Pigneto Vivo presenta al Tiaso ‘La misura delle mani’

di Francesco Barnabei |

Simona Nobile, sceneggiatrice, editor, per il cinema e la televisione presenta la sua prima raccolta di poesie, lette da Daniela Poggi.

Giovedì 24 maggio alle ore 19,30, la prima di una serie di iniziative organizzate al Tiaso, Via Ascoli Piceno, 25,locale nel cuore del Pigneto. Proiezioni di film e documentari, presentazioni di libri, incontri con autori. Dopo  quelli organizzati  l’anno scorso (dall’associazione Pigneto Vivo) al cinema Aquila, a cui hanno partecipato tantissimi autori di cinema (Arcopinto, Balsamo, Barbanente, Cannizzaro, Carmosino, Cecere, Gregoretti, Liverani, Luchetti, Mangili, Meneghetti, Montini, Pandimiglio, Pannone, Piccioni, Quatriglio, Vicari, ecc…) ripercorriamo la strada tracciata, cercando soprattutto di creare valore attraverso, la condivisione. Idee, parole, abbracci, sorrisi, risate, incontri tra persone.

Il primo con Simona Nobile, sceneggiatrice, e autrice per il cinema e la televisione, che ci parlerà del sua raccolta di poesie “La misura delle mani” Scrive l’editore, Giuliano Ladolfi, nella prefazione del libro:

“La misura delle mani è un titolo sottilmente evocativo, perché unisce due termini che nel linguaggio comune sono soggetti a un’infinità di metafore. Se,invece, ci limitassimo al significato letterale, dovremmo giungere alla conclusione opposta. Ma la poetessa fin dalla prima lirica non lascia dubbi:

Sei la misura delle mie mani, il tocco del mio cuore, la carne da dove sono uscita, sei l’aria che si fa leggera quando mi avvicino alla tua porta.

In tale atmosfera il testo si arricchisce di un afflato sentimentale che nella prima sezione coinvolge uno degli affetti umani più sacri, quello materno, nel momento in cui la malattia rimodella il consueto rapporto madre-figlia.

Con un profondo senso di pietas filiale l’io lirico si accosta a questa situazione, per molti versi misteriosa, osservata con atteggiamento di attenzione e di rispetto: «e tu sei ancora più tu». Il male può colpire il corpo, i movimenti, la comunicazione, non l’essenza di una persona.”

Simona, ci parla di un sentire forte, profondo, con parole, colme di amore, riconoscenza, vita.  Parole che ci accolgono, come un abbraccio, un invito a rimanere, e diventano carezza, e nutrimento, per tutti noi.