micropagamenti elettronici

Pos, “storico” accordo per ridurre i costi dei negozianti su pagamenti fino a 30 euro

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L'Italia è il Paese con il più alto numero di Pos installati, ma resta dietro per numero di transazioni, in particolare quando si tratta di micro pagamenti. Pagare un caffè con il Pos dovrà essere vantaggioso anche per l’esercente. Quando questo accordo vedrà i suoi frutti, speriamo nel giro di 1 anno, questo trend cambierà?

Ridurre l’impatto dei costi delle transazioni per i negozianti fino a 30 euro, e in particolare per gli acquisti fino a 10 euro. Punta a raggiungere questo obiettivo, non immediato, l’accordo firmato al ministero dell’Economia e delle Finanze tra Abi, Apsp, Confcommercio, Cna, Confartigianato, Confesercenti e Fipe, con il parare favorevole dell’Antitrust.

Secondo Confesercenti, che ha definito l’accordo “storico”, si potrebbe arrivare a un risparmio sulle commissioni fino a 500 milioni di euro l’anno. Ma non solo. Per la stessa associazione, a regime, verrebbero quasi azzerate le commissioni sulle transazioni fino ai 10 euro.

Come arrivare a questo importante traguardo utile soprattutto per i consumatori, che così si vedranno sempre meno rifiutare pagamenti con il Pos?

Le tappe

Ora i soggetti che consento i pagamenti con carta per i negozianti (acquirer) dovranno proporre agli esercenti (in particolare a chi è tenuto ad accettare pagamenti con POS e che presentino ricavi e compensi relativi all’anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400.000 euro) e alle loro associazioni offerte commerciali volte a ridurre i costi delle transazioni per gli acquisti fino ai 30 euro. E gli esercenti chiedono agli acquirer di ricevere offerte “significativamente competitive per quanto riguarda le transazioni di importo unitario almeno fino a 10 euro”. 

Le iniziative commerciali andranno pubblicizzate per almeno 6 mesi e avranno durata non inferiore a 9 mesi.

Pagare un caffè con il Pos dovrà essere vantaggioso anche per l’esercente

Il discorso è semplice. Più i costi per i micropagamenti, soprattutto sotto i 10 euro, sono ridotti o vanno verso lo zero, più gli esercenti sono favorevoli a farci pagare anche un caffè in modalità elettronica.

Oggi, infatti, il sistema dei pagamenti elettronici nei negozi fisici non è equo, sostengono gli esercenti. “Le commissioni arrivano anche ad azzerare i margini nella vendita di un caffè e non è più tollerabile”, ha messo in evidenza Aldo Mario Cursano, vice presidente vicario di Fipe-Confcommercio.

L’Italia è il Paese con il più alto numero di Pos installati, ma resta dietro per numero di transazioni, in particolare quando si tratta di micro pagamenti. Quando questo accordo vedrà i suoi frutti, speriamo nel giro di 1 anno, questo trend cambierà?

Per approfondire:

L’accordo in PDF