Transizione 4.0

Pnrr, il primo assegno all’Italia: “24,9 miliardi per digitalizzare imprese, Alta Velocità treni e strutture per nidi”

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Draghi: "Vogliamo una ripresa duratura, equa e sostenibile: dobbiamo perciò spendere in maniera efficiente e onesta". Nel dettaglio, ecco come verranno spesi questi primi fondi previsti dal PNRR.

L’Italia è tra i primi Paese dell’Ue a ricevere i primi fondi del Recovery fund. Oggi la Commissione europea ha staccato un assegno di 24,9 miliardi con cui è possibile iniziare a realizzare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il cui importo totale è 191,5 miliardi di euroin sovvenzioni e prestiti.

L’annuncio è stato dato dalla presidente della Commissione.

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Come verranno spesi i primi 24,9 miliardi. Per 3 obiettivi

Questi primi fondi, pari a 24,9 miliardi, destinati all’Italia rappresentano il 13% di prefinanziamento e dovranno essere investiti per:

  • Integrare più Regioni nella rete ferroviaria ad Alta Velocità.
  • Promuovere l’adozione delle tecnologie digitali da parte delle imprese mediante il credito d’imposta.
  • Incrementare l’offerta di strutture per l’infanzia.

Draghi: “Dobbiamo spendere i fondi in maniera efficiente e onesta”

L’Italia beneficia maggiormente dei fondi del programma Next Generation Eu”, inizia così il commento di Mario Draghi sull’arrivo dei primi fondi Ue. “Il Governo“, ha aggiunto il premier, “presenterà, in coerenza con il Piano, la riforma della concorrenza e la delega per la riforma del fisco”.

“L’assegnazione di queste ingenti risorse”, ha concluso Draghi, “richiama tutti noi al senso di responsabilità nei confronti degli impegni presi verso noi stessi, verso il nostro futuro e verso l’Europa. Vogliamo una ripresa duratura, equa e sostenibile: dobbiamo perciò spendere in maniera efficiente e onesta”.

Il commissario Gentiloni: “Primo passo concreto per digitalizzare le imprese, diffondere il 5G, Banda ultralarga e Pa efficiente”

Paolo Gentiloni, Commissario per l’Economia, ha dichiarato: “Il prefinanziamento odierno è un primo passo concreto e tangibile per avviare gli investimenti e le riforme che l’Italia si è impegnata a realizzare: un sistema di mobilità più verde e più sostenibile, un aumento delle energie rinnovabili, la digitalizzazione delle imprese, la diffusione del 5G e della banda ultralarga, una pubblica amministrazione più efficiente e un contesto imprenditoriale più attraente e competitivo”.

Transizione 4.0. Per le imprese come verranno spesi nel dettaglio i primi fondi del PNRR

Dunque, il sostegno alle imprese sotto forma di incentivo viene innestato come un credito d’imposta. La Missione 1 del Recovery italiano è suddivisa in 3 componenti. È assegnato il 40,6% delle risorse agli incentivi/crediti d’imposta alle imprese.

Agli investimenti in ICT e in apparecchiature elettroniche sono attribuiti, si legge nel PNRR, gli interventi di digitalizzazione e informatizzazione; nei prodotti delle tavole Supply e Use l’attribuzione è effettuata ai prodotti informatici per l’acquisto di computer e ai servizi di programmazione informatica in caso di creazione di cloud e/o reti informatiche.

Dunque, una parte di questi primi fondi di 25 miliardi circa è la prima occasione per iniziare a digitalizzare le imprese, a partire dalle piccole e medie imprese, che sono state spesso lente nell’adottare nuove tecnologie e muoversi verso produzioni a più alto valore aggiunto.

Alta Velocità ferroviaria, come verrà ampliata

Nel sistema ferroviario destinato al trasporto di passeggeri, la principale infrastruttura di collegamento del Paese, la rete ad alta velocità si ferma alla Napoli/Salerno. Con i fondi del PNRR si estenderà l’Alta Velocità al Sud, con la conclusione della direttrice Napoli-Bari, l’avanzamento ulteriore della Palermo-Catania-Messina e la realizzazione dei primi lotti funzionali delle direttrici Salerno-Reggio Calabria e Taranto-Potenza-Battipaglia. 

Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia

Le misure del PNRR agiscono per rafforzare le infrastrutture dell’infanzia. Con questo progetto si persegue la costruzione, riqualificazione e messa in sicurezza degli asili e delle scuole dell’infanzia al fine di migliorare l’offerta educativa sin dalla prima infanzia e offrire un concreto aiuto alle famiglie, incoraggiando la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e la conciliazione tra vita familiare e professionale. 

La misura consentirà la creazione di circa 228.000 posti. L’intervento verrà gestito dal Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con il Dipartimento delle Politiche per la Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’interno, e verrà realizzato mediante il coinvolgimento diretto dei Comuni che accederanno alle procedure selettive e condurranno la fase della realizzazione e gestione delle opere.

Il Piano asili nido della Missione 4 mira ad innalzare il tasso di presa in carico dei servizi di educazione e cura per la prima infanzia prevedendo 4,6 miliardi di euro per gli asili nido e le scuole dell’infanzia.