Piantealtelefono.com

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Erano 100 mila nel 2012, oramai ne saranno rimaste poche migliaia in tutta Italia. Parliamo di postazioni e cabine telefoniche, i vecchi telefoni ad uso pubblico che andavano a gettoni e schede prepagate, sempre più rari ma ancora non del tutto scomparsi (Telecom Italia sta provvedendo all’installazione di postazioni smart di nuova generazione).

Secondo il progetto “Piante al telefono” di Silvia Minenti, sono ancora diverse migliaia quelle attive nelle nostre città più grandi e forse, anche per loro, è giunto il momento di adeguarsi alle nuove tendenze urbane.

All’interno del sito web www.piantealtelefono.com sono offerti suggerimenti pratici e soluzioni innovative per dare una nuova vita alle ‘cabine’, magari rendendole più belle, più accoglienti, più utili, trasformandole in ‘serre’ piene di piante e fiori.

Alcuni esempi di quest’applicazione del concetto di guerrilla gardening, all’interno del nuovo paradigma smart city, sono consultabili alle voci “Hacking 1”, “Hacking 2” e “Hacking 3”. All’interno di queste pagine web sono pubblicate le foto delle cabine serra, alcune notizie sulle piante scelte (molte aromatiche e di uso comune nelle nostre cucine) e la mappa della loro ubicazione (tra Roma e Milano).

Una esempio di potenziale pratica comune per rendere le nostre città più belle e sostenibili, a partire dal design, dal recupero e dal riuso, ma anche dalla condivisione di modelli sostenibili e partecipati di estetica urbana.

È possibile contattare la fondatrice via web e tramite il profilo ufficiale dell’iniziativa su Facebook. Il sito è graficamente molto semplice, con funzionalità tipiche di una vetrina online, peccato non sia possibile condividere in automatico i contenuti sui social media, per la maggiore visibilità del progetto stesso.

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