Copyright

Pirateria, centinaia di siti web bloccati per violazione del copyright in Medio Oriente e Nord Africa

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Un ampio fronte antipirateria arabo e africano continua la battaglia contro la diffusione massiccia di contenuti audiovisivi protetti dal diritto d’autore, oscurando e bloccando centinaia di siti web e canali tv. Le scatole ISD nuova frontiera dei pirati.

Il tutto il Nord Africa e nel Medio Oriente (area MENA) sono stati effettuati 2,7 miliardi di download pirata solamente durante il 2017. Sembra un numero enorme, ma partendo dal fatto che in quest’area geografica molto estesa ci sono circa 270 milioni di utilizzatori di internet, significa che basta che ognuno di essi si scarica qualche film, brano musicale e gioco in un anno e arriviamo a quella enorme cifra.

La pirateria qui gioca sia online, sia sulle piattaforme televisive, soprattutto satellitari. In occasione del recente IBC2018 di Amsterdam, la MENA Broadcast Satellite Anti-piracy Coalition ha fatto un po’ il punto sulla situazione nell’area MENA in termini di violazione dei diritti di proprietà intellettuale relativi a contenuti audiovisivi, gaming e altri settori dell’industria mediatica e culturale.

Durante il 2018 sono stati chiusi 47 canali televisivi che programmavano contenuti piratati, di cui 39 con base in Arabia Saudita e otto stranieri, tra cui: Egypt Life, 2M Comedy e 2M Film suYahsat; A Cinema, Wave Cinema, Egypt Life, Misr Al Balad, Beirut Cinema, Cinema B T-Film, T-Cinema, T-Taxi e T-Comedy su Eutelsat Moon.

Etilasat e Du hanno chiesto l’oscuramento di 122 siti web pirata che offrivano illegalmente contenuti audiovisivi protetti da copyright. Stessa cosa ha fatto la CITC saudita (Communications and Information Technology Commission), che ha bloccato altri 45 siti web, mentre altri 205 siti web sono stati bloccati negli Emirati Arabi.

Complessivamente, la rimozione di url pirata è aumentata del 38% quest’anno nei Paesi arabi.

Una lotta che però, nonostante i successi ottenuti, si fa sempre più dura, perché per ogni dozzina di siti chiusi o resi inaccessibili sul mercato nero arrivano migliaia di dispositivi per lo streaming illegale da collegare alla propria TV (chiamati “illicit streaming devices” o con l’acronimo inglese ISD), tramite cui accedere illegalmente e gratuitamente a migliaia di canali televisivi a pagamento (tra cinema, serie tv, sport ed eventi di varia natura).

Altro grande problema è la piattaforma televisiva saudita BeoutQ, una delle piattaforme pirata più popolari e seguite dell’intera area MENA, in grado di offrire in streaming e download migliaia di contenuti protetti da copyright senza nessuna autorizzazione.

Una violazione palese del diritto d’autore reclamata dalla BBC e da Sky.

La MENA Coalition contro la pirateria è formata da decine di aziende, gruppi e associazioni di categoria provenienti dal mondo delle trasmissioni satellitari, dall’industria dell’audiovisivo, dall’industria dei contenuti e creativa, dal settore pubblicitario e della media industry, da quello delle telecomunicazioni.

Il prossimo incontro della coalizione si terrà a Londra, a gennaio 2019, presso gli NBC Studios.