i numeri

Produttori di yatch, primo in classifica Azimut-Benetti

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La principale voce che concorre a formare il fatturato complessivo dell’industria nautica italiana è innanzitutto la cantieristica, che vale oltre i due terzi del totale. Poi ci sono la produzione di accessori (circa il 25%), motori (tra il 7 e l’8%) e, infine, il “refit” (l’attività di riparazione e restauro delle imbarcazioni).

Fattura 1,2 miliardi sui 7,3 della cantieristica. Seguono Ferretti e Sanlorenzo

L’industria nautica italiana non è mai stata meglio. Lo dimostra l’andamento del fatturato generale del settore, che oggi vale oltre il 3,2% del Pil e di recente sta vivendo annate positive a livelli mai visti prima. Nel 2022 la nautica in Italia ha fatturato oltre 7,3 miliardi di euro: risultato in aumento del 20% rispetto al 2021. In realtà è dal 2013 che il comparto vive una crescita continua, eccezion fatta per il 2020, quando il fatturato subì una decrescita del 2,6% rispetto al 2019: tutto sommato leggera, considerando che la pandemia ha bloccato ogni attività economica e che il Pil dell’Italia è sceso di quasi il 9%. Ma a contribuire al valore della cantieristica italiana non sono solo i produttori di yacht.

La principale voce che concorre a formare il fatturato complessivo dell’industria nautica italiana è innanzitutto la cantieristica, che vale oltre i due terzi del totale. Poi ci sono la produzione di accessori (circa il 25%), motori (tra il 7 e l’8%) e, infine, il “refit” (l’attività di riparazione e restauro delle imbarcazioni). Vediamo in questa classifica quali sono i principali produttori di yatch in Italia.

Azimut-Benetti, leader con 1,2 miliardi di fatturato

Con un fatturato di oltre 1,2 miliardi di euro, Azimut-Benetti è il primo gruppo della nautica italiana per valore di vendite, nonché primo produttore mondiale di megayacht, con un’ampia gamma di modelli sul mercato. Azimut-Benetti, come gruppo, esiste dal 2003, anche se ha alle spalle una storia molto più lunga, che affonda le radici nell’esperienza di Azimut, azienda produttrice di yacht dal 1969 e di Cantieri Benetti, che realizza imbarcazioni dal 1873. Il gruppo Azimut-Benetti ha oltre 526mila metri quadri di area produttiva distribuita in 138 stabilimenti in 80 paesi del mondo e un team di 2.350 dipendenti. I suoi marchi principali sono Azimut, una gamma di imbarcazioni a motore dai 13 ai 38 metri e Benetti, tra i più grandi costruttori mondiali di megayacht da 37 a oltre 100 metri.

Gruppo Ferretti, portafoglio ordini di 1,3 miliardi di euro

Supera il miliardo di euro di fatturato anche il Gruppo Ferretti, altro leader internazionale della progettazione, costruzione e commercializzazione di yacht a motore e imbarcazioni da diporto. Ferretti Group, che trae origine da un’impresa familiare attiva anche nel settore auto negli anni ‘60, oggi gestisce sette cantieri navali in Italia e ha clienti in oltre 70 paesi, in particolare in Europa, Asia e Stati Uniti. Sono sette i marchi di Ferretti: Ferretti Yachts, Riva, Pershing, Itama, CRN, Custom Line e Wally. Il Gruppo è quotato alla borsa di Hong Kong e al 31 dicembre 2022 aveva raggiunto un portafoglio ordini, ossia l’insieme di ordini richiesti dai clienti in attesa di esecuzione, per un valore di 1,3 miliardi di euro.

Produttori di yacht, Sanlorenzo a quota 742 milioni

“Costruiamo poche barche all’anno, perché fare le cose nel modo giusto significa anche farle su misura”. Questa frase compare sul sito internet della Sanlorenzo Yacht, al terzo posto della graduatoria (742 milioni di fatturato). E dice tanto di questa azienda fondata nel 1958. La Sanlorenzo, infatti, ha fatto della qualità la propria bandiera, decidendo da tempo di poter soddisfare le richieste di non più di 50 clienti all’anno. Pochi esemplari costruiti ogni dodici mesi: unica filosofia possibile per assicurare l’eccellenza del prodotto. In oltre 50 anni di attività, Sanlorenzo ha costruito e venduto circa mille yacht, ognuno personalizzato al massimo per essere unico e diverso dagli altri. La sede principale del cantiere si trova ad Ameglia (La Spezia), ma esiste una seconda divisione a Viareggio, casa storica della nautica italiana.

Per The Italian Sea Group una storia lunga 448 anni

The Italian Sea Group può vantare una storia secolare, che si rifà al Cantiere Picchiotti, risalente al 1575, di cui ha rilanciato il marchio ponendolo ai vertici della classifica dei produttori di yacht. Con 295 milioni di fatturato, The Italian Sea Group è un punto di riferimento della nautica internazionale, specializzato nella progettazione di yacht fino e oltre i 100 metri di lunghezza. Con una presenza tra La SpeziaMarina di Carrara e Viareggio, in 448 anni di storia gli yacht varati riconducibili al gruppo sono stati oltre 1.260. Italian Sea Group conta 1.700 collaboratori, tra progettazione e produzione e 244 mila metri quadri di area produttiva totale, dislocata in otto sedi.

Superano i 100 milioni di fatturato Cantiere del Pardo e Baglietto

Cinquant’anni di storia da poco compiuti, oltre 5 mila imbarcazioni varate e oltre 20 premi vinti. Cantiere del Pardo180 milioni di fatturato, ha un sito produttivo di 40 mila metri quadri. È suddiviso tra falegnameria all’avanguardia, carpenteria all’insegna della tradizione e delle manualità artigiane e area di assemblaggio, dove le imbarcazioni prendono forma e vita per il collaudo finale nel bacino di prova. Supera i 100 milioni di fatturato anche Baglietto, altra realtà storica della nautica italiana, fin dal 1854. Forte di un portafoglio ordini che arriva al 2026, per un valore totale di 360 milioni di euro.

Nautica italiana, i lavoratori sono 28.660

Come dicevamo, la nautica italiana – è il caso di dirlo – naviga in acque senza dubbio tranquille. Ma non è sempre stato così. Nel 2013 il settore era crollato a un fatturato di appena 2,4 miliardi di euro. Un livello molto basso, arrivato dopo un periodo turbolento iniziato con la crisi economica del 2008, che aveva destato timori anche dal punto di vista occupazionale.

Oggi invece, nonostante le incertezze politiche ed economiche internazionali, il settore è in piena crescita. Gli addetti sono 28.660 (+8,8% in un anno) e il peso del comparto sul Pil italiano è sempre più evidente. Gran merito va all’export: l’88% della produzione nautica italiana ha come destinazione l’estero. E oltre il 18% delle esportazioni totali del settore è rappresentato dalle imbarcazioni italiane.

I dati si riferiscono al 2022
Fonte: Confindustria Nautica, bilanci delle aziende citate