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Privacy: il nuovo Android sarà più sicuro con la codifica automatica dei dati

Android

La prossima versione del sistema operativo Android di Google adotterà un sistema di codifica automatica dei dati degli utenti, rendendo più difficile l’accesso a ladri e forze dell’ordine.

Il nuovo Android, battezzato ‘L’, che dovrebbe uscire il mese prossimo, si allinea così alla nuova versione di iOs, iOs8, per la quale Apple ha cambiato il sistema di protezione dei dati rendendo impossibile, anche all’azienda stessa, accedere ai dati protetti sui dispositivi degli utenti o consegnarli alle forze dell’ordine, anche in presenza di un mandato.

Gli smartphone e i tablet Android, offrivano il criptaggio dei dati dal 2011, ma solo come opzione e pochi utenti sapevano della sua esistenza: ora questa nuova forma di protezione, sarà attivata automaticamente e l’unico modo per accedere ai dati – sarà di convincere gli utenti a rivelare la password. La protezione sarà applicata solo ai dati sul telefono, ma non ai messaggi di Hangouts che sono cifrati mentre viaggiano da e per i server Google, ma non quando si trovano sul server.

Gli annunci consecutivi delle due aziende rispondono comunque in qualche modo alle accuse di ‘collaborazionismo’ col Governo nell’ambito delle attività di monitoraggio delle comunicazioni digitali a opera dell’NSA, anche se le forze dell’ordine hanno già iniziato a mettere in guardia contro questa espansione dei sistemi di criptaggio, che ostacolerebbe la prevenzione e la soluzione dei crimini.

A giugno, tra l’altro, con una sentenza che si può definire storica, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che la polizia non potrà più perquisire lo smartphone delle persone fermate senza specifico mandato giustificando la sentenza con una frase che la dice lunga: “…il proverbiale visitatore proveniente da Marte, sbarcato sulla terra, potrebbe pensare che il telefonino sia un’importante caratteristica dell’anatomia umana”.

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