Le lamentele social

Poste Italiane, la pagina Facebook è il ‘Pasquino’ dei disservizi

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Ci siamo fatti un 'giro' sulla pagina Facebook di Poste Italiane e abbiamo scoperto che ogni post, con cui si comunica un’iniziativa, riceve molti commenti dai clienti insoddisfatti che si sfogano, così come si fa con il Pasquino, la statua 'parlante' di Roma: ‘non garantite più il servizio universale postale. Non fate più le Poste’.

“Ma se invece che pubblicizzare idiozie e buttare via tempo su Facebook pensaste a consegnare la posta senza ritardi da mesi? Dopotutto dovrebbe essere questo il vostro lavoro…”. Questo è il commento che sintetizza meglio il tenore della maggioranza dei messaggi scritti sulla pagina Facebook di Poste Italiane: una sorta di “Pasquino 2.0” degli utenti-clienti. Il riferimento è alla più celebre statua “parlante” di Roma, a cui piedi o al collo, i cittadini, da sempre, lasciano biglietti di sfogo.

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Facendo un “giro” sul social network abbiamo scoperto che ogni post, con cui la società comunica un’iniziativa (“il Talent Garden-Poste Italiane o i nuovi ospiti e storie emozionanti in onda nella trasmissione C’è Poste per Te”, per fare due esempi), riceve commenti di persone che lamentano, in particolare, il ritardo nella consegna della posta.

tALENT GARDENposta per te

“Tutto molto bello, ma io sto aspettando da due mesi dei pacchi postali ordinari…Ricevo riviste con mesi di ritardo. Per favore, consegnate la posta”, ha scritto, gentilmente, Silvia. E la consegna in ritardo delle riviste o addirittura la non consegna è un problema vissuto da tanti altri cittadini: “La posta viene consegnata sporadicamente, spesso non arriva proprio ed a me non arriva più una rivista costosa a cui sono abbonato. Il declino è iniziato da circa un paio di anni e peggiora in continuazione…”, ha messo, nero su bianco, Rocco, a cui Poste Italiane ha risposto “per un’eventuale segnalazione sul servizio recapiti nella tua zona, puoi scriverci un messaggio privato”. E questo è il messaggio standard che viene postato in continuazione da chi gestisce la pagina ufficiale della società a cui lo Stato ha affidato il servizio universale postale (scade nel 2026).

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Anche Luisa ha scelto la modalità social per esprimere il suo appello-sfogo: “Assumete portalettere per favore che qui la posta non arriva più…”. Sulla stessa lunghezza d’onda le parole di Gianluca: “Noi saremo ad aspettare la posta che l’ufficio di corso Terracciano sito in Pozzuoli non consegna più da oltre 4 mesi”.

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Da quando il recapito a giorni alterni?

I ritardi nella consegna della posta sono sensibilmente aumentati dal 1 ottobre 2015, da quando Poste Italiane è stata autorizzata, dall’AGCOM, con la delibera n. 395/15/CONS, al “recapito a giorni alterni degli invii postali rientranti nel servizio universale”. L’attuazione del recapito a giorni alterni (secondo lo schema bisettimanale, lunedì-mercoledì-venerdì-martedì-giovedì) avverrà in tre fasi. Le prime due sono state avviate rispettivamente il 1 ottobre 2015 e il 1 aprile 2016. La terza è appena cominciata: da febbraio 2017. La prima fase ha riguardato una ristretta fascia di popolazione (pari allo 0,6%) mentre, a regime, si prevede di arrivare al coinvolgimento di poco più del 23% della popolazione nazionale: dunque questi cittadini riceveranno la posta a giorni alterni. E, molto probabilmente, sulla pagina Facebook di Poste Italiane aumenteranno i commenti di chi riceve la posta in ritardo. È il servizio universale postale, bellezza!

posta giorni alterni

Da quando è stato affidato a Poste Italiane il servizio universale postale?

In Italia, al Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni nel 1994 nello svolgimento del servizio è subentrata Poste Italiane, prima ente pubblico non economico e successivamente società per azioni a partecipazione pubblica. I diritti dell’azionista sono esercitati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il servizio universale è affidato a Poste Italiane S.p.A. fino al 30 aprile 2026 e soggetto a verifiche quinquennali da parte del Ministero sul livello di efficienza nella fornitura del servizio. Per il contratto di programma 2015-2019 il contributo per l’onere del servizio postale universale è pari a 262,4 milioni all’anno e viene erogato entro il 31 dicembre di ciascun anno di vigenza del contratto, con cadenza mensile.
“Al fine di garantire la coesione sociale, senza discriminazioni tra gli utenti”, si legge sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, Poste Italiane è obbligata ad erogare su tutto il territorio nazionale il servizio postale base (universale):

  • Raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di invii postali fino a 2 Kg
  • Raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di pacchi postali fino a 20 Kg
  • I servizi relativi agli invii raccomandati ed agli invii assicurati