Piano industriale

Poste Italiane: sul piatto 3 miliardi per il digitale

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L’amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio annuncia il piano industriale 2015-2020, che prevede investimenti di 3 miliardi per lo sviluppo di infrastrutture e piattaforme digitali, di cui 500 milioni per la riqualificazione e la sicurezza degli uffici postali.

“L’Italia è in transizione da un’economia tradizionale a una digitale: Poste è accompagnatore di famiglie e imprese in questo passaggio per la crescita e lo sviluppo”. Lo ha detto Francesco Caio, amministratore delegato di Poste Italiane, presentando il piano industriale.

Il piano industriale di Poste Italiane 2015-2020 prevede investimenti per 3 miliardi di euro in infrastrutture e piattaforme digitali per l’innovazione dell’offerta, di cui 500 milioni per la riqualificazione e la sicurezza degli uffici postali. Nel piano è previsto anche lo sviluppo della piattaforma dei pagamenti digitali, da 20 a 30 milioni di carte di pagamento, e un potenziamento del risparmio con una raccolta in crescita da 420 a più di 500 miliardi di euro. Inoltre Poste punterà a una forte crescita nella logistica pacchi con obiettivo di una quota di mercato superiore al 30% nel segmento business to consumer.

 

“Il nostro progetto strategico – ha detto Caio – è disegnato per una profonda trasformazione del gruppo di lungo periodo e proietta Poste Italiane verso il 2020: vogliamo essere architetti di un’Italia più digitale e più semplice”.

Previsioni

 

Il piano industriale prevede un fatturato in crescita verso i 30 miliardi di euro; inversione di tendenza per i margini che, dopo la flessione iniziata nel 2010, tornano a crescere nell’arco di Piano. Forte crescita nella logistica pacchi con obiettivo di quota di mercato superiore al 30% nel segmento business to consumer. Riferimento del risparmio in Italia con una raccolta in crescita da 420 a più di 500 miliardi di euro. 8000 assunzioni, di cui il 50% tra giovani laureati e nuove professionalità. 3 milioni di ore di formazione specialistica e manageriale; nascita della nuova ‘Corporate Academy’. Conferma del programma avviato nel 2010 per turn over e uscite agevolate finanziate dall’azienda. Stretto dialogo con Istituzioni e Regolatore per adeguare le regole del Servizio Universale postale e il Contratto di Servizio alle mutate esigenze dei cittadini.

eCommerce e mPayment

“Vogliamo essere gli architetti di un Paese più digitale e quindi più semplice, coinvolgendo le Imprese e la Pubblica Amministrazione – aggiunge Caio – Vogliamo aiutare le aziende a entrare nell’e-commerce e a colmare il gap con l’Europa dove siamo il Paese con il tasso di penetrazione più basso (3% verso una media europea del 7%, Fonte: Netcom). Anche nei pagamenti digitali  l’Italia è all’ultimo posto tra i Paesi più industrializzati (solo 71 operazioni pro capite all’anno non in contante a fronte di una media europea di 199): anche in questo ambito possiamo giocare un ruolo importante di alfabetizzazione digitale supportando le piccole e media imprese attraverso servizi facili, sicuri e trasparenti. Nei confronti della Pubblica Amministrazione – dice ancora Caio – abbiamo già avviato in tutta Italia il progetto ‘Sportello Amico’ , con oltre 6000 punti di contatto dedicati all’emissione di certificati anagrafici, patenti e passaporti per ridurre  le distanze tra cittadini e Stato”.

Smartphone e NFC

 

“Siamo fortemente motivati a trasformare il Gruppo nel rispetto e sulla base dei valori positivi che lo distinguono: la fiducia dei cittadini e la vicinanza al territorio che deriva dalla capillarità della sua presenza fatta di Uffici Postali e di portalettere. Poste 2020 dovrà essere azienda sociale e di mercato, più vicina ai Clienti e alle loro esigenze – dice Francesco Caio – Il nostro ruolo nel Paese, la nostra capacità di essere vicini al territorio ci impongono un impegno continuo verso prodotti e servizi più semplici e sicuri che migliorino la qualità della vita delle persone: gli uffici postali multietnici, i nuovi sistemi di pagamento e incasso con il lancio di Poste PayEvolution e le sim“NFC”- che trasformano lo smartphone in un portafoglio digitale di uso semplice e sicuro – sono un esempio concreto di quanto stiamo già facendo. Anche il nostro ruolo nell’ampliamento dell’offerta di strumenti di risparmio e assicurativi ha valenza sociale e di mercato: da un lato per offrire ad ampie fasce di famiglie prospettive di ritorno in un modo a ‘Tasso zero’; dall’altra nella promozione di polizze per i rischi legati alla salute, alla casa e alla previdenza in un contesto di contrazione del welfare State’”.

Tre aree principali

Il Piano prevede un Gruppo integrato focalizzato su tre aree principali con i seguenti obiettivi:

  • Logistica e Servizi Postali: campione nazionale di un sistema logistico capillare, competitivo e capace di accompagnare le imprese italiane e i cittadini verso l’e-commerce con offerte innovative che integrano le nostre strutture di recapito, i servizi di pagamento, le possibilità di consegna e ritiro pacchi anche presso i nostri Uffici Postali. Servizi postali di qualità e differenziati per diverse esigenze dei clienti e dei cittadini nel quadro di nuove regole per il Servizio Universale.
  • Pagamenti e Transazioni: motore di digitalizzazione delle transazioni economiche e finanziarie, sicure e tracciabili, per le persone, le Imprese e la Pubblica Amministrazione.
  • Risparmio e Assicurazioni: asse portante del risparmio delle famiglie e nell’offerta assicurativa, con prodotti trasparenti e di qualità e servizi semplici e sicuri.

Ridefinizione del Servizio Universale

Consegne a giorni alterni per la posta ordinaria e per tutto il sabato, compreso il pomeriggio, per i servizi celeri. Sono alcune delle novità che Poste Italiane sta studiando in vista del rinnovo del contratto di servizio previsto entro marzo 2015. “Rafforzeremo la logistica – ha detto il presidente Luisa Todini – Punteremo sulla posta ordinaria con certezza di consegna; si parla di consegne a giorni alterni, e di consegna il sabato, anche il pomeriggio, con un tariffario da definire con l’Agcom“. In sostanza, ha aggiunto l’amministratore delegato, Francesco Caio, “partiamo da quello che ci dice il mercato che chiede certezza che la posta arrivi, anche se in 3 o 4 giorni. Questo ci consentirebbe di liberare risorse per gli uffici postali e per i pacchi che sono settori in forte crescita”.