Salute

Plastica, in Thailandia cervi morti per aver ingerito troppa spazzatura

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La spazzatura di plastica minaccia sempre più da vicino flora, fauna e umani di ogni parte del mondo. Il caso del parco nazionale thailandese.

I rifiuti di plastica sono pericolosi per la salute, lo sapevamo, ma gli allarmi negli ultimi anni sono rimasti inascoltati e ora si iniziano a raccogliere dati a dir poco inquietanti sull’impatto di questo materiale sull’ambiente e gli animali che lo abitano.

Secondo quanto riportato dalla Reuters, nel parco nazionale Khun Sathan in Thailandia sono stati trovati dei cervi morti, con molta spazzatura nello stomaco nel 2019.

Diversi i casi anche di altri animali.

L’autopsia su di un cervo di dieci anni di età ha mostrato che l’animale era deceduto per ostruzione intestinale dovuta a troppi rifiuti di plastica ingeriti. Si parla di sacchetti di plastica, capsule di caffè, imballaggi per noodles, guanti e fazzoletti, compreso un cordino.

Come è stato possibile? I centri abitati sono ormai a ridosso dei confini del parco e in molti casi penetrano in esso, con tutto il loro carico di spazzatura ed inquinamento.

Un piccolo di duogongo è stato trovato morto nello stesso anno dopo aver ingerito rifiuti di plastica e la stessa fine ha fatto un globicefalo, che portava in pancia 17 kg di plastica.

Notizie drammatiche, che ci riportano al problema dei rifiuti di plastica abbandonati illegalmente nei corsi d’acqua, in mare e nei terreni incolti, fino ai parchi nazionali.

La Thailandia produce ogni anno 2,2 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica (compresi 75 miliardi di sacchetti di questo materiale).

In tutto il Sud Est asiatico secondo dati earth.org si registra lo sversamento illecito di 428 kilotoni di spazzatura di plastica (dati Banca Mondiale).

I negoziati in corso a Nairobi su richiesta delle Nazioni Unite per un accordo vincolante a livello globale relativo al giusto trattamento di questi rifiuti dovrebbero portare proprio al superamento di questa situazione drammatica ed altamente minacciosa non solo per la salute animale, ma anche per quella umana.