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Rai, la roadmap della riforma

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L’anno appena iniziato sarà quello della svolta per la Rai. Dal canone al rinnovo della governance e della concessione, ecco quali saranno le principali tappe della riforma che dovrebbe arrivare la prossima primavera.

Il 2015 sarà un anno decisivo per la Rai. Sul tavolo del Governo Renzi c’è la riforma della tv pubblica e, secondo quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio, ad aprile dovrebbe essere pronta la nuova legge.

L’anno che si è appena chiuso è stato sicuramente costellato da alcune importanti decisioni da parte dell’azienda e della politica.

Accanto alla riorganizzazione dei palinsesti e alla revisione delle redazioni Rai in ottica di spending review, sono da segnalare alcuni fondamentali provvedimenti.

Dalla spending review a RaiWay

In primis il taglio di 150 milioni deciso dal Governo con il Decreto Irpef – che ha determinato la forte protesta dei sindacati e una serie di ricorsi al Tar Lazio – e che ha spinto la Rai ad accelerare sullo sbarco in Borsa di RaiWay, la società delle torri di broadcasting.

Un’operazione, quest’ultima, che ha messo la Rai anche nella condizione di poter limitare l’impatto delle misure di risparmio chieste dal Governo.

Restano però ancora alcuni nodi fondamentali da sciogliere e di questo si sta già da tempo occupando il Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli.

Nodo canone

Mentre continua a rimanere ‘misteriosamente’ nel cassetto il nuovo Contratto di servizio, resta sempre aperta la questione del canone, visto che non è passato l’emendamento alla Legge di Stabilità che prevedeva di abbassarne l’importo (calcolato in base alla capacità di spesa dei contribuenti, ndr) in funzione antievasione (60-65 euro), e che si sarebbe voluto legare alla bolletta elettrica, non senza qualche polemica.

Al momento, quindi, il canone da pagare entro il 31 gennaio è uguale a quello dello scorso anno, vale a dire 113,50 euro.

 

La riforma Rai

 

E’ quindi possibile che la riforma della Rai accanto all’argomento centrale della governance potrebbe pure prevedere cambiamenti relativi al canone.

Il modello di riferimento resta la BBC, ma al vaglio ci sono diversi sistemi adottati già da alcuni Paesi europei.

Il rinnovo dei vertici Rai è previsto per la prossima primavera e il Governo vorrebbe arrivarci avendo già modificato i criteri di nomina.

Il tutto questo non si vorrebbe tralasciare anche la discussione sul rinnovo della Concessione del servizio pubblico che scadrà a maggio 2016 e che Giacomelli vorrebbe fosse affrontata già da subito senza dover aspettare il prossimo anno.

L’obiettivo sarebbe intanto quello di ridurne la durata, portando la Concessione dagli attuali venti anni a dieci, proprio come avviene in Gran Bretagna dove anche il prossimo anno bisognerà rinnovare la Royal Charter che regola la BBC. Un processo però rallentato Oltremanica per via delle elezioni politiche previste nel 2015 che al momento stanno soffocando il confronto, di solito molto animato, limitando le discussioni a ciò che i partiti vorrebbero si facesse per la tv pubblica.

Un vero e proprio dibattito sulla Royal Charter non è quindi ancora partito.

 

Tempi e Commissioni

Per l’Italia, canone, governance e Concessione restano argomenti centrali e, per molti versi, spinosi che richiederanno un’ampia e approfondita discussione parlamentare per poter arrivare pronti, in primavera, alla riforma.

E’ evidente che i tempi sono stretti, perché l’intenzione del Governo è quella di procedere con un disegno di legge che deve quindi seguire il necessario percorso parlamentare.

Per far ciò, il Premier Renzi ha costituito un gruppo di lavoro all’interno del Pd, che si è già riunito almeno un paio di volte e forse si rivedrà questa settimana dopo l’interruzione per le festività natalizie, e che sta lavorando a come incardinare al meglio l’iter del disegno di legge.

E’ quindi decisivo stabilire i tempi e la scelta delle Commissioni parlamentari che dovranno occuparsi della materia, nel tentativo di fissare un itinerario che proceda spedito evitando di caricare discussioni così delicate su Commissioni che si stanno già occupando di argomenti caldi come il Jobs Act o la riforma del Senato.

Il dibattito si preannuncia già molto acceso, ma dalla prossima primavera la Rai potrebbe essere completamente ridisegnata e potrebbe cominciare una nuova era per la tv pubblica italiana, come da tempo si chiede da più parti.