lo studio

Pirateria online, le testimonianze delle vittime di virus e frodi

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I trasgressori del copyright online raccontano cosa si nasconde dietro la pirateria online: malware, phishing, rischio di vedersi prosciugato il conto corrente.

Lo studio effettuato da The Industry Trust for IP Awareness ha rivelato che coloro che scaricano o riproducono illegalmente contenuti TV, film e sport corrono un rischio più che mai elevato di incorrere in una serie di conseguenze personali e finanziarie negative: dai virus e dalla pirateria informatica, al furto di identità e alle frodi.

Nel dettaglio:

  • Più del 50% degli attuali trasgressori è stato vittima di pirateria informatica o virus
  • Il 26% dei trasgressori paganti è stato vittima di frode mentre il 25% si è visto addebitare lo stesso pagamento svariate volte
  • Il 31% degli attuali trasgressori è stato esposto a contenuti inappropriati

Esaminando più da vicino i rischi emerge che quasi un terzo di coloro (29%) che accedono illegalmente ai contenuti online è stato infettato da virus, malware o ransomware, con un aumento del 14% rispetto a dicembre 2019. Se da un lato i virus e i malware rappresentano un rischio per la sicurezza dei dispositivi dei consumatori, i siti di streaming illegali, dal canto loro, rappresentano anche una seria e crescente minaccia per i dati personali e finanziari degli utenti, considerando che soltanto negli ultimi otto mesi, il numero di persone vittime di frodi è praticamente raddoppiato.

I dati dell’Industry Trust mostrano che la realtà della situazione è ancora più allarmante per coloro che scelgono di effettuare un pagamento a siti di streaming illegali inserendo i dati della carta di credito. Circa un terzo degli attuali trasgressori sceglie di iscriversi a siti di streaming illegali e l’incidenza di frodi tra questo gruppo di persone è molto più alta: circa un quarto (26%) è stato vittima di frodi spesso gravi, mentre il 25% ha affermato di essersi visto addebitare i pagamenti più volte.

Infine, il 31% degli attuali trasgressori ha anche riferito di essere stato esposto a contenuti inappropriati a causa della propria attività illegale, con pop-up o annunci offensivi e contenuti inappropriati in funzione dell’età tra i contenuti fruiti da individui e famiglie.

Liz Bales, Amministratore Delegato dell’Industry Trust, ha dichiarato: “Sappiamo bene che molte delle persone che scelgono di accedere illegalmente ai contenuti sono spesso le stesse persone che regolarmente utilizzano modi legittimi per farlo, sia che si tratti di andare frequentemente al cinema, acquistare o noleggiare contenuti da guardare a casa o acquistare pacchetti TV per accedere a contenuti sportivi a pagamento. È importante essere consapevoli dei rischi a cui si espongono quando cercano contenuti illeciti tramite app e componenti aggiuntivi, dispositivi con tutte le funzioni attive o attraverso una serie di altri mezzi. I contenuti illegali vengono offerti ai consumatori da individui e organizzazioni senza scrupoli, quindi non dovrebbe sorprendere il fatto che possano sfruttare l’occasione per svuotare il conto bancario di qualcuno, disabilitare i loro dispositivi o rubare preziose informazioni personali”.

“Vogliamo – ha continuato Bales – che il pubblico in cerca di intrattenimento online possa godere della migliore esperienza di qualità possibile. E se da un lato, la tentazione di vedere qualcosa in anteprima o di farlo senza pagare può essere forte, soprattutto in un momento in cui la fiducia dei consumatori e le prospettive economiche sono entrambe compromesse dagli effetti della pandemia da Covid-19, dall’altro bisognerebbe chiedersi se valga davvero la pena rischiare, soprattutto ora che è molto più probabile finire per pagarla cara con un attacco alla propria privacy e alla sicurezza online”.

Sorprendentemente, i dati dell’Industry Trust mostrano anche che i consumatori che attualmente accedono ai contenuti con mezzi illegali temono realmente questi rischi, dal momento che quasi un terzo (28%) degli attuali trasgressori afferma di essere preoccupato o di sentirsi in colpa per le conseguenze derivanti dal non utilizzo delle fonti ufficiali per la fruizione dei contenuti.

Studio sugli effetti del fenomeno – Testimonianze da parte di trasgressori del copyright

In risposta agli ultimi dati relativi alle violazioni, l’Industry Trust ha incaricato Walnut Unlimited di parlare con alcuni utenti che hanno ammesso di accedere ai contenuti illegalmente:

Susan, 54, Liverpool:

“Non mi piace farlo perché è illegale ed ho sempre un po’ di paura che qualcuno possa bussare alla mia porta e dirmi ‘sappiamo cosa stai guardando’, quindi avevo qualche dubbio al riguardo ma teneva i bambini impegnati. L’app ha funzionato solo per un paio di settimane durante il lockdown: suggeriva “cerca tutti i film online, film gratuiti in qualità HD”, ed è così che abbiamo visto il nuovo film Trolls World Tour. Poi, qualche tempo dopo, ho ricevuto un sms … dall’istituto bancario Halifax che diceva “abbiamo notato che la tua carta di debito che termina con **** è stata utilizzata il 26 … per una spesa di £19. Abbiamo rifiutato il pagamento – se sei stato tu ad autorizzarlo, rispondi “Sì” … Quindi ho risposto “no” e ho ricevuto un altro messaggio di ringraziamento per la conferma, in cui mi dicevano che mi avrebbero richiamato ilprima possibile per discutere della questione. Quando mi hanno chiamato io in pratica non controllavo il mio conto da un po’ perché non uscivamo da settimane e si erano presi 8.000 sterline.

Hannah, 18, Surrey:

“Stavo utilizzando un computer della scuola per guardare How I Met Your Mother su un sito illegale. Mi sono ritrovata un sacco di virus scaricati sul laptop che l’hanno rallentato molto, c’erano continui pop- pubblicitari che disturbavano il mio lavoro sul portatile, davvero irritante. La cosa mi aveva alquanto spaventata, mi sentivo come se mi fossi messa nei guai perché c’erano molti annunci pornografici che ovviamente non sono proprio adatti ad una ragazzina di 14 anni”. 

Simon, 41, Nottingham:

“Stavo cercando un servizio streaming e … ne ho trovato uno che si collegava all’istante – nessun ritardo. Ma è comparso un popup che diceva ‘per continuare a visualizzare il contenuto devi aggiungere una patch, inserisci il tuo indirizzo e-mail e ti invieremo la patch da caricare in modo che tu possa visualizzare lo stream … Ho caricato la patch e sono riuscito a guardare quello che volevo ma il giorno dopo ho ricevuto un’e-mail che in realtà era una minaccia ransomware che diceva “abbiamo prove che suggeriscono che hai guardato siti che non avresti dovuto” – siti pornografici e cose del genere … L’ho cancellata subito – all’epoca ne ricevevo circa una alla settimana. Le mail sono continuate e sono arrivati al punto di scrivere ‘hai 10 giorni di tempo, otto giorni, sei giorni’ e poi qualcosa del tipo ‘per dimostrarti che non è uno scherzo ti forniremo le prove. E poi usciva un pop-up che diceva che il mio dispositivo era stato infettato da un virus Trojan, nell’istante esatto in cui veniva inviata la mail… Ho dovuto resettare completamente il laptop e ho perso un sacco di foto di mia figlia dei suoi primi sei o sette anni di vita oltre a cose mie personali. Questa esperienza mi ha spaventato, eppure sembrava una cosa abbastanza innocente in quel momento”.

Bob, 27, Leeds

“Sono solo dei truffatori ma sono bravi! In tutta onestà potrei essere definito io stesso un truffatore, visto che cerco di accedere gratuitamente a dei contenuti a pagamento. E sì, lo ammetto, se anche avessi perso quei soldi e la banca avesse detto che non li avrei riavuti indietro, non sarebbe stato quello il vero problema. La cosa che mi ha fatto più male è stata la delusione che ho provato nei confronti di me stesso, il fatto di essere stato colto in fallo, di aver fatto una cosa così stupida. Ho deluso anche i miei figli perché gli ho sottratto un intero fine settimana: avevo lavorato tutta la settimana e poi ho dovuto passato il fine settimana al telefono con la banca, tutto per aver visto combattimento dell’UFC. Ma diciamolo, una cosa del genere potrebbe mettere in serie difficoltà un pensionato o un giovane con un magro stipendio. E non solo, anche la loro sicurezza nell’utilizzo del web. Io so che non lo farò mai più. Non ne vale la pena.”

Per fortuna, esiste un modo semplice per trovare contenuti TV e film con mezzi legali e sicuri. FindAnyFilm.com mostra ai suoi utenti i metodi sicuri e legittimi per accedere ai loro contenuti preferiti, sia che si tratti di una serata al cinema, dell’acquisto di un disco o di un download digitale per guardarli più e più volte o di noleggiarli solo per il fine settimana. Dai palinsesti televisivi a tutti i film più belli e di ultima uscita, FindAnyFilm.com consente agli utenti di evitare tutti i rischi legati all’accesso illegale ai contenuti, navigando in totale tranquillità alla ricerca del loro intrattenimento preferito.

Che cos’è l’Industry Trust for IP Awareness?

L’Industry Trust è l’ente per l’educazione dei consumatori dell’industria cinematografica, televisiva e video del Regno Unito, che promuove il valore del copyright e della creatività. I suoi programmi di sensibilizzazione dei consumatori affrontano i temi legati alla violazione del copyright ispirando il pubblico a dare valore ai grandi momenti cinematografici e scegliere di guardare film, TV e video tramite fonti legittime. Finanziato dal settore, il Trust mira a interagire con numerose audience, a fornire una visione approfondita sui comportamenti delle audience e sulla comprensione della proprietà intellettuale. Per ulteriori informazioni sul lavoro di Industry Trust, visitare www.industrytrust.co.uk.