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Piano Juncker: il 16% delle risorse EFSI investite nel digitale

Sono 266 le transazioni approvate in 26 dei 28 paesi Ue nell’ambito del piano d’investimenti da 315 miliardi di euro varato dal presidente Jean Claude Juncker e finanziate attraverso il Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI) – creato in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti e garantito con fondi pubblici.

Ue e Bei, nell’ambito del Piano, mettono sul piatto 21 miliardi: queste risorse, nei piani della Commissione, dovrebbero catalizzare almeno 315 miliardi di euro di finanziamenti aggiuntivi per gli investimenti, con un effetto moltiplicatore di 1:15.

Tra gli Stati membri  che hanno annunciato l’intenzione di contribuire a sostenere i progetti che beneficeranno dei finanziamenti del FEIS, l’Italia – insieme a Francia, Germania e Polonia – è quella che ha messo la cifra più consistente sul piatto: contribuirà infatti con 8 miliardi di euro tramite la Cassa Depositi e Prestiti.

EFSI sostiene investimenti strategici quali, ma non solo, progetti di interesse comune volti a: completare il mercato interno nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e delle infrastrutture energetiche, comprese le interconnessioni di trasporto ed energetiche e l’infrastruttura digitale; espandere le energie rinnovabili e l’efficienza energetica e delle risorse; sviluppare e modernizzare il settore energetico conformemente alle priorità dell’Unione dell’energia, compresa la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, e contribuire allo sviluppo sostenibile di detti settori, nonché sfruttare le potenziali sinergie tra questi. Tali investimenti dovrebbero inoltre includere progetti di interesse comune nei settori dello sviluppo urbano e rurale e in ambito sociale nonché nei settori dell’ambiente e delle risorse naturali, progetti che rafforzano la base scientifica e tecnologica dell’Unione.

Al momento sono stati stanziati 9,8 miliardi e approvati progetti per un totale di 17,7 miliardi, dei quali 11 dalla Bei e 6,7 dal FEIS, per relativi investimenti pari a 107 miliardi di euro.

Il 16% delle risorse, fa sapere la Commissione, è investito nel settore digitale.

Telecom Italia ha chiesto un finanziamento da 500 mila euro per gli investimenti nella rete di accesso (fibra e rame) per la fornitura di servizi a banda ultralarga a circa 7 milioni di abitazioni. L’investimento complessivo, che dovrebbe portare la copertura dal 32% al 60% della popolazione, sarà di circa 1,8 miliardi. Il 30% dell’investimento sarà dedicato alle regioni del Sud.

I progetti approvati in Italia sono in tutto 8 (su complessivi 64) per finanziamenti complessivi da parte della Bei pari a 1,4 miliardi e dovrebbero attrarre investimenti per 4,3 miliardi, creando 3.200 posti di lavoro. Vi sono inoltre 28 accordi con banche intermediarie per 353 che dovrebbero attrarre investimenti per 7,3 miliardi a beneficio di 44 mila imprese e startup.

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