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PNRR, 57 miliardi per transizione ecologica, 42 al digitale e 19 per la Sanità. Scarica la versione in CdM

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È destinata alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica circa il 30%, ossia 57 miliardi, dei fondi inseriti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). È quanto si legge nella scheda di sintesi del PNRR preparata per il Consiglio dei ministri di domani dal ministero dell’Economia e delle Finanze.

PNRR, 42,5 miliardi per l’Italia digitale anche con banda ultralarga e connessioni veloci

42,5 miliardi, il 22%, è previsto per la digitalizzazione della PA, la banda ultralarga e connessioni veloci. In totale per la digitalizzazione e l’innovazione della Pubblica amministrazione sono stanziati 7,41 miliardi. Sono cresciuti a 6,31 miliardi i fondi per ultrabroadband e 5G (Qui l’articolo di approfondimento).

PNRR, 15 miliardi per sistemi sanitari moderni e digitalizzati

Per rafforzare, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire “equità di accesso alle cure” le risorse stanziate sono 15,6 miliardi, l’8%.

Per la Sanità 19 miliardi (in totale)

Per la Sanità in totale sono 19 i miliardi provenienti dai fondi europei. Lo si apprende da fonti ministeriali, al termine della riunione di Draghi con i ministri a Palazzo Chigi. In totale per la Sanità sarebbero previsti 15,62 miliardi nel Pnrr, più 1,71 miliardi di React Eu, più 2,39 miliardi nel fondo complementare.

PNRR, fondi complessivi 221,5 miliardi

Il piano nazionale di ripresa e resilienza prevede investimenti complessivi per 221,5 miliardi, di cui 191,5 dal Rrf e 30 dal Fondo complementare. Quest’ultimo utilizzerà le stesse procedure abilitanti del Pnrr, avrà milestones e target per ogni progetto e le opere finanziate saranno soggette a un attento monitoraggio al pari di quelle del Pnrr. L’unica differenza rilevante consiste nel fatto che non è previsto nessun obbligo di rendicontazione a Bruxelles e ci sarà la possibilità in alcuni casi di scadenze più lunghe rispetto al 2026.

La Governance

Ministeri ed enti locali e territoriali avranno la responsabilità diretta dell’attuazione degli investimenti previsti dal Pnrr, in particolare per la realizzazione di investimenti e riforme entro i tempi concordati e per la gestione regolare, corretta ed efficace delle risorse. Il Ministero dell’Economia avrà il compito di monitorare e controllare il progresso nell’attuazione di riforme e investimenti, inoltre il Mef fungerà da punto di contatto unico per le comunicazioni con la Commissione europea. Questa la governance del PNRR che emerge dalla bozza di presentazione del Piano, che domani sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri.

Impatto su Pil 2026 di 3 punti percentuali

Infine, si legge nella bozza che la crescita media del Pil nel periodo 2022-26 sarà di 1,4 punti pi alta rispetto al 2015-19.. In particolare, nel 2026 il Pil sarà di 3 punti percentuali più alto rispetto allo scenario di base.

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