fondi per l'audiovisivo

Piemonte Film Tv Fund, 4.5 milioni per le PMI dell’audiovisivo

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La misura, “Piemonte Film Tv Fund”, include per la prima volta le piccole e medie imprese dei settori audiovisivo, televisivo e cinematografico, con l’obiettivo di favorire l’avvio di produzioni e la crescita delle imprese.

La Giunta regionale ha dato il via alla creazione di un fondo di 4,5 milioni per il triennio 2018-2020, nell’ambito dei fondi FESR, a favore del comparto audiovisivo. La misura, “Piemonte Film Tv Fund”, include per la prima volta le piccole e medie imprese dei settori audiovisivo, televisivo e cinematografico, inserite all’interno dell’Asse III (Competitività dei sistemi produttivi), con l’obiettivo di favorire l’avvio di produzioni e la crescita delle imprese già presenti sul territorio, nonché l’insediamento di nuove attività.

Per questo verranno pubblicati per i prossimi tre anni bandi semestrali (quindi due all’anno): le aziende avranno la possibilità di accedere a un contributo a fondo perduto per un importo massimo per ciascun progetto di 250mila euro. Il primo è previsto che venga avviato entro marzo 2018.

Il nuovo fondo dota le aziende del settore, già attive sul nostro territorio o che potranno essere costituite, di uno strumento per essere più competitive – dichiara Antonella Parigi, assessore alla cultura e al turismo della Regione Piemonte – Un risultato importante, e un ulteriore sostegno a un comparto, quello delle produzioni , per la cui crescita siamo fortemente impegnati, nella convinzione che l’industria creativa possa costituire un’importante leva di sviluppo, e che vede la Film Commission quale partner sempre più strategico, anche come attivatore di nuove produzioni”.

Nel merito la Giunta regionale ha infatti approvato, già nelle scorse settimane, le nuove linee guida di Film Commission Torino Piemonte per gli interventi a sostegno delle produzioni audiovisive, che adeguano e aggiornano il regolamento esistente alle nuove disposizioni nazionali in materia di cinema (in particolare la cosiddetta “legge Franceschini” del 2016), nonché al nuovo assetto del settore.