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Prefisso unico, Asstel ‘Servono regole equilibrate su telemarketing’

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"E' fondamentale che il Parlamento affronti la nuova disciplina secondo una visione integrata degli elementi che contribuiscono a definire l’operatività dei call center" ha dichiarato Dina Ravera, Presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel.

In merito alla nuova disciplina sul telemarketing in discussione alla Camera, pur comprendendo la volontà del Parlamento di giungere velocemente all’approvazione del ddl, auspichiamo fortemente che il legislatore abbia cura di produrre una norma in grado di coniugare  la tutela dei consumatori con l’esigenza di mantenere la sostenibilità e l’occupazione nelle attività di customer care, settore ad alta intensità di lavoro. Per questo alcuni punti critici oggi presenti nel testo vanno ripensati al fine di ottenere una disciplina capace di operare una distinzione fra uso distorto del  telemarketing, che va senza dubbio represso, e attività svolte con professionalità e serietà, che vanno invece  sostenute e incentivate”. E’ la posizione di Dina Ravera , Presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel, in relazione al ddl 4619 (attualmente all’esame delle Commissioni IX e X della Camera dei Deputati e approvato in prima lettura la Senato lo scorso 2 agosto)  recante “Nuove disposizioni in materia di iscrizione e funzionamento del Registro delle Opposizioni e istituzione di un prefisso unico nazionale per le chiamate telefoniche a scopo promozionale e di ricerche di mercato” .

Come Asstel – continua Ravera – riteniamo strategico aiutare il settore dei call center a evolvere verso  un assetto di buona imprenditoria, al fine di evitare l’insorgere di fenomeni distorsivi, che hanno ripercussioni negative su aziende e lavoratori. Per questo ci siamo fortemente impegnati a contrastare i tentativi di dumping contrattuale anche per quanto riguarda le attività di customer care in outbound. In tal senso va letta l’importante intesa raggiunta lo scorso 31 luglio con le organizzazioni sindacali di categoria, che ha portato alla definizione di un complesso di regole di garanzia nello svolgimento di tali attività”.

Sulla scia di questo percorso evolutivo avviato in collaborazione fra le parti socialiconclude il Presidente di Asstelè fondamentale che il Parlamento affronti la nuova disciplina secondo una visione integrata degli elementi che contribuiscono a definire l’operatività dei call center, in cui la tutela gli utenti possa essere inquadrata come un fattore di incremento  del valore aggiunto di queste attività, al fine di favorire virtuose dinamiche di sviluppo”.

Assotelecomunicazioni-Asstel, titolare del CCNL TLC, rappresenta nel sistema di Confindustria l’intera filiera delle telecomunicazioni, associando una parte rilevante della committenza e del settore dei call center in outsourcing.