Presentata a Roma l’associazione ‘Italian Digital Revolution’

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L’obiettivo è la piena digitalizzazione del paese

Investire di più per la digitalizzazione del paese. Un imperativo al quale non si può sfuggire. Per un semplice motivo: l’innovazione è un elemento imprescindibile per iniettare competitività in un’economia moderna e per il futuro dell’Italia.

Il messaggio è emerso chiaramente dal convegno “L’Italia è pronta alla rivoluzione digitale?”, tenutosi a Roma presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati.

Scopo dell’incontro, presentare gli obiettivi dell’associazione “Italian Digital Revolution” (AIDR), organizzatrice dell’evento, e proporre soluzioni per il futuro per quanto concerne il programma di digitalizzazione, dall’istruzione alla salute, alla politica, al lavoro.

Al dibattito, moderato dall’avvocato Cataldo Calabretta, sono intervenuti tra gli altri il presidente dell’associazione Mauro Nicastri, dirigente dell’Agenzia per l’Italia Digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri; il vice presidente Arturo Siniscalchi, dirigente di Formez PA; i soci fondatori dell’AIDR Valentina Nucera (medico) e Sergio Alberto Codella (avvocato); il direttore di Key4biz, Raffaele Barberio, il giornalista Luigi Salsini e numerosi rappresentanti di enti pubblici e del mondo della comunicazione. A chiudere l’incontro è stata la parlamentare Enza Bruno Bossio (Partito democratico).

L’associazione – ha affermato Nicastri – è composta da manager, professionisti e dirigenti pubblici, e si propone di approfondire il processo di digitalizzazione, proiettandosi verso il futuro e intercettando anche le nuove esigenze. In Italia infatti, come in tante altre realtà, nella rivoluzione in corso sarà importante catturare i trend in atto. E la mission dell’AIDR è proprio quella di promuovere la digitalizzazione raggiungendo capillarmente gli italiani e soprattutto i giovani per dare avvio a un circolo virtuoso di occupazione e crescita che faccia leva sulle potenzialità delle nuove tecnologie e in particolare di internet, che deve tornare a rappresentate la modernizzazione dell’Italia nel quadro della globalizzazione”.

Per il vice presidente Arturo Siniscalchi “ora più che mai infatti c’è l’esigenza di unire il binomio lavoro/digital revolution per affrontare il futuro e raggruppare le forze sulle iniziative a favore dei giovani. Col tempo e con la progressiva compenetrazione della rete in tutti i settori, si è reso possibile stabilire la logica con cui i contenuti entrano in relazione gli uni con gli altri, definendo il modo migliore per rappresentarli in funzione dei dispositivi e delle persone a cui sono destinati, che siano cittadini o uffici della PA, rendendone chiara e semplice la comprensione, facendo in modo che ogni contenuto sia facilmente individuabile per semplificare il più possibile le interazioni all’interno dell’ambiente in cui tutto ciò si svolge. È, questa, una maniera per chiudere la partita fra passato e futuro”.