Il titolo

Pistoia Capitale della Cultura 2017: beni artistici motore dell’economia urbana

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Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha annunciato la designazione di Pistoia a Capitale italiana della Cultura 2017. I progetti smart city dell’amministrazione comunale.

Ieri sera il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha annunciato la designazione di Pistoia a Capitale italiana della Cultura 2017. La decisione è stata presa dalla Giuria di selezione e dal presidente della commissione esaminatrice, Marco Cammelli, scegliendo tra altre 8 città candidate: Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Spoleto, Taranto e Terni.

L’iniziativa di selezionare ogni anno la “Capitale italiana della cultura” è volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la conservazione delle identità, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.

L’assegnazione del titolo si propone i seguenti obiettivi:

  • stimolare una cultura della progettazione integrata e della pianificazione strategica;
  • sollecitare le città e i territori a considerare lo sviluppo culturale quale paradigma del proprio progresso economico e di una maggiore coesione sociale;
  • valorizzare i beni culturali e paesaggistici;
  • migliorare i servizi rivolti ai turisti;
  • sviluppare le Industrie culturali e creative;
  • favorire processi di rigenerazione e riqualificazione urbana.

Beni culturali ed artistici sono di fatto leve per la crescita e l’innovazione culturale, ma anche per lo sviluppo economico del territorio. Proprio alla fine di gennaio 2016 si chiude il progetto “Smart Tour”, di cui fa parte il Comune di Pistoia (assieme a Regione Piemonte, Città di Torino e Cuneo; Regione Toscana; Città di Napoli), dedicato proprio alla costruzione di una piattaforma integrata per promuovere e favorire nuove partnership tra enti pubblici e aziende con lo scopo di valorizzare economicamente i beni culturali ed artistici di una città tramite il turismo.

Stesso discorso per il progetto “LUX”, con cui il Comune toscano ha partecipato la scorsa estate al bando “Energia da fonti rinnovabili e Ict per la sostenibilità energetica” promosso da Cnr e Anci. Il progetto in questione ha l’obiettivo di sollecitare turisti e cittadini a scoprire il centro urbano e i suoi tesori sfruttando il proprio smartphone. Non solo di giorno, ma anche di notte, seguendo percorsi ‘illuminati’ (a bassa intensità) che guideranno le persone nei luoghi più suggestivi della città.

Un altro modo per contribuire all’economia turistica/urbana e ad una maggiore vivibilità anche notturna dei punti di interesse cittadini, a partire dalla raccolta di dati (big data) provenienti dalle interazioni stesse degli utenti con le infrastrutture turistiche sul territorio. Successivamente, il progetto prevede anche l’utilizzo della rete elettrica dell’illuminazione pubblica come infrastruttura per raccogliere ed elaborare dati intelligente da trasformare in servizi per il pubblico (tra cui soluzioni smart lighting, servizi egovernment, apps commerciali, digital payments e altro).