Mercato delle torri

RaiWay, nessun passo indietro del governo

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Incontro al MiSe con i sindacati sulla vendita di RaiWay. Il Sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli: ‘Il governo non torna indietro sulla propria decisione, la società delle torri va valorizzata’.

Il governo non torna indietro sulla propria decisione: RaiWay va valorizzata.

Per troppo tempo la società delle torri che fa capo alla Rai ha pagato il conto di questo ‘immobilismo’ ed è arrivato il momento di cambiar rotta in un momento in cui il mercato di settore sta dimostrando un forte interesse per questo tipo di asset.

E’ quanto emerso nell’incontro di ieri al Ministero per lo Sviluppo economico tra il Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, e i rappresentanti dei sindacati Slc Cgil, Uilcom Uil, sUgl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal che hanno chiesto di ‘fermare questa vendita’, pur ammettendo che RaiWay ha un potenziale inespresso e che da almeno dieci anni le sue torri, potevano essere messe al servizio anche di altri.

I sindacati hanno confermato la loro contrarietà alla vendita di Rai Way, ribadendo – si legge in una nota – “l’inopportunità di un’operazione che cede una quota rilevante di un asset strategico per l’azienda di servizio pubblico e per il paese, a fronte dell’assenza di un riordino complessivo del sistema radiotelevisivo“.

Antonello Giacomelli: ‘Incontro utile. RaiWay è un asset fondamentale’

“L’incontro con i sindacati è stato utile – ha affermato Giacomelli -: abbiamo spiegato che, come tutte le reti di comunicazione, RaiWay rappresenta un asset fondamentale del paese e infatti il governo ne ha assicurato la maggioranza in mani pubbliche”. “Chi parla di svendita – ha proseguito – dovrebbe spiegare perché in tutti questi anni il potenziale della società delle torri non sia stato valorizzato. Confido che la decisione di Rai di cercare investitori sul mercato assicuri quello sviluppo dell’azienda che non è stato garantito fino ad oggi”.

La capillarità di RaiWay

RaiWay ha in effetti una presenza capillare su tutto il territorio italiano, ma trasporta quasi esclusivamente il segnale Rai. Tante tv locali affittano, infatti, le torri da altri, come per esempio Ei Towers di Mediaset.

Condizione che non solo ha fatto perdere denaro all’azienda ma costretto RaiWay in una condizione di immobilismo mentre tutto intorno il mercato era in pieno fermento sulla scia di un risvegliato interesse per le torri e per i futuri usi che potrebbero avere nella telefonia mobile.  Su questo punto i sindacati erano d’accordo con Giacomelli, RaiWay va valorizzata.

La Rai procede intanto spedita verso lo sbarco in Borsa di RaiWay che dovrebbe avvenire entro la metà di novembre, anche se non si esclude che il Cda possa procedere con una vendita diretta se qualche investitore si farà avanti.

L’incontro di ieri è stato molto positivo e il confronto continuerà, ha assicurato Giacomelli.  Il 21 ottobre è, infatti, già fissato l’incontro al MiSe con i rappresentanti della Cisl che non ha aderito alle forme di protesta degli altri sindacati.

Il 51% resta in mano pubblica

Il Sottosegretario ha tranquillizzato i rappresentanti presenti ieri al Ministero, ribadendo che il governo con la norma cornice ha blindato la quota del 51% di RaiWay che resterà in mano pubblica.

Il resto lo deciderà il Cda Rai seguendo le vie che riterrà più opportune per l’interesse dell’azienda. Si tratta infatti di una scelta strategica e ambiziosa e non dettata dal bisogno di far cassa per rispondere ai tagli di 150 milioni imposto dall’esecutivo con il DL Irpef.

La Rai in realtà già da tempo stava accarezzando l’idea dell’Ipo di RaiWay. Del resto il direttore generale, Luigi Gubitosi, con una passata esperienza nel settore della telefonia, sa bene che il mercato delle torri è diventato un business profittevole.

Giacomelli ha ribadito il concetto: la vendita di RaiWay non serve a ripagare quei tagli, che i sindacati considerano ‘illegittimi’, ma è una scelta strategica.

Il governo, ha sottolineato il Sottosegretario, non intende né svendere, né far cassa. Si tratta, infatti, di investire su un asset che ha un forte potenziale di sviluppo.

Su canoni frequenze, emendamento o decreto ad hoc

 

Nell’incontro si è parlato anche della delibera dell’Agcom che ha definito nuovi canoni per l’uso delle frequenze tv.

A riguardo il Sottosegretario ha confermato la volontà del Governo di intervenire: “Vedremo se con emendamenti allo Sblocca Italia o con un decreto ad hoc. Puntiamo a un regime transitorio quest’anno, per arrivare poi a una definizione per il 2015 con una normativa cambiata”.

Luigi Gubitosi: ‘Per l’iter di quotazione i tempi dipendono dai mercati’

Intanto procedono i lavori per l’Ipo di RaiWay, lo ha confermato stamani, intervenendo ad Eurovisioni 2014, il Dg Gubitosi.
“I tempi del collocamento in borsa di RayWay dipenderanno dall’andamento mercati finanziari”, ha detto Gubitosi, a margine del convegno sul canone. L’obiettivo di concludere la procedura entro l’anno, ha spiegato, “dipenderà dall’andamento dei mercati finanziari. La preparazione sta andando bene come previsto”.