Il progetto

Pronta la smart city del CNR di Pisa

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Avviata la digitalizzazione dei servizi del centro ricerche di Pisa del CNR. Nasce la ‘smart area’: Domenica Laforenza, ‘Un laboratorio vivente di innovazioni che possono essere prese a modello per le future smart cities, per le pubbliche amministrazioni e per i singoli cittadini’

Un’area di 130 mila metri quadri, composta da 13 Istituti e diversi laboratori di ricerca, tra cui quelli della Scuola Superiore Sant’Anna, dell’Enea e di altre aziende internazionali, si è trasformata in una cittadella digitale in cui vivono, passano e lavorano più di 5000 persone al giorno.

Si tratta della ‘smart area’ del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Pisa, completamente trasformata grazie ad avanzate soluzioni smart city e ICT applicate alla mobilità, alla gestione del personale, alla sicurezza, all’efficienza energetica, all’accessibilità e la smart life delle strutture.

Tutte le applicazioni e le tecnologie sono ‘made in Cnr’ – dice Domenico Laforenza, presidente dell’Area della ricerca del Cnr di Pisa – e proprio la nostra area è un laboratorio vivente di innovazioni che possono essere prese come modello per le future smart cities, per le pubbliche amministrazioni e per i singoli cittadini che vogliano ottimizzare le risorse nei settori della mobilità, della sicurezza e del risparmio energetico”.

Il progetto, coordinato da Erina Ferro del Cnr-Isti, con il contributo dei ricercatori di Isti, Iit e Ifc, prevede lo sviluppo di soluzioni innovative come sensori per i parcheggi, smart shared mobility, connessione ad internet superveloce, totem touch screen, bilanciamento e gestione dell’energia consumata, telecamere di sicurezza e badge da usare sugli smartphone.

Nello specifico, la smart area si compone delle seguenti soluzioni:

  • Smart parking, grazie a video camere intelligenti si potrà monitorare il livello di riempimento del parcheggio dell’area. Ciascuna camera monitora, infatti, un insieme di posti auto e trasmette la “semantica” della scena osservata. Saranno inoltre usate come “telecamere” anche dei piccoli hardware (Raspberry) dotati di opportuno software per il riconoscimento di posti auto vuoti/pieni. La tecnologia usata è wireless e non utilizza sensori a terra come si fa solitamente nei parcheggi cittadini;
  • Smart badge, soluzione che combina più tecnologie come QRcode, OneTimePassword e SAML per il Single SignOn. Basta scaricare sul proprio smartphone un’app che viene attivata, al primo utilizzo, con il semplice inserimento delle proprie credenziali istituzionali. Da quel momento sullo schermo comparirà un Qrcode, generato dinamicamente, che viene rilevato da una telecamera collegata ad un Raspberry PI (un microcomputer dalle dimensioni ridottissime) all’ingresso dell’area. Lo smart badge è di semplice utilizzo e consente di poter visualizzare e consultare lo “storico” delle entrate e delle uscite della persona;
  • smart navigation, consente al personale e ai visitatori di consultare dal proprio computer o smartphone una mappa completa dell’area. L’app relativa consente di interrogare la mappa degli edifici per cercare aule o persone e farsi guidare a destinazione da indicazioni grafiche;
  • smart building, rete di sensori, che permette il monitoraggio del consumo energetico di più ambienti dell’area, l’utilizzo di tecniche di controllo remoto, una facile manutenzione dell’impianto elettrico e il riconoscimento (anonimo) della presenza di persone all’interno degli ambienti monitorati (ancora una volta informazione binaria: presenza/assenza). Questa rete di sensori è particolarmente efficace non solo per ottimizzare le risorse energetiche (attivando ad esempio, lo spegnimento dell’impianto elettrico) ma si rivela essere uno strumento utile nel caso di emergenze;
  • smart shared mobility, permette a visitatori e dipendenti del Cnr di condividere un viaggio da o verso l’area della ricerca in base a particolari interessi ed abitudini. L’applicazione, in forma sia web che mobile, fornirà incentivi e raccomandazioni personalizzati volte a migliorare l’esperienza di viaggio e di condivisione delle informazioni;
  • smart cloud, collettore dei dati provenienti da tutte le reti di sensori dei servizi presenti in area e in grado di integrare più sorgenti di dati per lo sviluppo futuro di ulteriori smart applications. I dati possono essere condivisi anche con le altre realtà del territorio per lo studio della mobilità e dei consumi energetici nel medio e nel lungo termine, per meglio comprendere come utilizzare le risorse disponibili.