Key4biz

Pirateria online in crescita in UK, 29% degli utenti coinvolti. È record per film e sport live

La pirateria torna a colpire nel Regno Unito, numeri record per lo sport live

La pirateria online resta un fenomeno endemico nel Regno Unito e, secondo l’ultima edizione dell’Online Copyright Infringement Tracker (OCI, Wave 13, 2024), assume forme sempre più preoccupanti. Se da un lato il tasso complessivo di violazioni è leggermente calato, passando dal 32% del 2022 al 29% nel 2024, dall’altro l’analisi delle singole categorie mostra una recrudescenza, in particolare nei film e soprattutto nello sport in diretta.

La pirateria sportiva ha raggiunto nel 2024 il 38%, nuovo massimo storico dall’introduzione di questa categoria nel 2019. Si parla di almeno 3,9 milioni di persone che hanno fruito gratuitamente – e illegalmente – di eventi sportivi live. Ancora più allarmanti i dati demografici:

Parallelamente, gli abbonamenti legali alle piattaforme di sport streaming sono calati dell’8% (dal 59% al 51%), mentre le sottoscrizioni a servizi IPTV illegali sono salite al 12%, con un incremento di 4 punti percentuali.

Cinema, è ritorno ai picchi del 2019

Il tasso di pirateria sui film è passato dal 24% del 2022 al 27% nel 2024, tornando ai livelli record registrati nel 2019.

In totale, 8,9 milioni di persone nel Regno Unito fruiscono di contenuti cinematografici piratati.

Musica: quasi 10 milioni di “ascoltatori pirata”

La musica è la categoria con i numeri assoluti più alti: 9,9 milioni di persone ricorrono a contenuti illegali. Il tasso di pirateria è salito al 26%, un punto in più rispetto al 2022 e comunque ben sopra al minimo storico del 24% registrato nel 2015.

Il download resta la modalità dominante, mentre lo streaming illegale è residuale.

TV e altri contenuti digitali

Il tasso di pirateria delle serie TV resta stabile al 19%, con 6,2 milioni di utenti coinvolti.
In crescita preoccupante gli audiolibri, passati dal 22% del 2022 al 30% nel 2024, mentre i software mostrano segnali positivi, con una discesa dal 38% al 31%.

Pirateria, tra le cause prezzi eccessivi e crisi del costo della vita

Secondo lo studio, le ragioni principali che spingono milioni di utenti verso la pirateria sono legate al caro-abbonamenti e alla percezione di prezzi “ingiusti” dei servizi legali. Con l’aumento del costo della vita, sempre più famiglie abbandonano le piattaforme ufficiali, scegliendo invece soluzioni illegali o riducendo il consumo.

Un fenomeno che mina le industrie creative

La fotografia restituita dall’Intellectual Property Office britannico è chiara: la pirateria non solo non arretra, ma si adatta e cresce in alcuni segmenti, mettendo sotto pressione l’industria audiovisiva, discografica e sportiva.

Tra gli osservati speciali, il settore dello sport in diretta, che rischia di vedere erosa una parte significativa dei ricavi provenienti dai diritti TV, un pilastro dell’economia del calcio inglese e di molti altri sport.
Un fenomeno illegale che segna un ritorno nella diffusione a livello nazionale nel Regno Unito e che si accompagna parallelamente ad una cultura dell’accettazione del crimine online, senza pensare ai danni che questo causa alle aziende, agli investimenti, ai posti di lavoro, alla qualità dei contenuti e dei servizi, agli utenti stessi.

La pirateria in Italia, l’indagine FAPAV/Ipsos

Un fenomeno che, ovviamente, riguarda anche il nostro Paese e che è stato ben esaminato dall’indagine realizzata da FAPAV/Ipsos: il 38% degli adulti italiani ha commesso nel 2024 almeno un atto di pirateria fruendo illecitamente di film (29%), serie/fiction (23%), programmi (22%) e sport live (15%), dati sostanzialmente rimasti stabili rispetto al 2023.

In totale si stimano nel 2024 circa 295 milioni di atti di pirateria compiuti, l’8% in meno rispetto all’anno precedente e ben il 56% in meno rispetto al 2016, primo anno della rilevazione.
La pirateria sportiva, oggi praticata dal 15% della popolazione adulta, vede nel calcio il contenuto più rappresentativo, seguito da F1, Tennis e Moto GP.

Exit mobile version