l'approfondimento

Polizia di Stato, ecco come funziona il Cyber Security Operations Center (C-SOC) di Roma a tutela delle banche dati

di Ing. Francesco Talone, Polizia di Stato |

Il C-SOC, inaugurato lo scorso 26 aprile, ha una duplice natura: strumento a presidio della cyber security delle banche dati interforze e, al contempo, strumento a protezione delle persone fisiche i cui dati personali sono trattati per finalità di polizia.

Sovente, l’innovazione, nella sua accezione più ricca e variegata, tende la mano alla pubblica amministrazione. Non di rado, ma finora non quanto auspicato, l’amministrazione pubblica raccoglie il testimone dell’innovazione avvalendosi delle forme di finanziamento che, sempre più strutturate, arrivano dall’Unione Europea. Incessantemente, a esperienza di chi scrive, l’azione amministrativa è “trainata” dalla responsabilità di doversi conformare a leggi e regolamenti, sebbene con tempistiche di adeguamento non sempre proporzionate.

È allora edificante, in apertura di questo secondo semestre di un 2021 denso di buoni propositi e complesse opere di pianificazione e rilancio, narrare di una concreta e ben riuscita esperienza che ha saputo coniugare l’innovazione, gli stanziamenti dell’Unione Europea e il tempestivo adeguamento alla norma, nel progetto di realizzazione del Cyber Security Operations Center (nel seguito C-SOC) della Direzione Centrale Polizia Criminale, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno che, oltre a mantenere vive ed operative le relazioni internazionali nei consessi di law enforcement (Europol, Interpol, etc.), ospita e gestisce le banche dati interforze (Centro Elaborazione Dati, Sistema Informativo Schengen Nazionale, Banca Dati Nazionale del DNA, Numero Unico di Emergenza 112).

Il C-SOC è stato inaugurato il 26 aprile alla presenza delle massime autorità e dei vertici delle amministrazioni operanti nell’ambito della pubblica sicurezza nazionale: Ministro dell’Interno – Autorità Nazionale di Pubblica Sicurezza, Sottosegretario di Stato – Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, comandanti e direttori generali delle forze di Polizia nazionali.

Le presenze illustri non si sono esaurite con l’eccellente partecipazione dei vertici dell’intero comparto sicurezza ma hanno visto, quale ospite di pregio, il Segretario Generale dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. La presenza del Garante Privacy attesta, anticipando ciò che si avrà modo di illustrare più avanti, la duplice natura del C-SOC: strumento a presidio della cyber security delle banche dati interforze e, al contempo, strumento a protezione delle persone fisiche i cui dati personali sono trattati per finalità di polizia.   

Il C-SOC, il cui front-office operativo – sito inaugurale d’eccezione – è solo la parte visibile di un iceberg fatto di diritti fondamentali e significative competenze giuridiche, tecniche ed amministrative, consente, in estrema sintesi, di congiungere la protezione dei dati personali, la protezione dell’individuo e la protezione della collettività all’interno del cyber-spazio interforze…

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