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PNRR e cybersecurity, Colao: “Investiremo in personale e nuove strutture”

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Più risorse per chi protegge lo Stato e cittadini e per chi sviluppa software, potenziando in maniera organica tutta la filiera della cybersecurity per garantire che all’aumento del tasso di digitalizzazione del Paese faccia seguito un aumento della nostra sicurezza.

Più risorse per chi protegge lo Stato e cittadini e per chi sviluppa software, potenziando in maniera organica tutta la filiera della cybersecurity per garantire che all’aumento del tasso di digitalizzazione del Paese faccia seguito un aumento della nostra sicurezza.

Sono queste in sintesi le proposte dettate oggi dal ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, in audizione presso le commissioni riunite Bilancio, Lavori pubblici, Politiche Ue e Trasporti del Senato sul PNRR.

“L’aumento delle nostre capacità difensive passerà, ha dichiarato Colao, da un rafforzamento della sicurezza cibernetica di asset strategici con la piena attuazione della disciplina in materia di “Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica” per la quale dovremo rafforzare sia le strutture preposte sia le amministrazioni pubbliche e private più sensibili ed esposte. Dovremo inoltre,” ha aggiunto, “rafforzare la capacità tecniche per una valutazione e audit continuo della sicurezza degli apparati elettronici e delle applicazioni utilizzate per l’erogazione di servizi critici da parte di soggetti che esercitano una funzione essenziale”.

Un altro passo importante per il ministro Colao riguarda potenziare le capacità di risposta agli attacchi informatici da parte del settore pubblico e del privato, con investimenti per chi sviluppa software in modo da salvaguardare i dati degli italiani perché ha dichiarato “serve andare sempre più in profondità su codici software e architetture microelettroniche per verificarne l’integrità e l’eventuale vulnerabilità. Sarà anche importante potenziare le capacità di risposta e intervento del pubblico e delle imprese per gestire i rischi di attacchi cibernetici, soprattutto in relazione a dati dei cittadini”.

Infine non mancano i riferimenti agli investimenti in personale specializzato e in strutture adatte per la prevenzione del crimine informatico. Il ministro ha concluso dichiarando di “investire nuovo personale e strutture sia nelle aree di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria dedicate alla prevenzione e investigazione del cybercrimine a protezione dei cittadini, sia in quelle dei comparti preposti a difendere il Paese da minacce cibernetiche. Anche e soprattutto in quest’area il raccordo con le iniziative Europee e alleate è essenziale per massimizzare la protezione degli interessi comuni dei cittadini e delle imprese”.