delle tecnologie anche il satellite, che così guadagna terreno nella gerarchia delle tecnologie abilitanti del digitale e dell’AI.

“L’intelligenza artificiale è spesso definita una tecnologia “trasformazionale”, come l’elettricità 140 anni fa. Ma dipende dall’orchestrazione di almeno altre quattro tecnologie: il cloud per archiviare enormi
dati, il supercalcolo per elaborare tali dati, la sicurezza informatica per proteggere i settori sensibili e
reti avanzate – 5G, fibra e satelliti – per la trasmissione”,
si legge.

Draghi: ‘La Ue non può aspettare il 2027 per rivedere le norme sui merger’

Mario Draghi, dal canto suo, ha detto che le reti ultraveloci sono un fattore chiave abilitante per l’AI, un’area in cui la Ue soffre di un forte ritardo. Inoltre, Draghi ha sottolineato che “la Ue non può aspettare il 2027 per rivedere le linee guida in materia di merger, resilienza e innovazione dovrebbero essere inserite nelle policy di concorrenza subito”.

L’Unione Europea deve portare avanti la revisione delle modalità di applicazione delle sue norme sulle concentrazioni, ha detto in proposito von der Leyen.

L’Antitrust Ue è impegnata a rielaborare le sue linee guida sulle concentrazioni, che definiscono la legislazione UE in materia di fusioni e acquisizioni. I funzionari hanno raccolto feedback sulle linee guida durante l’estate e il processo dovrebbe concludersi entro il 2027.

“Come minimo, dovrebbe essere istituito immediatamente un processo accelerato”, ha detto Draghi. “Resilienza e innovazione devono essere integrate nella politica di concorrenza fin da ora”.

Un portavoce della Commissione ha successivamente chiarito che l’esecutivo dell’UE non ha ancora una nuova tempistica per il processo di revisione e che i funzionari hanno ricevuto una “enorme” quantità di feedback dall’industria negli ultimi mesi, che ora deve essere analizzata. “Saremo il più rapidi possibile, come annunciato dal presidente, ma faremo anche le cose per bene”, ha detto.

Cinque spunti Tech nel discorso di Draghi

Al di là di questo, Euronews ha pubblicato una interessante analisi con 5 spunti per il settore Tech tratti dal discorso di Mario Draghi, comprensiva dell’accelerazione in materia di fusioni e acquisizioni: riforma delle telecomunicazioni (DNA), richieste di una riforma più approfondita del GDPR, una sospensione delle norme ad alto rischio dell’AI Act, appalti “Buy European” e una riforma più rapida delle fusioni.

#1 Digital Networks Act

Nel suo discorso, Mario Draghi non ha menzionato esplicitamente il Digital Networks Act, ma ha accennato a una “importante riforma delle telecomunicazioni” prevista entro la fine dell’anno, probabilmente un riferimento alla DNA.

L’ambito di applicazione del DNA rimane poco chiaro e si prevede che i negoziati tra gli Stati membri saranno difficili, soprattutto alla luce dell’accordo commerciale UE-USA, che limita l’introduzione di tariffe di rete. Non è ancora chiaro se nuovi “meccanismi di risoluzione delle controversie sull’interconnessione IP” saranno inclusi nel DNA, anche se si pensa di sì.

#2 La necessità di una riforma più ambiziosa del GDPR

Mario Draghi ha correttamente diagnosticato i problemi di applicazione del GDPR tra gli Stati membri, osservando che il regolamento Ue sulla data protection ha aumentato il costo dei dati di circa il 20% per le aziende europee rispetto alle loro controparti americane.

Tra le aziende europee, una delle richieste più chiare è una radicale semplificazione del GDPR, non solo la legge primaria, ma anche la pesante “gold-plating” da parte degli Stati membri. L’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale richiede enormi quantità di dati web pubblici. Tuttavia, l’incertezza giuridica sul suo utilizzo crea costosi ritardi, rallentandone l’implementazione in Europa. La ricerca lo conferma: il GDPR ha aumentato il costo dei dati di circa il 20% per le aziende dell’UE rispetto alle aziende statunitensi. Tuttavia, l’unica modifica sul tavolo finora è una semplificazione della conservazione dei dati e l’estensione delle deroghe per le PMI alle società a media capitalizzazione. Una riforma più ampia verso norme più semplici e armonizzate è ancora vaga.

#3 Legge sull’IA: nessuna critica ai codici di condotta, ma un invito a sospendere le norme per i sistemi ad alto rischio

Riprendendo le sue precedenti osservazioni sull’eccessiva regolamentazione che ostacola la capacità di scalabilità degli innovatori tecnologici europei, Draghi ha commentato anche la Legge sull’IA.

La Legge sull’IA è un’altra fonte di incertezza. Le prime norme, che includevano il divieto di sistemi “a rischio inaccettabile”, sono state approvate senza particolari complicazioni. I codici di condotta firmati dalla maggior parte dei principali sviluppatori, insieme alle linee guida della Commissione di agosto, hanno chiarito le responsabilità.

Inoltre, Draghi ha chiesto una pausa nell’attuazione dell’AI Act per i sistemi ad alto rischio come le infrastrutture critiche e la sanità.

#4 Direttiva sugli appalti pubblici: acquistare prodotti europei

Mario Draghi ha anche esplicitamente approvato le imminenti revisioni delle direttive UE sugli appalti pubblici, guidate dal Commissario Stéphane Séjourné, osservando che l’UE dovrebbe sfruttare il 14% del PIL speso per gli appalti pubblici per supportare i servizi cloud europei e l’intelligenza artificiale verticale, riecheggiando le precedenti richieste di attuare un approccio “acquistare prodotti europei”.

#5 Norme più semplici sulle concentrazioni

Draghi ha evidenziato il frammentato panorama industriale europeo, osservando che, a differenza di Stati Uniti e Asia, che beneficiano di scala e consolidamento, l’Europa rimane divisa tra i leader nazionali.

Ha avvertito che aspettare fino al 2027 per rivedere le linee guida sulle concentrazioni è troppo tardi, poiché “l’industria non può aspettare”. Queste linee guida saranno particolarmente importanti per il settore delle telecomunicazioni dell’UE, che da tempo sostiene fusioni più semplici.

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