La denuncia

Processi in tv e Media e Minori, Comitati non convocati da due anni

di |

I due Comitati, istituiti presso l’Agcom, non vengono convocati da due anni. Cosa succede? La denuncia del consigliere dell’ODG Pierluigi Roesler Franz e del vicepresidente del Comitato Media e Minori Remigio del Grosso.

Da ben due anni i due Comitati Agcom, Processi in tv e Media e Minori, non vengono convocati.

Cosa succede?

A smuovere le acque, dopo le diverse denunce del vicepresidente del Comitato Media e Minori Remigio del Grosso, è il consigliere dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Pierluigi Roesler Franz, membro del Comitato per l’applicazione del Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive, che nei giorni scorsi ha già scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al capo dell’Agcom Angelo Marcello Cardani, e che oggi indirizza una nuova lettera, questa volta all’ODG, perché intervenga con urgenza su una situazione che sta degenerando con possibili gravi conseguenze, specie per i telespettatori.

Roesler Franz chiede all’Ordine dei Giornalisti una “ferma presa di posizione” nei confronti dell’Agcom “perché nel silenzio più assoluto e con delle motivazioni incongrue stanno morendo per inerzia sia il Comitato Processi in tv, sia il Comitato Media e Minori, con conseguenti continue violazioni delle Carte deontologiche della categoria, come la Carta dei Doveri del giornalista e il Codice della privacy oltre al connesso esercizio abusivo della professione di giornalista da parte di conduce queste trasmissioni senza possedere il tesserino dell’Ordine”.

Roesler Franz denuncia che su molte reti televisive stiamo assistendo “a un vero e proprio bombardamento senza tregua di notizie, inchieste, filmati (persino con l’uso di un drone) e ricostruzioni di delitti come quelli di Elena Ceste, Sarah Scazzi, Yara Gambirasio o di Roberta Ragusa”.

Tutto questo, continua il consigliere dell’ODG, sebbene “siano anche coinvolti minori senza che i due Comitati domiciliati presso l’Agcom si riuniscano più da circa 2 anni e prendano adeguati provvedimenti”.

Roesler Franz allega alla missiva un ricco elenco di link a video di puntate incriminate sia della trasmissione “Pomeriggio Cinque” con Barbara d’Urso che di “Mattino Cinque” con Federica Panicucci, entrambe in onda su Canale 5.

In pratica, scrive Roesler Franz, “nonostante il Presidente della Repubblica avesse nel 2008 accoratamente chiesto di regolamentare il fenomeno dei processi in tv anziché nei tribunali, si è di fatto tornati al punto di partenza, cioè alla giungla”.

 

Roesler Franz chiede quindi all’Ordine di “inserire l’importante argomento all’OdG del prossimo Comitato Esecutivo e del successivo Consiglio Nazionale del 16-17 e 18 dicembre, invitando formalmente il presidente dell’Agcom professor Cardani a far riconvocare al più presto tutti i componenti dei 2 Comitati sopraindicati al fine di riportare in vita i 2 organismi oggi in coma profondo ed invitando nel contempo tutte le emittenti radiotelevisive e i giornalisti a rispettare comunque il Codice di autoregolamentazione, il Codice della Privacy, la Carta dei Doveri del Giornalista e la Carta di Treviso”.

C’è da aggiungere che giovedì scorso l’Ufficio Stampa Agcom conferma al sito Iustitia, che aveva chiesto chiarimenti, la mancata convocazione del Comitato da due anni. Nella risposta a Iustitia si legge che “Il Comitato, composto da rappresentanti di tutte le parti firmatarie, non è previsto da norme di legge ma agisce, essendo frutto di un accordo tra le parti, come organo di autogoverno. Pertanto non è compito dell’Autorità – che pure indica tre componenti del Comitato stesso su un totale di dieci – procedere alla convocazione dell’organismo, che risulta non essersi più riunito dal mese di dicembre 2012″.

“È di tutta evidenza – dichiara a Iustitia Roesler Franz commentando la risposta dell’Agcom – che i danni all’Autorità non si limitano al coma del Comitato Processi in tv. Che risposte hanno avuto in questi due anni i cittadini che si sono rivolti all’Agcom per segnalare e contrastare le trasmissioni che violano sistematicamente la privacy?”.

Per Remigio del Grosso, vicepresidente del Comitato Media e Minori, “I rilievi di Pierluigi Franz sono più che fondati, tuttavia allo stesso è forse sfuggito l’autorevole parere sul Comitato Processi in Tv, espresso qualche tempo fa da uno dei più illuminati commissari della passata consiliatura dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, il magistrato Nicola D’Angelo. L’esperto in diritto delle comunicazioni aveva, infatti, manifestato il sospetto che l’atto di indirizzo sulla rappresentazione dei processi in Tv – su cui si fonda il relativo codice di autoregolamentazione – era stato emesso al solo fine di “colpire Santoro e le sue docufiction”. E’ del tutto naturale, quindi, che una volta ottenuto lo scopo, Codice e Comitato cadessero nel dimenticatoio, con buona pace di chi ci aveva creduto veramente”.

Riguardo al suo Comitato, del Grosso spiega che “dopo uno stallo di un paio d’anni, infatti, il Comitato era stato finalmente ricostituito a fine 2013 per volontà dell’allora Vice Ministro Antonio Catricalà. Andato via lui, però, l’associazione delle emittenti televisive, che assicurava l’operatività del Comitato e la sua autonomia finanziaria, ha pensato bene di sciogliersi, licenziando quattro dipendenti e lasciando l’organismo privo di qualsiasi risorsa per sostenere la sua attività e visibilità. Di conseguenza, anche alcuni membri se ne sono allontanati ed i rimasti sono fortemente demotivati. Se poi si aggiunge la scarsa efficacia dell’attività sanzionatoria di Agcom relativamente alle trasmissioni ad essa segnalate, si completa il quadro accoratamente descritto da Pierluigi Franz”.