CIO Survey 2014, pubblicati i dati della nuova indagine sulle aziende italiane

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COMUNICATO STAMPA


Pubblicati i risultati della CIO Survey 2014, l’indagine su circa 70 responsabili ICT delle realtà private italiane, giunta alla sua nona edizione, promossa da Accenture, HP, e Telecom Italia e realizzata da NetConsulting. L’edizione 2014 si sofferma soprattutto sulla discontinuità digitale e su quanto il CIO e il suo team siano in grado di guidarla all’interno dell’azienda, relazionandosi con le linee di business, sfruttando antenne tecnologiche esterne.


La discontinuità digitale

La discontinuità digitale ha un impatto forte sulle aziende, sul modo di produrre, di relazionarsi con l’esterno, di “fare business”. Dal punto di vista dell’ICT, l’impatto è più evidente sulle capacità di governance dell’ICT e delle relazioni con il business. Questo vuol dire cambiamenti forti a livello di competenze ICT: da una parte, la necessità di competenze più organizzative, di pianificazione e strategiche, dall’altra, competenze e specializzazione su tecnologie nuove e che si evolvono velocemente.

In uno scenario variegato e non sempre strutturato per introdurre innovazione in azienda, il 40% delle aziende ha già predisposto e sta realizzando una “Agenda Digitale Aziendale“, ovvero una roadmap di iniziative volte ad indirizzare i nuovi paradigmi digitali, entro il 2015 queste aziende raggiungeranno il 68% del panel. È la funzione ICT a distinguersi per il maggior contributo dato alla definizione dell’Agenda Digitale Aziendale, con le Divisioni Marketing e Commerciale: l’ICT, generalmente, presidia gli aspetti più tecnologici di implementazione delle nuove soluzioni mentre le aree Marketing e Commerciale identificano e indirizzano l’impatto dei nuovi trend sui modelli di business e sui canali di vendita.

Al centro delle Agende Digitali Aziendali, soprattutto la Digitalizzazione di processi/workflow interni, strategie Mobile per la forza lavoro e commerciale.  Seguono strategie Social e Mobile per i clienti, Digitalizzazione di processi/workflow che coinvolgono attori e utenti esterni, il Cloud Computing, l’e-Commerce.


Le sfide

Le principali priorità business evidenziano un approccio orientato innanzitutto alla crescita in oltre la metà del panel di aziende analizzate: ai primi posti il miglioramento della relazione con i clienti (58%) e percorsi di innovazione di prodotto/servizio (52%). La razionalizzazione dei costi, al primo posto nell’edizione precedente della Survey, non viene trascurata – si posiziona comunque al terzo posto tra le sfide business – , tuttavia, ad essa si aggiungono interventi di revisione e ottimizzazione dei processi finalizzati al loro miglioramento in ottica di maggiore efficacia, di miglior supporto all’innovazione, di recupero di efficienza, di “riduzione intelligente” dei costi.

Nel raggiungimento di queste sfide l’ICT ha un ruolo sicuramente significativo: secondo la maggior parte dei CIO (73% del panel), apporta valore al business e rappresenta un asset strategico, talvolta è fonte anche di nuove opportunità di business. Appaiono, in sostanza, superate posizioni che vedono la funzione ICT come centro di costo o comunque responsabile di esborsi economici superiori al valore generato.


Le priorità ICT

Nel 2014, i principali interventi tecnologici sono volti al consolidamento e all’integrazione del portafoglio applicativo (85,6% dei CIO), approccio coerente non solo con l’esigenza di razionalizzare i costi di manutenzione e aggiornamento di parchi applicativi stratificati ed eterogenei, ma anche con la necessità di omogeneizzare gli strumenti a disposizione dei singoli. La razionalizzazione del portafoglio applicativo è resa possibile, a sua volta, dalla standardizzazione di architetture e processi IT, tematica che appare ancora prioritaria per oltre la metà del panel. Questi obiettivi spiegano anche l’attenzione alla semplificazione e modernizzazione degli asset infrastrutturali e software. Seguono priorità legate alla compliance, soprattutto nel Finance.


L’andamento della spesa ICT

La spesa ICT del panel cala dell’1,2% nel 2014 rispetto al 2013, effetto sia del difficile contesto economico che influenza gli investimenti ICT anche nella fascia più alta della domanda, solitamente in controtendenza rispetto al del resto del mercato, sia delle politiche di razionalizzazione che hanno caratterizzano gli anni scorsi e che generano una riduzione dei costi operativi, di gestione. La gestione corrente ha un peso (62% circa) assolutamente forte sul totale della spesa, tuttavia, nel 2014 il peso degli investimenti dovrebbe mantenersi pressochè costante, nonostante il calo complessivo del budget ICT.


Hot Topics

La Survey ha posto particolare attenzione al livello d’interesse e di adozione, ai trend d’investimento delle aziende relativamente alle tematiche innovative.

L’utilizzo di piattaforme Social è sempre più diffuso, a maggior ragione quando la logica è quella di una Social Enterprise con risvolti interni oltre che verso l’esterno: il 56% delle aziende prevede di investire in misura significativa su questa tema.

La Mobility a supporto dei processi di business diventa ormai imprescindibile, la maggiore penetrazione di dispositivi mobili – incremento medio del 23% circa per gli smartphone e del 44% per i tablet – incentiva lo sviluppo di Mobile Business Applications e Mobile Apps per i clienti. 

Il Cloud Computing rappresenta uno degli elementi alla base delle Agende Digitali Aziendali e nel 2014 è evidente un maggior fermento progettuale rispetto al 2013, quando l’approccio a questa tematica era più cauto e prevalentemente tattico. Il 48% delle aziende prevede un’intensità di investimento medio-elevata. Il quadro che emerge oggi mostra una varietà di servizi e di ambiti di adozione, che confermano una maggiore presa di coscienza dei CIO sul tema, ma anche delle strutture business utilizzatrici di soluzioni in Cloud.

L’esigenza di gestire e trasformare i Big Data in smart data, i volumi crescenti di dati, soprattutto destrutturati evidenziati dal 68% delle aziende, spingono a rivedere le architetture server e storage, ad adottare soluzioni che permettano una maggiore valorizzazione dei dati raccolti

Per quanto riguarda l’Internet of Things, area di nicchia che caratterizza il 29% delle aziende, la sicurezza fisica risulta il principale ambito di implementazione, cui si affiancano nel 2014 monitoraggio dei consumi energetici, efficientamento e monitoraggio ambientale.  

L’impresa digitale non è un obiettivo ma un percorso già avviato, che accelera il suo ritmo nel 2014. E’ evidente che il CIO non è l’unico protagonista di questo cambiamento forte, che tocca l’ICT come il business, e che rende sempre meno netti i confini tra l’uno e l’altro, sottolinea Giancarlo Capitani, Presidente e Amministratore Delegato di NetConsulting. Cosa deve fare allora il CIO?  Gestire sempre meno la tecnologia, governarla soprattutto; relazionarsi a tutti i livelli – dentro e fuori l’azienda – per essere lui promotore di innovazioni che anche altri sono in grado di portare in azienda – a partire dal Marketing”.  

 

Le considerazioni delle aziende sponsor

“L’indagine sulle strategie ICT delle maggiori aziende italiane conferma che i CIO non solo guadagnano nuovi livelli di influenza, entrando negli executive board, ma dimostrano anche maggiore consapevolezza sulle possibilità di rendere più strategica la funzione IT grazie ai nuovi paradigmi dell’innovazione digitale e una maggiore collaborazione con le linee di business, afferma Alessandro Marin, Accenture Technology IGEM Lead. La sfida per le aziende italiane sarà quella di accelerare verso una maggiore interconnessione dell’ ICT con tutti i processi di business e verso una gestione più strategica e integrata dei dati, così da  massimizzare i benefici del digitale. A questo nuovo fattore dinamico deve inoltre affiancarsi una politica efficace nel preparare le competenze adatte e nell’incoraggiare l’innovazione anche nel settore industriale, da troppi anni esposto alla crisi.”


“Le aziende italiane hanno compreso da tempo l’importanza del digitale a supporto della competitività e stanno sempre più indirizzando trend quali social, big data, cloud, mobility e security, in grado di innescare una forte spinta innovativa e di far emergere un nuovo stile di IT, con un impatto significativo su efficienza e produttività,” ha dichiarato Stefano Venturi, Amministratore Delegato del Gruppo HP in Italia e Corporate Vice President Hewlett-Packard Inc. “Questo scenario ha richiesto un’evoluzione della figura del CIO, ora chiamato a una più stretta collaborazione con il Top Management, a sviluppare competenze strategiche e organizzative e a specializzarsi sulle nuove tecnologie. Il ruolo del CIO e dell’ICT sono così diventati centrali a sostegno dell’innovazione e della crescita del business. In tale contesto, HP si propone in Italia quale agente di trasformazione, aiutando le imprese e l’intero ecosistema ad evolvere per favorirne il rilancio, che non può prescindere da investimenti in infrastrutture aperte, mobili e open standard, necessarie per sviluppare nuovi modelli di business e creare valore per il territorio”.


“La trasformazione Digitale che sta interessando la nostra Società porterà i maggiori benefici a quelle Aziende che sapranno indirizzare il loro business in maniera flessibile –afferma Simone Battiferri, Direttore Business di Telecom Italia – . Oggi gli IT Manager si trovano a dover governare scenari ibridi, con nuove architetture basate su risorse cloud e non-cloud,  private e pubbliche, nelle quali il passaggio tra i modelli deve essere gestito con competenze, capacità progettuali ed infrastrutture sicure. Telecom Italia vuole essere al fianco delle aziende italiane per accompagnarle in questo percorso di crescita, mettendo loro a disposizione innovazione e agilità, unite da un’infrastruttura completa in cui l’integrazione di queste componenti offre l’opportunità di valorizzare al meglio la loro capacità di sviluppare il business”.