Provincia italiana

Qualità della vita in città: promossi Emilia-Romagna e Nord-Est, bocciato il Mezzogiorno

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Vivere in città è sempre più difficile, ma al Nord ci si riesce meglio: pubblicata dal Sole 24 Ore il nuovo Rapporto ‘Qualità della vita’ nelle città di provincia. Peggiorano i risultati delle aree urbane del Mezzogiorno.

Sono secoli che grandi pensatori e filosofi hanno tentato di immaginare la città ideale in cui vivere. Ci hanno provato per primi Platone e Aristotele, lo continuano a fare architetti, urbanisti, innovatori sociali e amministratori pubblici delle smart city. Oggi è stata pubblicata l’edizione 2014 dello studio “Qualità della vita” del Sole 24 Ore e per il nostro Paese i centri urbani più vivibili sono quelli delle province del Nord Italia.

Prendendo solo la top ten (su 97 posizioni complessive) troviamo al primo posto Ravenna (che sale di cinque posizioni), seguita da Trento (l’anno scorso in testa), quindi da Modena (su di dieci posizioni), Belluno (new entry), Reggio Emilia (su di nove), Aosta (su di tre), Bologna (che scende di quattro), Milano (su di due), Siena (che scende di quattro), Bolzano (che crolla di otto posizioni).

Seguendo il ranking proposto da Il Sole 24 Ore, si notano subito tre elementi: le grandi città non se la passano bene, quasi tutte le aree urbane nei primi venti posti sono del Nord, il Mezzogiorno italiano soffre enormemente la crisi e l’isolamento dall’Europa. Milano occupa l’ottavo posto e Roma il dodicesimo (entrambi in crescita), ma Firenze, Torino, Napoli e Palermo presentano dati nel complesso negativi rispetto all’anno scorso (Napoli e Palermo in verità registrano miglioramenti, ma solo perché nell’edizione 2013 erano ultime).

Le dieci città che occupano la parte bassa della lista sono tutte del Sud: Vibo Valenzia, Cosenza, Catania, Lecce, Enna, Caltanissetta, Taranto, Caserta, Foggia, Reggio Calabria, Agrigento a chiudere. Agrigento ha vestito la maglia nera per la qualità della vita in città già nel 2007 e nel 2009.

Le realtà urbane del Mezzogiorno italiano sembrano subire enormemente la crisi economica e culturale che ha investito il Paese, ma anche la distanza crescente dall’Europa, mostrando dei dati estremamente negativi in termini di disoccupazione, di tutela ambientale, di servizi ai cittadini, di inquinamento, di valorizzazione del patrimonio storico-artistico-architettonico, di vivibilità dei quartieri, di sicurezza, di salute della popolazione urbana.