CdA Rai nel caos

Rai, Foa bocciato presidente dalla Commissione Vigilanza. Ma Salvini lo conferma

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La Commissione parlamentare di Vigilanza Rai ha bocciato la nomina di Marcello Foa a presidente del servizio pubblico RadioTv. Ma il giornalista può esercitare lo stesso le funzioni di numero uno del CdA perché, come prevede lo Statuto Rai, è il consigliere più anziano. Foa: 'Il Governo mi dica cosa fare'. Salvini: 'Riconfermo il suo nome come presidente'.

Alla fine il colpo di scena (annunciato) c’è stato. Questa mattina la Commissione parlamentare di Vigilanza Rai ha bocciato la nomina di Marcello Foa a presidente del servizio pubblico RadioTv. La sua ratifica non è, quindi, avvenuta perché in Commissione non è stato raggiunta la maggioranza dei 2/3, come prevista dall’ultima riforma sulla Tv pubblica. Hanno votato solo 23 componenti, i voti favorevoli sono stati 22, troppo pochi per raggiungere il quorum di 27 su 40 membri. C’è stata anche una scheda bianca, quella del presidente della Commissione, il senatore Alberto Barachini, ex giornalista Mediaset, eletto con Forza Italia. Ed è stata proprio il partito guidato da Silvio Berlusconi ad essere l’ago della bilancia. Fi, Pd e Leu Pd hanno scelto di non partecipare alla votazione, pur essendo presenti, perché vorrebbero un presidente di ‘garanzia’ condiviso.

“Metodo sbagliato, candidato bocciato, ora va cambiato”, ha twittato Maurizio Gasparri (Fi), membro della Commissione di Vigilanza Rai.

“Sconfitta l’arroganza di chi non rispetta le regole. Il Pd continuerà a fare opposizione intransigente”, ha scritto il deputato Pd Davide Faraone, che non ha votato a favore di Foa in Commissione.

“Volevamo il cambiamento in Rai, le opposizioni hanno detto di no, qualcuno lo ha fermato. È evidente che il Patto del Nazareno tra Pd e Forza Italia resiste sulle tv”. Lo ha detto il senatore Gianluigi Paragone (M5s), che si è augurato che Foa non si dimetta ora da consigliere Rai. Se non lo fa può, paradossalmente, esercitare le funzioni di Presidente Rai perché, come prevede l’articolo 22.3 dello Statuto Rai, è il consigliere più anziano: “In mancanza di un Vice Presidente, la funzione e i poteri del Presidente sono esercitati dal consigliere più anziano di età”.

Ma Foa si dimetterà? M5S-Lega e Fi troveranno l’accordo su un altro nome?

La reazione di Marcello Foa dopo la bocciatura della Commissione: ‘Il Governo mi dica cosa fare’

“Prendo atto con rispetto della decisione della Commissione di Vigilanza della Rai. Come noto, non ho chiesto alcun incarico nel Consiglio che mi è stato proposto dall’Azionista. Non posso, pertanto, che mettermi a sua disposizione invitandolo a indicarmi quali siano i passi più opportuni da intraprendere nell’interesse della Rai”, queste le parole con cui Marcello Foa ha commentato la sua bocciatura da parte della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai.

Salvini: ‘Dopo Foa? Ancora Foa’

Nonostante la bocciatura della Commissione, Salvini continua a sostenere la candidatura di Foa a presidente della Rai:

“Correttamente Marcello Foa, rispettando l’indirizzo della commissione di Vigilanza, ha detto rimetto ogni decisione al mio azionista. Il parere che darò sarà di riconfermargli la fiducia”, ha detto Matteo Salvini nel corso della presentazione a Milano Marittima (Ravenna) della festa della Lega Romagna. “Conto che, trattandosi di una persona libera che la lavorato nell’ambito dell’informazione del centrodestra in Italia, abbia il sostegno di tutto il centrodestra, perché mi pare curioso che un movimento come Forza Italia, che ha votato persone di diverso genere negli anni passati, dica no a una persona che ha iniziato a lavorare con Indro Montanelli. Penso che sia assolutamente il massimo che si può ambire come presidente della televisione pubblica per tornare finalmente a lavorare e offrire un’informazione a tutti e per tutti, cosa che non sempre la Rai ha fornito in questi anni”, ha concluso il vicepremier.

Lo scenario

Dunque, la trattativa continua tra Salvini e Berlusconi. Vedremo se il centrodestra troverà l’accordo su Foa o un altro nome che deve essere sempre ratificato dalla Commissione parlamentare di Vigilanza Rai.