l'annuncio

Pirateria, multe per 2.200 utenti. Duilio (Sky): “Sanzioni rappresentano inizio del cambiamento”

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L'iniziativa mira a creare una deterrenza al fenomeno della pirateria digitale. 183 Reparti territoriali della Guardia di finanza hanno sanzionato 2.266 utenti abusivi in 80 province italiane.

Arrivano le multe per chi guarda contenuti audiovisivi diffusi senza autorizzazione su piattaforme pirata. È quanto annunciato oggi dalla Guardia di Finanza in un evento tenutosi a Roma, presso la sede del Coni.

Grazie alla collaborazione tra la Componente Speciale e il Comando Provinciale di Lecce, 183 Reparti territoriali della Guardia di finanza hanno sanzionato 2.266 utenti abusivi in 80 province italiane. Sono in corso le procedure di identificazione di altri clienti, individuati in indagini attivate con altre 3 Procure”, ha dichiarato il Generale di Brigata Gaetano Cutarelli (Comandante del Nucleo Speciale Beni e Servizi – Guardia di finanza).

Inoltre, ha precisato Cutarelli, “sono in fase di sviluppo due distinti procedimenti penali presso la Procura di Roma, in virtù del protocollo operativo siglato con Gdf e Agcom”.

“Voglio ringraziare il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza per l’importante attività di contrasto alla pirateria. Grazie al loro lavoro, milioni di persone che ogni giorno scelgono la legalità vengono concretamente tutelate. Le sanzioni rappresentano l’inizio di un cambiamento culturale necessario: colpiscono un senso di impunità ancora troppo diffuso e combattono un fenomeno che distrugge valore e posti di lavoro in molti settori, dallo sport all’audiovisivo”, ha affermato in una nota Andrea Duilio, Amministratore Delegato di Sky Italia.

Oggi è un giorno storico, stiamo raccontando un passo ulteriore per recuperare delle risorse fondamentali e portare gli utenti a capire l’importanza degli abbonamenti. La Guardia di finanza ha fatto un lavoro eccellente, chiunque usa il pezzotto in Italia lascia una traccia indelebile che le forze dell’ordine ora sono in grado di ricostruire arrivando a individuare gli utenti finali. Una volta individuati i soggetti, se dovessero proseguire in attività non lecite, verrebbero sanzionati con multe fino a 5000 euro. L’obiettivo è cercare di aiutare il sistema a recuperare le ‘pecorelle smarrite’ che hanno passato la linea di demarcazione.
È un fenomeno diffuso di mancanza di legalità, che grazie alla legge approvata dal Parlamento, che è la più avanzata contro la pirateria, riuscirà a portare beneficio non solo al calcio, ma a tutta l’industria culturale italiana che oggi soffre questa violazione che porta danni per centinaia di milioni e che obbliga le pay tv ad alzare il valore degli abbonamenti. Se riuscissimo a pagare tutti, riusciremmo a pagare meno
”, ha detto l’Amministratore Delegato di Lega Serie A, Luigi De Siervo, secondo quanto riportato dall’agenzia Adnkronos.

L’iniziativa, si legge in una nota Adnkronos, mira a creare una deterrenza al fenomeno della pirateria digitale attraverso: l’individuazione dei responsabili degli illeciti traffici e delle infrastrutture utilizzate per la diffusione abusiva, come server e piattaforme sia nazionali che internazionali, nonché delle società di hosting coinvolte, dei canali di pagamento e delle modalità di riciclaggio dei proventi illeciti.

Recentemente, il Nucleo PEF della Guardia di finanza di Lecce aveva denunciato alla Procura salentina 4 amministratori di rete IPTV che avevano illecitamente incassato 500.000 euro in 5 anni.

L’operazione consentirà quindi l’identificazione e sanzione degli utenti finali, per completare l’azione di contrasto alla pirateria in live streaming e indirizzare gli appassionati di calcio verso canali legali, evitando conseguenze economiche e giuridiche.

L’attività, conclude la nota, si aggiunge all’operazione “Piracy Shield” che Agcom, con l’ausilio del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di finanza, conduce a partire dal mese di febbraio 2024 in attuazione della legge 14 luglio 2023, n. 93 e in applicazione delle misure di coordinamento degli aspetti di natura penale condivise con la stessa Authority e con la Procura della Repubblica di Roma mediante il Protocollo operativo tripartito tra le Istituzioni, siglato il 4 settembre 2024.

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