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Plastica riciclata, un business da 50 miliardi di dollari nel 2022

A settembre è stato inaugurato a Pontedera uno stadio con 3.000 seggiolini stampati in plastica 100% riciclata, frutto della raccolta differenziata in zona e nel resto della Toscana. La plastica è certamente un problema, ma vista la sua rilevanza nella nostra economica e nella vita di tutti i giorni, è bene ragionare sul modo migliore di utilizzarla.

Nel nostro Paese si comincia a parlare di questo materiale, non solo in termini di immondizia, rifiuti e inquinamento, ma anche di mercato, di investimenti e di business. La Legge di Bilancio ha in pancia una tassa dedicata proprio alla plastica, ribattezzata plastic tax: 1 euro al kg per tutti quei prodotti inquinanti e monouso.

Dopo la pioggia di critiche degli ultimi giorni, ecco arrivata la bozza del documento sul tavolo della commissione Bilancio del Senato. Qui si proporranno le modifiche necessarie a tranquillizzare un po’ tutte le parti e a portare a casa una misura che comunque ha un elevato valore etico, perchè il problema plastica non è più rimandabile.

Negli ultimi giorni erano state proprio le aziende del settore a chiedere un incontro con il Governo. L’industria della plastica nel nostro Paese conta 11mila aziende (il 22% del totale europeo) che fatturavano nel 2016 circa 30 miliardi di euro. Di queste, 5mila sono attive nella prima trasformazione e impiegano poco meno di 110mila addetti.

La plastica però si ricicla e anche da qui si possono tirar fuori nuove risorse economiche e di mercato.

A livello mondiale la plastica riciclata vale già 35 miliardi di dollari, mentre entro il 2022 si stima che tale settore possa raggiungere i 50 miliardi di dollari di valore, secondo stime Markets and Markets.
Nel nuovo Report di Reports and Data, però, il dato è visto al rialzo, superati i 40 miliardi di dollari già alla fine del 2018, mentre il trend porterebbe il mercato della plastica riciclata a 66,7 miliardi nel 2026.

Nel nostro Paese, però, secondo dati Greenpeace, della plastica raccolta come rifiuto, solo il 43,5 per cento viene realmente trasformato in nuovi oggetti, mentre il 40 per cento finisce nei termovalorizzatori per la produzione di energia e il 16,5 per cento ancora in discarica.

Investire in questo settore, significa anche promuovere una exit strategy dalla crisi economica. Secondo “GreenItaly 2019”, il decimo Rapporto della Fondazione Symbola e di Unioncamere, più del 40% delle aziende italiane ha già introdotto nel packaging utilizzato per i propri prodotti degli imballaggi composti integralmente da materiale riciclato. Una azienda italiana su tre offre sul mercato prodotti che sono riciclabili per oltre il 70% del materiale che li compone. Poco meno di un terzo delle aziende italiane fornisce informazioni sulla corretta destinazione a fine vita dei propri prodotti.
Nel 2018 il numero dei green jobs in Italia ha superato la soglia dei 3 milioni: 3.100.000 unità, il 13,4% del totale dell’occupazione complessiva (nel 2017 era il 13,0%). L’occupazione green nel 2018 è cresciuta rispetto al 2017 di oltre 100 mila unità, con un incremento del +3,4% rispetto al +0,5% delle altre figure professionali

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