pirateria

Piracy Shield, meccanismo italiano in linea con gli obiettivi di Bruxelles

di |

La piattaforma si conferma un efficace strumento nel contrasto alla pirateria online.

Il Piracy Shield, meccanismo di blocco automatizzato e in tempo reale, progettato per contrastare la pirateria di contenuti online in Italia, è emerso come strumento significativo nella lotta contro lo streaming illegale, tanto da rappresentare un vero e proprio modello e una best practice a livello europeo e non solo.

La piattaforma, utilizzata dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), accolta con grande favore dai titolari dei diritti come FAPAV (Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), ha ricevuto un riscontro costruttivo dalla Commissione europea, che ne conferma l’allineamento con gli obiettivi antipirateria europei.

L’impatto devastante della pirateria e l’urgenza del contrasto al fenomeno

La necessità del Piracy Shield è chiara e lo si può capire dai dati emersi dall’ultimo rapporto FAPAV/Ipsos sulla pirateria online in Italia, che continua a infliggere danni economici sostanziali in Italia.
Solo nel 2024, la pirateria avrebbe causato una perdita stimata di 2,2 miliardi di euro in fatturato, 904 milioni di euro di perdite del PIL, ha messo a rischio oltre 12.000 posti di lavoro e ha comportato 73 milioni di mancate visualizzazioni legali tra film, serie e sport. Questi dati sottolineano la vitale necessità di misure efficaci per proteggere i settori creativo e sportivo italiani.

Il lavoro dell’Agcom

Anche in occasione della Relazione annuale AGCOM 2025, il Presidente Giacomo Lasorella nel suo discorso ha ricordato che “l’Autorità ha rafforzato significativamente la propria azione grazie alla disposizione del d. l. n. 113 del 2024, che, tra l’altro, ha esteso l’ambito di intervento della piattaforma Piracy Shield anche ai fornitori di servizi VPN e DNS pubblici, ovunque residenti. In conseguenza di tale decreto-legge, l’Autorità ha aggiornato la propria disciplina estendendone l’applicazione anche ai contenuti live diversi dalle partite di calcio. Su questo regolamento è in corso una interlocuzione con la Commissione europea”.

Nell’esercizio di questa nuova attività – ha precisato Lasorella – sono stati bloccati tramite la piattaforma 28.041 nomi a dominio (FQDN) e 6.104 indirizzi IP che diffondevano illecitamente eventi sportivi in diretta. Proficua ed efficace è stata in questo ambito la collaborazione con il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza. Ricordo, infine, con soddisfazione gli esiti positivi della sperimentazione intrapresa con Google in questo ambito. Sono stati inoltre impartiti ordini a grandi attori globali, anche in applicazione del DSA, per la disabilitazione e la deindicizzazione di contenuti illegali”.

Riguardo alla collaborazione con Google, nel mese di maggio 2025, in occasione dell’anticipo delle due principali partite dell’ultima giornata del campionato di serie A, l’Agcom ha svolto una sperimentazione con il motore di ricerca, “in qualità di fornitore di servizi di DNS pubblicamente disponibili e soggetto gestore di motore di ricerca”, finalizzata all’adempimento degli obblighi previsti dalla legge antipirateria e alla luce delle previsioni recate dall’art. 9 del Regolamento sui servizi digitali (DSA). 

Gli esiti della sperimentazione segnano un punto importante nel contrasto alla pirateria digitale”, si legge in una nota dell’Autorità.

Piracy Shield, un approccio proattivo e automatizzato

Lanciato per affrontare la rapida diffusione di streaming illegali in diretta, in particolare per eventi sportivi, Piracy Shield consente ai titolari dei diritti di segnalare contenuti piratati sospetti, attivando una rapida risposta di blocco da parte dei fornitori di servizi internet (ISP) italiani entro 30 minuti.
Questo approccio proattivo e automatizzato è visto dai suoi sostenitori come un’evoluzione critica negli sforzi antipirateria, consentendo un intervento rapido contro contenuti illeciti sensibili al tempo.

La posizione della Commissione europea

FAPAV ha espresso grande soddisfazione “per la risposta chiara e costruttiva della Commissione europea alla notifica TRIS – Technical Regulations Information System dell’Italia sulla regolamentazione AGCOM che disciplina Piracy Shield”.

I “commenti” della Commissione – la forma più limitata di feedback disponibile nell’ambito della procedura TRIS – confermano che le autorità italiane hanno agito in conformità con gli obblighi imposti dall’Unione e gli obiettivi chiave nella lotta contro la pirateria online.

Le osservazioni

La Commissione ha respinto le richieste di sospensione del regolamento sul Piracy Shield e ha elogiato l’impegno delle autorità italiane nel contrastare la pirateria, che rimane una minaccia persistente per le industrie culturali, creative e audiovisive, nonché per il settore degli eventi sportivi.

La Commissione accoglie con favore gli sforzi compiuti dalle autorità italiane nella lotta contro la pirateria online, che continua a destare grave preoccupazione per i settori creativi e sportivi in tutta l’UE”, si legge nella Lettera (13 giugno 2025) che Roberto Viola, Direttore Generale per le Reti di comunicazione, i contenuti e le tecnologie della Commissione europea, ha rivolto al ministro degli Affari esteri italiano e vice presidente del Consiglio dei ministri, Antonio Tajani.

Bruxelles ha inoltre rilevato che la bozza di regolamento riflette gli obiettivi stabiliti nella sua stessa Raccomandazione sulla lotta alla pirateria di eventi sportivi e di altri eventi dal vivo, anche attraverso sistemi di blocco in tempo reale: “è importante garantire che i mezzi di ricorso a disposizione dei titolari dei diritti consentano un’azione tempestiva, che tenga conto della natura specifica della trasmissione in diretta di un evento”.

La Commissione invita le autorità italiane a esplicitare alcuni aspetti già chiariti da queste ultime nel testo finale del progetto notificato, tra cui i requisiti linguistici e probatori e la procedura di reclamo, tenendo conto del bilanciamento degli interessi in gioco.

Il Piracy Shield funziona

Questi commenti fanno parte del processo TRIS standard e non mettono in discussione la legalità o la legittimità del regolamento.
Al contrario, rappresentano un’opportunità costruttiva per migliorare ulteriormente l’implementazione del regolamento. Ciò significa che le autorità italiane hanno il via libera per procedere con l’adozione o la modifica dei regolamenti e dovranno poi notificare alla Commissione il testo finale e le eventuali modifiche (Articolo 5, paragrafo 3, direttiva UE 2015/1535).

Il Piracy Shield, anche alla luce dei rilievi della Commissione, si inserisce de facto in un movimento globale volto a contrastare l’illegalità online: più di 60 paesi hanno adottato quadri di blocco dei siti e l’Europa è da tempo all’avanguardia.
L’iniziativa italiana riflette questa posizione e conferma gli obiettivi, fornendo una risposta efficace e proporzionata alla pirateria, inclusa quella estremamente sensibile degli eventi e gli spettacoli live.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz