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RaiWay rinnova il Cda in vista dello sbarco in Borsa

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RaiWay scalda i motori in vista del prossimo sbarco in Borsa. La società delle torri controllata dalla Rai, che dovrà mettere sul mercato una quota di minoranza, come ha stabilito il governo fissando il limite massimo del 49% mentre il restante rimarrà in mano pubblica, si è riunita oggi per rinnovare il Consiglio d’amministrazione.

A quanto apprende Key4biz il presidente Roberto Sergio ha rassegnato le proprie dimissioni, gli subentrerà Camillo Rossotto che resta anche direttore Finanza e Pianificazione Rai. Riconferma come amministratore delegato per Stefano Ciccotti.

Entra in Cda anche Salvatore Lo Giudice, che manterrà pure l’incarico di direttore Affari Legali in Rai.

Il Cda ha, inoltre, nominato quattro consiglieri indipendenti ed esterni all’azienda, si tratta di Joice Bigio, che proviene dal board di Fiat, Fabio Colasanti, già Direttore Generale Information Society della Commissione Europea, Patrizia Grieco, attuale presidente Enel, e l’esperto di Finanze Patrizio Messina.

Il prossimo step del Cda Rai è adesso quello di decidere come procedere con la quotazione: se predisporre una classica Ipo, preferire una trattativa privata o indire un’asta.

In questo senso il governo ha dato ampia autonomia all’azienda, introducendo solo una norma cornice con un DPCM, controfirmato già dal Ministero dello Sviluppo economico e da quell’Economia, che stabilisce che il 51% di RaiWay resti in mano pubblica.

Per il resto la Rai potrà procedere come meglio crede per cedere fino al 49% della società.

Un’operazione che non solo consentirà di rispettare il taglio dei 150 milioni chiesto dal governo con il DL Irpef, ma di far cassa e chiudere in pareggio il bilancio.

Al momento si sta registrando un forte fermento sul mercato delle torri da parte di diversi operatori di settore. A dare il via in Italia è stata Mediaset, mettendo in vendita il 25% di Ei Towers per 285 milioni di euro.

Tra gli interessati alle torri di RaiWay potrebbero esserci gli spagnoli di Abertis, ma anche la società delle torri inglese Arqiva sui cui si poggia la BBC per la diffusione dei propri programmi.

Il settore si sta ormai evolvendo verso grandi compagni internazionali concentrate su questa attività industriale.

L’advisor designato dalla Rai, Banca Leonardo, sta infatti sondando l’interessi di grandi soggetti che operano su scala globale.

La Rai potrebbe arrivare a incassare fino a 600 milioni di euro, facendo forza sulla grande capillarità di RaiWay che è presente su tutto il territorio nazionale con le sue torri. Difficile che si arrivi a questa cifra perché la Rai non ha agito con tempestività come ha invece fatto Mediaset. Resterebbe comunque una grossa operazione che, se fatta con le dovute sinergie e razionalizzazioni, permetterebbe alla Rai di far cassa portando il bilancio del 2014, dopo anni di rosso, in pareggio o in positivo in un anno dove ci sono stati grossi esborsi per i diritti tv.

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