La manifestazione

Progetti smart city italiani alla Fiera della tecnologia di Shanghai 2016

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Miur, Ministero dell’Ambiente e tante imprese italiane, dal 21 al 23 aprile a Shanghai, per lanciare l’high tech made in Italy all’International Technology Fair

Dal 21 al 23 aprile si terrà la quarta edizione della China (Shanghai) International Technology Fair, di cui il nostro Paese sarà ospite d’onore. Quest’anno saranno presenti diverse realtà italiana, che porteranno in mostra nuove soluzioni tecnologiche di vario livello, nello specifico 12 progetti smart city (tra cui “Bergamo 2035”) che saranno presentati da un team di 30 ricercatori del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur).

La manifestazione, con focus sull’innovazione tecnologica e sulla ricerca scientifica, è promossa dai Ministeri del Commercio e della Scienza e Tecnologia di Pechino e dal Governo Municipale di Shanghai. Il tema dell’edizione 2016 è: “Innovation driven development, intellectual property protection and technology trade promotion“.

Tra gli altri big dell’industria italiana che saranno alla fiera di Shanghai, ci sono: Ansaldo Energia, Finmeccanica, Italian Aerospace Network.

Oltre alla squadra messa su dal Miur, ce ne sarà un’altra al seguito del ministero dell’Ambiente, che discuterà con i dirigenti cinesi dello stato attuale di cooperazione tra Italia e Cina in tema di protezione ambientale.

Nella nuova economia digitale i servizi conteranno più delle singole industria – ha spiegato il Console generale l’Italia a Shanghai, Stefano Beltramele città come Shanghai sono motori dell’economia regionale, centri per la ricerca e l’innovazione, non solo per il Paese dove si trovano, ma per il mondo intero”.

Le ambizioni della città sono altissime. Shanghai, “un tempo era una tra le più importanti città della manifattura cinese, ora punta a diventare una delle capitali della ricerca e dell’innovazione, non solo della Cina, ma del mondo“. L’occasione di essere presenti come ospite d’onore da parte dell’Italia, ha precisato Beltrame, “permette a tutte queste aziende che sono già attive in Cina, e che non si sono mai presentate in maniera sistemica come italiane, di fare mostrare cosa sia oggi la tecnologia italiana“.