I decreti

PNRR: treni a zero emissioni e autobus elettrici, ci sono 500 milioni di euro

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Il ministro Giovannini firma i decreti. obiettivo: “Migliorare i servizi ferroviari usati quotidianamente soprattutto dai pendolari e favorire lo sviluppo della produzione nazionale di autobus non inquinanti, per un trasporto pubblico locale migliore”.

Le risorse per trasporti green

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è soprattutto un percorso collettivo che deve puntare sull’ottimizzazione delle risorse e il loro impiego per la crescita e l’innovazione, in un contesto che non potrà che essere di piena sostenibilità ambientale, soprattutto nei trasporti, come treni e autobus.

Per questo, il Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ha firmato due decreti: uno per l’acquisto di nuovi treni elettrici e a idrogeno, per un investimento complessivo di 200 milioni di euro; uno per realizzare 45 progetti di trasformazione industriale per la produzione di autobus non inquinanti, per un investimento complessivo di 300 milioni di euro.

Il miglioramento dei servizi ferroviari nelle regioni del Sud è un tassello fondamentale dell’impegno del Ministero per il rilancio del Mezzogiorno, per incentivare le persone a fare un uso minore dell’auto privata e utilizzare il treno negli spostamenti di media e lunga percorrenza, contribuendo alla transizione ecologica”, ha dichiarato Giovannini.

I nuovi treni di ultima generazione, a emissioni zero, impiegati nelle tratte a media e lunga percorrenza miglioreranno la qualità anche dei servizi intercity – ha aggiunto il ministro – che hanno un costo del biglietto più contenuto e sono utilizzati per gli spostamenti quotidiani da studenti e lavoratori”.

Treni elettrici e a idrogeno

Il decreto assegna quindi a Trenitalia circa 200 milioni di euro per acquistare nuovi treni elettrici e a idrogeno, in sostituzione di quelli più vecchi e inquinanti.

In tal modo, secondo il ministero, sarà possibile svecchiare il parco rotabile delle regioni meridionali, migliorare la qualità del servizio e la sicurezza, ridurre l’impatto ambientale e l’inquinamento, anche acustico.

In base a quanto stabilità nel documento, la società dovrà provvedere a mettere su rotaia i nuovi treni entro il 2026.

Autobus a impatto zero

Altro obiettivo della misura adottata dal ministero è lo sviluppo della filiera green degli autobus.

Per questo sono stati stanziati 300 milioni di euro, che serviranno per portare a termine 45 progetti di trasformazione industriale, che dovrà provvedere alla produzione di autobus non inquinanti.

Un passaggio rilevante da compiere, questo, perché secondo Giovannini, il nostro Paese in quest’ambito è piuttosto carente.

“Nei prossimi anni – ha spiegato in una nota il ministro – grazie alla norma che prevede il graduale divieto di circolazione dei van e degli autobus euro 1, 2 e 3 entro il 2023 e al nuovo fondo pluriennale per la mobilità sostenibile inserito nel ddl della Legge di bilancio, intendiamo accelerare il ricambio dei mezzi esistenti per migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane”.

Dell’importo complessivo, si legge nel documento ministeriale, cioè circa 250 milioni per nuovi progetti e 50 milioni per quelli in essere, “una quota pari ad almeno il 40% deve essere destinata al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni meridionali (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia)”.

Fondamentale è che gli investimenti programmati non arrechino un danno significativo all’ambiente (principio del ‘Do no significant harm’ – DNSH) e che siano completati in tempo utile per garantire l’attivazione della produzione di autobus ecologici e delle relative componenti, entro il 30 giugno 2026.