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Quando Berlusconi vinse il duello contro Prodi nel 2006 grazie all’appello finale “Aboliremo l’Ici sulle prime case” (Video)

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Il Cavaliere batte il Professore grazie all’appello finale “Aboliremo l'ICI su tutte le prime case. Avete capite bene, aboliremo l'ICI anche sulla vostra casa". Perché oggi non più dibattiti così sulla Rai?

Per le elezioni politiche di aprile 2006, gli allora leader del centrodestra Silvio Berlusconi e del centrosinistra Romano Prodi si sfidano in Tv in due confronti andati in onda su Rai1. Qui ricordiamo solo il secondo, in cui Berlusconi, soprattutto, nell’appello finale ritrova la brillantezza e lo smalto del Grande Comunicatore e risulta essere televisivamente perfetto. Tira fuori dal cilindro una proposta che colpisce in maniera diretta gli elettori; è un’idea attraente comunicata ottimamente.

Appello finale, Berlusconi televisivamente perfetto

II Cavaliere guarda verso la telecamera, enfatizza il discorso ripetendo, con sorriso ammiccante: “Aboliremo l’ICI su tutte le prime case. Avete capite bene, aboliremo l’ICI anche sulla vostra casa”.

Riesce, quindi, grazie alla sua capacità comunicativa ad accorciare la distanza con i telespettatori per poi raggiungere, nei secondi finali, un vero e proprio contatto quando punta l’indice della mano destra direttamente verso gli elettori andando così a rafforzare, in modo molto valido, la frase “scegliamo di andare avanti”.

Anche in quell’occasione Silvio Berlusconi conferma la sua maestria con il mezzo televisivo perché proietta un’immagine seducente e usa un linguaggio incisivo che rende il suo appello finale mediaticamente efficace.

Infatti, analizzando, il duello nella sua interezza, il messaggio strategico finale del Cavaliere è un lampo o colpo di coda berlusconiano all’interno di un duello in cui i due contendenti si affrontano a viso aperto ottenendo un sostanziale pareggio. Romano Prodi è sereno e determinato e mette in scena una buona performance.

Per ascoltare l’appello finale con l’annuncio “Aboliremo l’ICI sulla prima casa” clicca qui o sul video:

II duello televisivo finale tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi

Va in onda il 3 aprile 2006 nel medesimo studio che ha ospitato il primo incontro e trasmesso in diretta su Rai1 a partire dalle 21:10. La sfida si svolge secondo le regole “americane” ormai consolidate per il faccia a faccia e arbitrato, questa volta, da Bruno Vespa

Il match finale 

È un duello combattuto, principalmente, sui temi economici ma caratterizzato anche da aspri scambi di insulti tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi nel secondo e ultimo faccia a faccia prima del voto, poi vinto dal centrosinistra.

Non c’è stato il colpo del K.O. ma il clima è teso e c’è poco fair play tra Cavaliere e il Professore. Si comincia dall’attualità e dal dibattito sulla pena di morte scatenato dall’omicidio del piccolo Tommaso.

Berlusconi parla di “fatto terrificante“, attacca Rutelli per “‘ignobile strumentalizzazione e afferma che “se i magistrati facessero meno politica e rendessero i processi più spediti, questo forse non sarebbe successo“. Romano Prodi punta l’indice sull’eccessiva durata dei processi: “Una giustizia che si prolunga a questo modo non è mai una giustizia”. Il confronto si riscalda subito quando viene evocato il clima della campagna elettorale. “Prodi dovrebbe chiedere scusa a Giulio Tremonti dopo avergli dato del delinquente”.

Per Berlusconi, che nella lista degli “insulti’ rivoltigli fa riferimento anche al film “II Caimano” di Nanni Moretti considerato “orrendo, preparato meticolosamente e osannato dalla sinistra”.

II leader dell’Unione accusa il governo, che era guidato da Berlusconi, di “aver perso il controllo della spesa pubblica” e di aver buttato quaranta miliardi di euro a fronte dell’avanzo primario del cinque per cento lasciato dal centrosinistra”.

Sull’economia, il leader dell’Unione va giù duro: “Berlusconi si attacca alle cifre come gli ubriachi si attaccano ai lampioni”. Furente la replica del premier: “Non accetto che mi si chiami ubriaco”. Si infuria il premier rivolgendosi bruscamente anche a Bruno Vespa: “Lei è il moderatore, allora lo moderi”.

Prodi cerca di spiegare che si tratta di una citazione di Bernard G. Shaw, ma Berlusconi è seriamente irritato e accusa Prodi di essere “l’utile idiota della tradizione bolscevica, presta la faccia di curato bonario alla sinistra che, per il 70% è formata da ex comunisti”.

Gli appelli finali

Romano Prodi, in maniera clintoniana, punta sui giovani e sui valori dell’unità, giustizia e armonia mentre Silvio Berlusconi cala l’asso con un annuncio a sorpresa: “Aboliremo l’ICI su tutte le prime case“. Ed enfatizza: “Avete capito bene. È una decisione coraggiosa”.

La stoccata finale del Cavaliere sull’abolizione dell’Ici sulla prima casa e sull’abbassamento della tassazione sui conti correnti può catturare l’interesse degli indecisi. In sintesi, Silvio Berlusconi fa affidamento alla persuasione. Per B. Pascal la persuasione riguarda il corpo, l’immaginazione, il sentimento, tutto ciò convincente “un’argomentazione che si ritiene possa ottenere l’adesione di qualunque essere ragionevole perché si fonda sulla verità del suo oggetto”.

Analisi semiotica e non verbale 

Berlusconi nell’appello finale mostra un sorriso ammiccante e punta l’indice verso la telecamera rendendo il messaggio efficace e persuasivo.

Prodi, invece, nell’appello si rivolge, in maniera clintoniana, ai giovani e invoca giustizia e armonia. Ha gli occhi stretti e troppo chiusi e le mani rivolte verso il telespettatore, quasi in gesto di preghiera, nel gioco di persuasione.

Conclusioni. L’influenza dell’agenda dei media sull’agenda politica. La vittoria della Tv

Possiamo dire che la vera vincitrice dei dibattiti è stata, in realtà, la televisione. Si è registrata la grande affermazione della capacità del mezzo televisivo di porsi come elemento centrale e imprescindibile sia nell’informazione politica che nelle forme della comunicazione politica dei partiti e dei leader politici, influenzando e modificando, quest’ultima,

radicalmente. La supremazia della televisione in gran parte è legata alle caratteristiche strutturali del mercato della comunicazione, caratterizzato da una bassa circolazione della stampa e dall’altro lato determinato dalla forte pervasività del mezzo televisivo. 

Oggi non abbiamo più confronti televisivi su Rai1 come quelli tra Prodi e Berlusconi…ma questa è un’altra storia, che continua qua: “Perché il duello politico online si può fare e in RAI no?”

Qui la versione integrale del secondo e ultimo duello televisivo tra Berlusconi e Prodi