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Quanto costa rifarsi il seno? In media 6.500 euro

Chirurgia estetica, aumento del 41,3% dal 2018. Liposuzione prima per interventi

Nel mondo gli interventi di chirurgia estetica sono aumentanti del 41,3% in quattro anni, dal 2018 al 2022. E gli interventi non chirurgici crescono ancora di più, precisamente del 57,8%. A dirlo è l’ultimo report della società internazionale di chirurgia plastica estetica (Isaps). Nel 2022 nel mondo sono state eseguite 4,9 milioni di operazioni chirurgiche e 18,8 milioni di interventi che non prevedono l’uso del bisturi. La liposuzione è stata la procedura chirurgica più comune nel 2022 ma anche nel 2021, con oltre 2,3 milioni di interventi e un aumento del 21,1%. I primi cinque interventi chirurgici praticati al mondo sono, oltre la liposuzione: l’aumento del seno, la chirurgia delle palpebre, l’addominoplastica (l’intervento chirurgico a cui si ricorre per eliminare i tessuti di rivestimento in eccesso sull’addome) e il lifting del seno, un intervento chirurgico che mira a sollevare e migliorare la forma dei seni.

Ogni giorno 205 interventi. Il più praticato è per ingrandirlo: 55mila l’anno

Quanto costa rifarsi il seno? In media 6.500 euro. Nel grafico sopra la classifica degli interventi al seno più praticati in Italia che vede al primo posto quello per aumentare le dimensioni del seno tramite protesi. Nel solo i dati più recenti (2020) mostran oche sono state 39.276 le donne che hanno deciso di effettuare questo intervento mentre il totale degli interventi al seno (aumento, diminuzione, rimozione protesi, lifting) è di 75.108 operazioni, cioè 205 ogni giorno, sabati e domeniche comprese.

Rifarsi il seno, non rischiare mai interventi fai da te

Il desiderio di sentirsi meglio con il proprio corpo però non deve portare a scelte che si possono rilevare mortali come dimostra la morte di Samantha Migliore, una donna modenese di 35 anni che è deceduta dopo un ritocco al seno tramite iniezione di silicone. Il trattamento fai da te è stato eseguito da una trans brasiliana 50enne ora indagata per esercizio abusivo della professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di altro reato.

Operazioni come queste sono veri e propri interventi chirurgici e non vanno sottovalutarli. Prima di decidere di sottoporsi a un intervento estetico per aumentare le dimensioni del seno è fondamentale informarsi, parlarne con il proprio medico curante e non accettare mai proposte di cliniche che eseguono l’intervento a un prezzo troppo basso rispetto al costo medio per rifarsi il seno.

Quanto costa rifarsi il seno in Italia

La mastoplastica additiva, il nome scientifico dell’operazione per aumentare le dimensioni del seno, rappresenta in Italia il 16% del totale degli interventi chirurgici estetici. Nel periodo 2011 -2021 la media d’interventi chirurgici al seno che prevedono l’inserimento di una protesi è stato di circa 55mila operazioni all’anno. Significa che ogni giorno, mediamente ogni anno negli ultimi 10 anni, poco più di 150 donne si sottopongono a questo tipo di intervento chirurgico.

Le previsioni per il 2022 indicano che ci sarà una ripresa degli interventi (diminuiti durante la pandemia) con una stima di crescita del 25%. Una curiosità: negli interventi chirurgici al seno presi in esame, rientrano anche gli interventi effettuati dagli uomini per l’eliminazione del seno che cresce in relazione a degli squilibri ormonali, questa patologia si chiama ginecomastia. Nel 2020 sono stati 5.004 gli uomini che si sono sottoposti a un intervento per rimodellare il petto.

Seno più grande, quali protesi scegliere per l’intervento

Il tipo di protesi mammarie scelte incide sensibilmente sul costo finale dell’intervento: le più affidabili e sicure, usate nella maggior parte degli interventi al seno, sono le protesi Mentor (Johnson & Johnson) e Allergan (McGhan Medical), il cui costo può andare dai 1.200 euro fino ai 4.900 euro. Il materiale delle protesi mammarie può essere di tre tipi: di gel silicone, di idrogel e di soluzione salina.

Chirurgia al seno, i vantaggi delle protesi saline

Le protesi saline sono inserite vuote all’interno della mammella e successivamente riempite dal chirurgo con una soluzione fisiologica di acqua e sale. Le protesi saline presentano diversi vantaggi. Sono più leggere e, in caso di fuoriuscite di materiale, non c’è nulla da temere, la soluzione salina infatti può tranquillamente essere assorbita dall’organismo. Inoltre l’incisione attraverso cui si fa entrare la protesi nelle mammelle nel caso delle “saline” è più piccola di quelle in silicone.

Intervento rimodellante al seno, i costi in più

Altri fattori incidono sul prezzo finale per rimodellare il seno. Il primo è la fama del chirurgo e della clinica, la durata dell’intervento e il tipo di anestesia praticata. Ecco alcuni consigli da tenere a mente quando si cercano informazioni sul costo di un intervento per rifare il seno. Il più importane è diffidare di tutti i preventivi al di sotto dei 4.500 euro, non risparmiare sul costo delle protesi, non esigere un tipo d’intervento e diffidare dalle cliniche che lo permettono: solo il medico può consigliare quale protesi usare e che tipo d’incisione praticare.

Chirurgia estetica, le minorenni possono rifarsi il seno?

L’intervento al seno deve essere scelto soprattutto in base alle caratteristiche fisiche di una persona, alla sua età, alla sua particolarità fisiologiche e non solo in base “ai gusti” della paziente. E’ da ricordare inoltre che l’ordinamento italiano vieta alle donne minorenni di subire un intervento chirurgico al seno per motivi estetici, l’ammenda per il chirurgo che lo pratica può arrivare fino a 20mila euro e prevedere anche la sospensione temporanea.

Quanto costa rifarsi il seno in base al tipo d’intervento

Rifarsi il seno costa di meno invece se si sceglie un intervento che non prevede l’inserimento di protesi mammarie, è il caso del lifting al seno. Il costo per sollevare e modellare il seno tramite lifting in Italia va da un minimo di 3mila euro a un massimo di 5mila. In Italia nel 2020 sono state 15.840 le donne che hanno scelto di rifarsi il seno senza inserire protesi. Questo intervento viene scelto da molte donne perché non è invasivo e prevede tempi di convalescenza molto più brevi. Negli interventi di chirurgia estetica del seno rientrano naturalmente anche le operazioni per ridurlo: le donne che nel 2020 hanno scelto di effettuare un’operazione per avere un seno più piccolo sono state 9.108.

Intervento al seno quali sono i rischi

Come in qualsiasi intervento chirurgico anche rifarsi il seno può comportare dei rischi. L’intervento al seno più invasivo, e quindi pericoloso, è l’aumento del volume del seno tramite l’inserimento di protesi mammarie: le protesi per un seno più grande appartengono alla classe di rischio più alta e vanno per questo controllate periodicamente e, in media, sostituite ogni 15-20 anni. Nel 2020 in Italia la banca dati del Ministero della Salute ha registrato 468 segnalazioni di incidenti post operatori di chirurgia del seno: la maggior parte dovuti alla rottura o allo spostamento delle protesi.

Rifarsi il seno, quando l’intervento è mutuabile?

Gli interventi di ricostruzione del seno, detti anche di chirurgia estetica funzionale, posso essere in alcuni casi mutabili e quindi a carico del Servizio sanitario nazionale. In quali casi l’intervento chirurgico al seno è mutabile? Ad esempio nei casi in cui ci siano deformità della mammella che pregiudicano la salute e l’allattamento o che sono ragione di gravi disagi psicologici. Inoltre l’intervento per rifarsi il seno è carico del Servizio sanitario nazionale anche in tutti i casi di ricostruzione del seno in seguito a una mastectomia (l’asportazione chirurgica del seno).

Il registro nazionale delle protesi mammarie

Dal 2019 in Italia è iniziata la raccolta dei dati relativi agli interventi di chirurgia al seno che ha portato alla nascita del registro nazionale delle protesi mammarie. Il registro serve a prevenire le complicazioni post operatorie e a migliorare la gestione assistenziale degli eventuali effetti indesiderati a distanza. Inoltre il registro delle protesi mammarie è indispensabile per rintracciare tempestivamente i pazienti in caso di necessità (come nel caso in cui una protesi risultasse a rischio). Infine questo strumento è fondamentale per il monitoraggio epidemiologico, ovvero per tenere traccia degli effetti delle protesi sull’organismo sia sul breve che sul lungo termine. Attualmente la registrazione degli interventi di impianto o rimozione di una protesi mammaria non è obbligatorio.

Ultimo aggiornameto: marzo 2024
Fonte: Isaps Global Survey 2020, Ministero della Salute

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