Il consorzio

Progetto UE ‘Sharing Cities’, 8,6 milioni di euro alla Città di Milano

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Milano capofila con Londra e Lisbona del consorzio europeo “Sharing Cities”. Fondo da 25 milioni per promuovere best practice in termini di edilizia sostenibile, illuminazione intelligente, mobilità sostenibile, servizi di qualità al cittadino.

È stato presentato stamattina presso l’Urban Center di Milano il progetto europeo “Sharing Cities. Il capoluogo lombardo sarà capofila, con Londra e Lisbona, di un’iniziativa dell’Unione europea per promuovere soluzioni smart city, di mobilità sostenibile ed efficienza energetica, che potrà contare su un fondo iniziale di 25 milioni di euro (già arrivato a 29 milioni di euro).

Alla Città di Milano andranno 8,6 milioni di euro. Nel complesso, il progetto “Sharing Cities” durerà 5 anni, 3 anni per l’implementazione delle azioni e 2 anni per il monitoraggio, ed è costituito al momento da un consorzio di 6 città: Milano, Londra e Lisbona capofila, assieme a Varsavia (Polonia), Bordeaux (Francia) e Burgas (Bulgaria).

Milano svilupperà la sua parte di progettualità nell’area di Porta Romana, in totale un’area di 200 mila mq ricavata da strutture industriali e ferroviarie dismesse, “con l’idea di allargare l’esperienza ad altre zone della città”, ha spiegato in sede di presentazione Cristina Tajani, Assessore al lavoro, sviluppo economico, università e ricerca del Comune di Milano.

Qui saranno sviluppati progetti smart building, di housing sociale, di mobilità elettrica, di illuminazione intelligente, di microgenerazione di energia elettrica, di sharing economy e sharing service.

Gli aderenti alla piattaforma dovranno condividere idee, soluzioni, know-how, risorse ed esperienze, con la realizzazione di “distretti smart city ad emissioni zero”, cercando di coinvolgere gli enti locali, le imprese, i ricercatori, gli innovatori e i cittadini.

Obiettivo finale: migliorare la qualità della vita dei cittadini con servizi di nuova generazione, diminuire l’impatto ambientale delle attività economiche ed industriali, promuovere la mobilità sostenibile ed elettrica, migliorare l’efficienza energetica con il ricorso crescente a fonti energetiche rinnovabili, riuscire a rendere le soluzioni sperimentate ‘replicabili e altamente efficaci’, allargare la partecipazione ad altre città europee e cercare di attrarre nuovi fondi privati per almeno 500 milioni di euro alla fine dei 5 anni di durata del progetto.