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Primo vaccino in una Regione, secondo in un’altra, ma sul green pass risulta solo una dose. I casi

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Valentina, 29 anni, ci ha telefonato, perché vittima della non interoperabilità della sanità digitale. Ad oggi i sistemi informatici tra alcune Regioni “ancora non parlano tra loro”, così lei, come migliaia di italiani, pur avendo completato il ciclo vaccinale (primo vaccino in una Regione, secondo in un’altra), hanno il green pass in cui risulta solo una dose di vaccino effettuata. Ad oggi per queste persone la certificazione verde Covid è scaduta e sono costrette a fare tamponi in attesa della risoluzione di questo bug nei sistemi sanitari digitali delle Regioni.

La storia

“Ho fatto il 10 giugno la prima dose del vaccino anti Covid, Pfizer, in Fiuli, dove sono residente”, racconta Valentina a Key4biz, “e il 21 luglio la seconda dose alla ‘Nuvola’ – Eur a Roma, dove lavoro e dove ho il mio medico di base. Mi sono arrivati due green pass, ma su tutti e due risulta una sola dose di vaccino effettuata”.

Disperata ed arrabbiata, la ragazza spiega “La mia certificazione verde ha una validità di soli 42 giorni e non di 1 anno, come mi spetta di diritto dopo aver completato il ciclo vaccinale”.

L’inizio dell’odissea per avere il green pass valido e completo

Ecco cosa ha fatto Valentina dai primi giorni di agosto per ottenere il suo green pass valido e ‘completo’, con la corretta dicitura 2/2 dosi previste.

“Il mio medico di base mi ha consigliato di telefonare al 1.500 e così 1 mese e mezzo fa ho chiamato il call center dedicato al green pass (attivo i giorni, 24 ore su 24). L’operatore che ha risposto mi ha assicurato di ricevere il green pass completo entro i successivi 4-7 giorni.

Trascorso, invano, questo tempo, ho iniziato a telefonare tutti i numeri utili, ma tutti”, precisa Valentina, “la mia Asl, il mio medico, il centro vaccinale di Roma, la Regione Friuli, il ministero della Salute”.

“All’Asl”, aggiunge, “mi hanno detto di andare al centro vaccinale dove avevo effettuato la seconda dose, ma l’hub alla ‘Nuvola’ all’Eur è stato chiuso. Sono poi andata a Cinecittà dove ho consegnato la dichiarazione (presa in un centro vaccinale) in cui ho autodichiarato di aver effettuato la seconda dose, tra l’altro il centro vaccinale all’Eur non mi aveva rilasciato nulla dopo la dose”.

Gli altri casi di persone fuori sede senza il green pass valido e completo perché dosi effettuati in due Regioni

Quello di Valentina non è un caso isolato. “Tutti i miei amici-colleghi fuori sede vivono il mio stesso problema”, ci racconta. “Anche loro hanno fatto la prima dose nella propria Regione di residenza e la seconda qui nel Lazio da quando è stata data questa possibilità. La mia migliore amica pugliese ha lo stesso problema, come un mio amico campano e un altro toscano. Andiamo avanti a tamponi, perché il green pass che ci è stato rilasciato dopo la seconda dose è scaduto dopo 42 giorni”.

“E dal 15 ottobre”, si chiede la ragazza, “quando il green pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori pubblici e privati? Saremo costretti a fare tamponi ogni due giorni per entrare in azienda?”.

Il lieto fine dopo 2 mesi e 10 giorni dalla seconda dose

Valentina ci ha richiamato: le è arrivato il green pass completo, sono trascorsi 2 mesi e 10 giorni dalla seconda dose effettuata in un’altra Regione. Lieto fine anche per la sua migliore amica. Le è arrivato il giorno dopo. Ha funzionato la consegna dell’autodichiarazione al centro vaccinale.

Perché questa casistica non è presente nella FAQ sul sito ufficiale del Green Pass?

Perché il modulo dell’autodichiarazione non è disponibile online sulla stessa piattaforma e sui siti delle Regioni?

Aspetta ancora il green pass valido e completo il resto degli amici di Valentina e chissà quanti altri italiani vivono la stessa odissea. Raccontatela a Key4biz scrivendoci a redazione (at) key4biz.it

Gli altri casi

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