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Prezzo del cacao salito del 358% in un anno

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L’industria mondiale del cacao vale 200 miliardi di euro annui, l’Africa occidentale (primo produttore di cacao al mondo) riceve le briciole di questa fortuna, 10 miliardi all’anno. 

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Mercato mondiale del cacao, giro d’affari da 200 miliardi annui

Il cambiamento climatico ha dato il colpo finale, ma la produzione di cacao era da decenni a rischio di shock. La ragione è che il cacao grezzo (frutto di una pianta che ha bisogno di cure come la vite con cui si fa il vino) è stato venduto dagli agricoltori locali a prezzi troppo bassi per favorire gli investimenti necessari alla cura dei terreni e alla sostituzione degli alberi vecchi. Ma, soprattutto, la ricchezza globale del settore è stata distribuita sempre in maniera iniqua. L’industria mondiale del cacao vale 200 miliardi di euro annui, l’Africa occidentale (primo produttore di cacao al mondo) riceve le briciole di questa fortuna, 10 miliardi all’anno. 

Mercato del cacao, ai produttori solo 7 centesimi per ogni euro di cioccolato

Detto altrimenti, chi commercia il prodotto finale guadagna 80 centesimi per ogni euro speso per una tavoletta di cioccolato, il guadagno di un coltivatore è invece di soli 7 centesimi. Troppo poco per poter investire nelle sostituzione delle piantagioni che sono invecchiate, hanno prodotto sempre meno frutti e infine si sono pure ammalate. Il cacao swollen shoot virus, chiamato addirittura aids del cacao, ogni anno distrugge il 17% delle produzione di Costa d’Avorio e Ghana, primi produttori al mondo. Il cambiamento climatico, quindi, ha trovato la porta già spalancata e forti acquazzoni alternati a periodi di siccità hanno dato il colpo di grazia alle piantagioni di cacao.

I principali produttori di cioccolato licenziano in massa

L’aumento del prezzo del cacao non porta bene a nessuno, gli stabilimenti di cioccolato stanno reagendo all’impennata dei costi con licenziamenti di massa. I profitti annuali di Hershey (il più grande produttore di cioccolato degli Stati Uniti) sono diminuiti dell’11,5% durante il quarto trimestre 2023. L’azienda, scrive l’Economist, ha annunciato che taglierà il 5% della sua forza lavoro. Barry Callebaut, il produttore svizzero primo al mondo nella produzione di prodotti a base di cacao, ha dichiarato che licenzierà 2.500 dipendenti, il 18% della sua forza lavoro.

Perché il mercato del cioccolato è in crisi

Anche per gli agricoltori dei principali paesi produttori, Costa d’AvorioGhana e Indonesia, l’aumento improvviso del prezzo all’ingrosso non porta vantaggi. Il prezzo delle fave di cacao infatti è stabilito e bloccato a inizio stagione (il cacao ha due stagioni di raccolto a ottobre e marzo) e quindi tutti gli aumenti a stagione iniziata non toccano gli agricoltori. Non solo, l’aumento per chi produce è uno svantaggio perché porta a una diminuzione della richiesta e all’impossibilità di fissare un prezzo più alto che rimanga stabile nel lungo periodo.

Il calo della domanda globale è del 5%

La diminuzione della richiesta si è già verificata, lo dichiara il direttore del  Conseil Cafe-Cacao (l’ente regolatore del commercio di cacao e caffè della Costa d’Avorio) che ha sottolineato, come riporta Bloomberg, che alcuni importanti acquirenti stanno ritardando gli acquisti e che fanno pressione sul mercato all’ingrosso per avere degli sconti. Cosa che non possono fare le realtà più piccole della filiera, che sono anche quelle in prima linea nel commercio equo e solidale del cacao, per loro la prospettiva più probabile se i prezzi continuano a salire è quella di chiudere. L’organizzazione mondiale del cacao prevede che la domanda globale nel 2024 diminuirà del 5%.