la gara

PSN, la sfida finale tra due cordate: Tim-Leonardo-CDP-Sogei e Fastweb-Aruba

di |

Il Polo Strategico Nazionale avrà le soluzioni cloud made in Usa (come quelle adottate dalla cordata Tim-Leonardo-CDP-Sogei) o quelli di Fastweb-Aruba?

È Fastweb-Aruba l’antagonista di Tim-Leonardo-CDP-Sogei per il Polo Strategico Nazionale (PSN). Entro giugno ad una di queste due cordate sarà affidato il compito di progettare, realizzare e gestire l’infrastruttura cloud per la PA prevista dal PNRR. Il PSN vuole essere la “cassaforte” in grado di ospitare – non sarà una migrazione obbligatoria –  i dati ed i servizi critici e strategici di:

  • tutte le amministrazioni centrali (circa 200)
  • delle Aziende Sanitarie Locali (ASL)
  • e delle principali amministrazioni locali (Regioni, città metropolitane, Comuni con più di 250 mila abitanti).

I due progetti

Entrambi i progetti mirano a fornire soluzioni e servizi cloud alla PA per assicurare il maggior livello di efficienza, sicurezza e affidabilità dei dati. 

L’offerta proposta in gara della compagine composta da TIM, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (CDP, attraverso la controllata CDP Equity) e Sogei è lo stesso progetto a iniziativa privata presentata dalla stessa compagine nei mesi scorsi e selezionata, lo scorso 27 dicembre, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per la Trasformazione Digitale come proposta di riferimento per avviare la gara, affidata a Difesa servizi, del ministero della Difesa, specializzata anche in acquisti ad alto contenuto tecnologico. Il progetto di questa cordata è basato sui servizi cloud di GoogleMicrosoft e Oracle.

L’offerta di Fastweb-Aruba, che fa leva, spiega il tandem, sul know how, sugli asset strategici e le competenze tecnologiche e di business delle due aziende, risponde ai requisiti di sicurezza, resilienza, affidabilità e scalabilità previsti dalla Strategia Cloud Italia. Come previsto dal bando, chi si aggiudicherà la gara darà vita a una NewCo a cui farà capo la realizzazione e gestione del PSN secondo un modello di Partenariato Pubblico Privato (PPP).  

Il bando di gara vale 723 milioni di euro e prevede che il fornitore gestisca l’infrastruttura, organizzata in 4 data center, per un periodo massimo di 13 anni. Ricordiamo, ora con il decreto Ucraina pubblicato in Gazzetta Ufficiale, anche il cloud rientra tra gli asset strategici dell’Italia e per questo è soggetto alla Golden Power.

Polo Strategico Nazionale quando il via? 

La tempistica prevede che entro il 31 dicembre 2022 debba essere completata la realizzazione del PSN e che al 30 giugno 2026 almeno 280 PA siano migrate al cloud. Oltre ai 900 milioni per la realizzazione e gestione del PSN, il PNRR impegna 1 miliardo di euro per sostenere la migrazione dei dati e delle applicazioni delle PA locali verso un’infrastruttura cloud sicura, consentendo a ciascuna amministrazione di scegliere liberamente all’interno di una serie di ambienti cloud pubblici certificati.  

 Il PSN non obbligatorio per le PA, ma un’opzione 

Ma questa migrazione verso il Polo Strategico Nazionale non sarà obbligatoria per le PA. È solo un’opzione. Infatti, le amministrazioni centrali, circa 200, potranno adottare uno di due modelli: migrare sul Polo Strategico Nazionale – PSN, una nuova infrastruttura dedicata cloud (completamente “privata” o “ibrida”), localizzata sul territorio nazionale e “all’avanguardia in prestazioni e sicurezza”oppure migrare sul cloud “public” di uno tra gli operatori di mercato opportunamente certificati. Più chiaramente, la partita del cloud nazionale e del Polo Strategico Nazionale è questa: Le PA, anche locali, che non avranno conformità ai requisiti minimi di sicurezza, definiti dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, devono mettersi in regola. Questo è l’unico obbligo previsto. 

In che modo? O hanno le risorse per essere autonomamente sicure oppure migrano a infrastrutture in grado di garantire la sicurezza dei dati. Le Infrastrutture sicure sono: 

1. Il PSN. 

2. Altre amministrazioni pubbliche sicure. 

3. Cloud pubblico offerto da operatori sul mercato.  
C’è già chi ipotizza che il Garante Privacy possa intervenire per discriminare se un determinato servizio deve migrare sul PSN o può andare nel cloud pubblico. 

E se il mercato sarà più conveniente dei prezzi indicati dal Polo Strategico Nazionale realizzato con i fondi del PNRR? I fondi europei saranno spesi per il PSN senza alcuna certezza di domanda?