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Quanto costa una carbonara: con l’inflazione +15%

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Quanto costa una carbonara con un’inflazione ancora galoppante che, inevitabilmente, ha colpito anche gli ingredienti base che servono per preparare un piatto di spaghetti alla carbonara?

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Uova, pecorino, pepe e guanciale (o pancetta?). Gli ingredienti per un’ottima carbonara sono noti a molti. Ciò che può essere meno chiaro, invece, è quanto costa una carbonara con un’inflazione ancora galoppante che, inevitabilmente, ha colpito anche gli ingredienti base che servono per preparare un piatto di spaghetti alla carbonara.

Quanto costa una carbonara a Roma

Mangiare una carbonara a Roma costa non meno di 8 euro, in media 10 o 11, fino ad arrivare a cifre che superano anche i 15 euro, nel caso in cui si decida di pranzare in un ristorante particolarmente ricercato. Ma poniamo il caso di voler fare tutto da noi, organizzando una cena per quattro persone. In casa non abbiamo niente, perciò facciamo la spesa considerando che ci serviranno all’incirca 400 grammi di pasta, sei uova (di cui utilizzeremo soltanto i tuorli), 150 grammi di guanciale, 100 grammi di pecorino romano e una confezione di pepe nero con tappo macina. Vediamo, allora, quanto costa una carbonara.

Quanto costa una carbonara per quattro fatta in casa

Siamo al supermercato e stiamo scegliendo i prodotti, immaginiamo di acquistarli di media qualità. Secondo un monitoraggio di Altroconsumo, oggi per 500 grammi di pasta si spendono in media 0,85 euro. Mettiamo nel carrello e procediamo con le uova: per una confezione da sei possiamo spendere 2,5 euro. Quindi è il momento dell’ingrediente croccante del piatto, il guanciale, che per 150 grammi può costarci circa 4 euro. Infine, acquistiamo 150 grammi di pecorino a tre euro e una confezione di pepe nero con tappo macina (a casa era finito) a 2,3 euro. Il totale fa circa 12,6 euro, poco più di tre euro a persona: oltre il 70% in meno di quanto ci costerebbe al ristorante. Anche se bisogna aggiungere i costi per la cottura (e il tempo per lavare i piatti).

Quanto costa una carbonara, l’inflazione colpisce anche le uova

Gustare un buon piatto di carbonara fatto in casa per alcuni, come si dice, non ha prezzo. Eppure il prezzo c’è eccome, ed è anche in aumento. Nel corso dell’estate 2023 un chilo di pasta è costato in media 1,69 euro, il 6,3% in più rispetto al 2022 (e ben il 32% in più rispetto al 2021). Lo stesso vale, con rincari annui perfino maggiori, per le uova (in aumento del 22%), per il pecorino e per il guanciale (+9% per entrambi) e per il pepe (su dell’8%). Ma quindi, quanto costa una carbonara oggi in più?

Nel 2022 mezzo chilo di pasta ci sarebbe costato 80 centesimi in media (nel 2021 addirittura 0,65). Per sei uova avremmo potuto spendere anche meno di due euro, per il guanciale 3,70 euro, per il pecorino 2,7 euro e per il pepe circa altri due euro. Totale? Poco più di 11 euro. Considerando la somma dei rincari dei vari ingredienti, il costo per cucinare una carbonara per quattro persone è aumentato di oltre il 15% in appena un anno.

L’impatto dell’inflazione sugli spaghetti alla carbonara

Aumento generalizzato dei prezzi delle merci e diminuzione nel tempo del potere d’acquisto. Conosciamo la definizione di inflazione, un fenomeno che come abbiamo visto ha effetti concreti sulle spese di tutti i giorni, come può essere quella per gli ingredienti di una carbonara. Ma da cosa dipende?

L’aumento del costo della pasta è stato dovuto principalmente all’impennata dei costi dell’energia e all’instabilità causata dal conflitto in Ucraina, nonostante i costi delle materie prime siano scesi, inclusi quello per il grano utilizzato per realizzare la pasta. Stesso discorso vale per le uova, che secondo una rilevazione Eurostat nel 2023 hanno fatto registrare un rincaro medio all’interno dei confini dell’Unione Europea del 30% (mentre in Italia è stato più contenuto). L’inflazione ha colpito anche il pecorino, complici un calo della produzione e l’aumento delle quotazioni, che ha fatto sì che il prezzo del pecorino alla produzione abbia superato i 14 euro al chilo, contro i 12 euro al chilo del parmigiano stagionato 24 mesi.

Le origini della pasta alla carbonara

Le origini della pasta alla  carbonara non sono chiarissime, anche se parliamo di un piatto molto recente. Secondo una delle teorie più accreditate, la pasta alla carbonara nascerebbe sul finire della Seconda Guerra Mondiale a Roma, dove i soldati americani preparavano pasti a base degli ingredienti a cui più erano abituati: uova e bacon (pancetta). Unendo questi prodotti, tipici della colazione americana, agli spaghetti, si ritiene che i soldati statunitensi abbiano ispirato i cuochi italiani, dando vita alla carbonara come la conosciamo oggi. Secondo un’ipotesi, l’inventore della carbonara sarebbe stato il cuoco bolognese Renato Gualandi, che sul finire del conflitto lavorò nelle cucine delle truppe alleate a Roma.

Le varianti della pasta alla carbonara

Le varianti della carbonara sono numerose. E spesso fanno indispettire i puristi, specialmente gli italiani. Secondo l’Accademia italiana della cucina, la carbonara è la ricetta italiana più “falsificata” all’estero. Le variazioni prevedono, per esempio, l’utilizzo del parmigiano al posto del pecorino (o di un mix dei due formaggi) e l’impiego della panna e della cipolla, ingredienti che nulla hanno a che fare con la ricetta classica.

Che cosa è il Carbonara Day

Per un piatto così amato e discusso non poteva mancare anche una festa. E infatti esiste il Carbonara Day, celebrazione istituita dall’Unione Italiana Food e dall’International Pasta Organisation, che si tiene il 6 aprile di ogni anno. La festa ha una dimensione particolarmente social, perché consente a utenti di tutto il mondo di condividere i segreti della ricetta. E mostrare le proprie creazioni. Ovviamente, è anche un’occasione di dibattito tra puristi e sperimentatori…

I dati si riferiscono al: 2023

Fonte: Altroconsumo, Coldiretti, Eurostat, Istat