Banda ultralarga

PNRR e 5G, Liuzzi (M5S): ‘Usare le risorse residue per sviluppo industriale delle applicazioni’

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Interrogazione dell’esponente M5S sui 400 milioni di risorse residue della gara 5G nelle aree bianche: ‘Fondi disponibili a fronte di una interlocuzione con l’Europa e le istituzioni italiane’.

“La transizione digitale, e il piano ‘Italia 5G’ è uno dei pilastri del Pnrr. Lo scopo è quello di connettere l’intero Paese e rispondere interamente pienamente al fabbisogno mobile con strumenti innovativi e ad alte prestazioni. Solo centrando l’obiettivo in incentivare e diffondere adeguatamente la diffusione delle reti mobili 5G ci permetterà di colmare il gap infrastrutturale e consentire a milioni di cittadini di avere servizi efficienti”, è quanto afferma in una nota la deputata del MoVimento 5 Stelle in commissione Trasporti e telecomunicazioni Mirella Liuzzi. “Nel corso della mia interrogazione alla Camera – aggiunge – ho sottolineato l’estrema importanza e la portata della sfida che abbiamo davanti. Il Pnrr ha assegnato alla banda ultra larga 6,7 miliardi di euro, 2 dei quali per il piano ‘Italia 5G’ per coprire oltre 2.000 aree del Paese. Uno dei due bandi andati a gara a maggio, quello che faceva riferimento alle aree a fallimento di mercato che riguardano il 15 per cento del territorio nazionale, è andato deserto”.

400 milioni da ricollocare

“Il bando è stato riproposto con una minore dotazione finanziaria che rende disponibili 400 milioni di euro da ricollocare a fronte di una interlocuzione con l’Europa e le istituzioni italiane. Se vogliamo rendere davvero efficienti le reti infrastrutturali, utilizzare queste risorse per lo sviluppo industriale delle applicazioni collegate al 5G ci consentirebbe di raggiungere quegli obiettivi imprescindibili per rendere il nostro Paese realmente competitivo”, conclude.

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