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Previsioni economia 2023, per il Fmi Italia a +0,7%

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Dall’Italia il Fondo monetario internazionale si attende quest’anno una crescita in linea con quella dell’area euro, ovvero pari allo 0,7%. Ma la recessione della Germania fa suonare il campanello di allarme per la nostra economia.

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L’India supera la Cina per residenti e crescerà del 6,3% quest’anno. Italia: +0,7%

L’economia mondiale è cresciuta del 3,5% nel 2022, rallenterà mettendo a segno una crescita del 3% nel 2023 e una del 2,9% nel 2024. Sono le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) che periodicamente pubblica le sue stime sull’andamento dell’economia di tutti i Paesi del mondo. Nell’infografica sopra abbiamo raccolto le previsioni del Fmi sull’andamento fino al 2024 per quanto riguarda i principali Paesi del pianeta considerando, per esempio, per l’Africa, il Paese più significativo.

L’andamento dell’economia mondiale secondo il Fmi

Nella selezione dei Paesi operata dal Fmi ci sono solo due Stati che mostrano il segno meno: Germania e Russia, il primo del 2023 e il secondo nel 2022. La Germania, ormai è dato per scontato, chiuderà quest’anno con un calo del Pil che il Fmi indica in uno -0,5% mentre la Russia ha chiuso in rosso il 2022 con un -2,1%.

La Germania, in realtà, è in recessione dalla fine del 2022 quando, nel terzo trimestre, ha fatto segnare un calo del Pil di ben lo 0,5%. Un pessimo dato seguito da un -0,3% nel primo trimestre del 2023 mentre nel secondo trimestre l’economia ha avuto un andamento piatto. Oltre a scaraventare Berlino in recessione (dopo due trimestri consecutivi di Pil in calo l’economia è detta proprio in recessione “tecnica) tutto questo pone seri problemi all’economia italiana, fortemente connessa con quella tedesca.

Perché la Germania è in recessione?

Il principale motivo è la guerra in Ucraina. Il ministro tedesco dell’economia, Robert Habeck, ha sottolineato, come spiegazione, il fatto che la Germania è fortemente dipendente dall’energia russa: il brusco arresto delle forniture dopo l’invasione dell’Ucraina ha fatto aumentare in modo spaventoso i prezzi facendo rallentare l’attività economica e mi consumi delle famiglie. Secondo motivo: le sanzioni imposte dalla Ue alle esportazioni verso Mosca, che hanno fortemente penalizzato la Germania, tradizionalmente legatissima, anche economicamente, al Paese di Putin.

Le previsioni dell’economia russa per il 2024

Ma anche la Russia soffre o, meglio, ha sofferto la guerra in Ucraina, peraltro scatenata da lei stessa nel febbraio del 2022. E proprio il 2022 si è chiuso per Mosca con un Pil in forte calo: 2,1%. Che sarà compensato, se le previsioni del Fmi verranno confermate, dal più 2,2% di quest’anno e dal +1,1% dell’anno prossimo. In sostanza si può dire che se tutti i Paesi europei hanno sofferto per la guerra in Ucraina, quelli che sono andati in recessione a causa sua sono Germania e Russia.

I Paesi che cresceranno di più nel 2024

Il +3% che il Fmi si attende dall’economia mondiale per il 2023 e il +2,9% del 2024 sarà frutto (ancora) soprattutto della crescita dell’Asia con Cina e India in prima fila, come si vede dal grafico. Anzi, India, soprattutto. Tra i principali Paesi del mondo le previsioni per l’economia nel 2023 dicono che questo è il Paese che crescerà di più nei prossimi anni: dopo il 7,2% del 2022, sia nel 2023 che nel 2024 ci si attende una crescita del 6,3%. La crescita economica dell’India è trascinata anche da un fattore demografico: nel 2023 supererà la Cina come Paese più popoloso del mondo toccando il miliardo e 428,6 milioni di abitanti rispetto al miliardo e 425,7 milioni di Pechino che, per la prima volta da più di 60 anni, registra un calo della popolazione.

Perché l’India cresce così tanto?

Ovviamente non è affatto detto che a una crescita della popolazione corrisponda una crescita del Pil, ma nel caso dell’India è diverso. Non solo il reddito pro capite è raddoppiato in 10 anni e la crescita economica per anni è stata superiore al 9% annuo ed è stata trascinata, è questo il punto, non tanto dall’aumento dell’export ma dall’aumento della domanda interna. In questo senso la crescita demografica è importante, almeno per l’India.

Le previsioni sull’economia 2023 dell’Italia

Veniamo all’Italia dalla quale il Fmi si attende quest’anno una crescita in linea con quella dell’area euro, ovvero pari allo 0,7%. Una percentuale che è stata prima rivista al rialzo, dato che solo ad ottobre 2022 il Fmi vedeva il nostro Paese in recessione, e poi al ribasso, visto che a luglio di quest’anno l’incremento stimato era dell’1,1%. Ora, come si è detto, la previsione è di una crescita dello 0,7%, a fronte di quella governativa di un +0,8%

Le stime del Fmi sull’economia mondiale sono affidabili?

Nel 2019 un economista dello stesso Fmi, Prakash Loungani, ha cercato di capire quanto siano affidabili le stime del Fmi sull’economia mondiale. I risultati sono stati catastrofici perché Lougani ha scoperto delle 150 recessioni che hanno colpito questa o quella parte del mondo in 30 anni, l’Fmi ne ha previste appena 2. Ed è quello che è successo anche recentemente. Al momento dell’inizio della guerra della Russia contro l’Ucraina il Fmi aveva previsto, per il 2022, una contrazione dell’economia russa dell’8,5% mentre il calo, come abbiamo visto, è stato solo del 2,1% Il Fmi era comunque in buona compagnia: secondo l’Ocse il calo sarebbe stato del 10% e per la Banca Mondiale dell’8,9%.

Quindi, dopo il dato negativo del 2022, la Russia si è immediatamente ripresa. Come mai? Le sanzioni imposte dalla Ue non dovevano danneggiare la crescita di Mosca? Sì, dovevano danneggiarla, ma non lo ha fatto o lo hanno fatto solo parzialmente, considerando che pare che quelle sanzioni abbiano danneggiato più l’economia di alcuni degli Stati che le hanno imposte, come per esempio la Germania. I motivi per i quali Mosca si è ripresa dalla recessione del 2022 sono principalmente tre.

Come ha fatto la Russia a evitare la recessione nel 2023

Il primo è che ha eluso le sanzioni (fortemente volute dagli Usa) triangolando (con Cina e India) il proprio export con Paesi “amici” che poi rivendono i prodotti russi, principalmente materie prime, ai Paesi “nemici”. Il secondo motivo consiste nella crescita irrefrenabile del prezzo del gas nella seconda parte del 2022, che ha rimpinguato le casse dello Stato, perché le alte quotazioni hanno  compensato la riduzione delle quantità vendute. Il gas è aumentato, nel 2022, del 2.564% rispetto al 2019 e del 261% rispetto a prima dell’inizio della guerra, anche se poi, quest’anno, con la sensibile riduzione dei prezzi sono calate, e di molto, pure le entrate russe.

Nel 2023, infatti, è stato più rilevante il terzo motivo, ovvero l’aumento della spesa pubblica in generale, e in particolare per la Difesa (o, meglio, per la guerra). La crescita del budget statale e la stampa di moneta hanno rimesso in moto la filiera militare, anche se ciò è avvenuto a spese del resto dell’economia e soprattutto del rublo, il cui cambio è sceso al di sotto dei livelli pre-bellici. Non a caso nel 2024 l’economia russa è prevista crescere meno che nel 2023, dell’1,1%, e meno delle altre economie produttrici di materie prime. Tuttavia se è già difficile fare previsioni in condizioni normali, ancora di più lo è in tempo di guerra.

I dati si riferiscono al 2022-2023-2024
Fonte: Fmi