Il dibattito

Privacy: vita privata a rischio nell’era dei social media?

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Ha ancora senso parlare di privacy nell’era dei social media? Sono molti a chiederselo, vista la propensione quasi compulsiva di milioni di persone ad esporre e condividere i fatti privati della loro vita online.

Ha ancora senso parlare di privacy nell’era dei social media? Sono molti a chiederselo, vista la propensione quasi compulsiva di milioni di persone ad esporre e condividere i fatti privati della loro vita online. E’ ormai pratica comune svegliarsi la mattina e raccontare, con tanto di foto e video, ogni minimo passaggio della propria esistenza, con dovizia di particolari.

E’ sparito il senso del pudore?

La privacy è diventata un orpello del passato nell’era dei social media?

Il dibattito sulla privacy è aperto, ma gli internauti non sembrano particolarmente turbati: non ci pensano due volte a postare qualunque cosa online, anche perché scattare foto e fare video con lo smartphone è diventato normale come un tempo lo era telefonare via cellulare.

E mentre la voce come strumento di comunicazione perde sempre più appeal, cresce il rischio dipendenza da social media, accompagnato dalla sensazione di restare padrone della propria vita privata.

Ma non sempre è così, perché ci sono diversi utilizzi possibili dei social media. E’ vero che si possono usare per scrivere ‘cronache’ infinite sulla propria vita privata, ma è vero anche che i social possono essere usati per postare contenuti più impersonali, da condividere senza il rischio di sovraesporre il proprio ego.

In realtà, non è obbligatorio pubblicare la foto della tua colazione, del cappuccino che hai appena ordinato al bar o delle scarpe che stai indossando.

E’ possibile anche postare e condividere news, opinioni e cose interessanti che hai trovato in Rete.

Mantenere la tua vita privata è possibile sui social media: è sufficiente non rendere di dominio pubblico quello che si fa durante il giorno.

D’altra parte, è diventato sempre più normale sapere cosa stanno facendo amici e parenti scorrendo le pagine dei social; La gente annuncia sui social eventi importanti della sua vita – nascite, matrimoni, morti, fidanzamenti, crisi coniugali – e non si fa problemi a farlo perché comunque il pubblico lo verrebbe comunque a sapere, prima o poi, e molto probabilmente sempre sui social.

Ma se preferisci avere una vita privata pur utilizzando i social, se vuoi mantenere il privilegio di comunicare di persona, a voce, ai tuoi amici i fatti importanti della tua vita, sarà sufficiente non pubblicare tutto ciò che ti riguarda online.

Il fatto è che molte persone scelgono di vivere senza privacy perché sentono la pressione dei social media.

Quindi, la domanda è: i social media ci hanno condizionato a tal punto che non comprendiamo più il concetto di privacy oppure è ancora possibile essere attivi sui social pur mantenendo la nostra vita privata?