Analisi

Perché la necessità di rispondere al Covid-19 può accelerare il 5G

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Il valore potenziale del 5G in ottica smart working è sotto gli occhi di tutti, così come quello dell'Intelligenza Artificiale nella lotta al virus.

Prima dell’esplosione della pandemia, la notizia principale sul 5G riguardava il rollout del 5G, un argomento peraltro a volte controverso. In primo luogo, il dibattito sul ban americano alle aziende cinesi era acceso, con un veto che oltre agli Usa coinvolgeva anche Regno Unito e Australia. In seguito, i temi sensibili sul 5G si sono allargati anche anche ad altri fronti, in particolare per quanto riguarda i rischi per la sicurezza delle reti e la privacy degli utenti legata all’avvento dell’IoT.  

Ma l’esplosione del Covid-19 ha costretto diversi analisti ed esperti a rivedere le loro posizioni sul 5G, perché se è vero che le preoccupazioni sul fronte security permangono, è innegabile che il network di nuova generazione è fondamentale per contrastare la pandemia.

Crisi? Quale crisi?

Il Covid-19 domina da settimane il palinsesto dell’informazione e non è poi così strano che alcuni annunci importanti sul 5G siano passati fuori dai radar quasi sotto silenzio. Nonostante la pandemia, in Cina gli operatori a inizio marzo hanno annunciato che entro il 2020 realizzeranno 500mila stazioni base 5G.

Gli Usa stanno facendo altrettanto. Sempre in marzo la Casa Bianca ha pubblicato una strategia nazionale per affrontare le sfide alla sicurezza poste dalla nuova tecnologia, chiamando tutto il mondo ad una collaborazione globale per lo sviluppo dell’infrastruttura 5G.

In qualche modo, questi sviluppi alla fine non sono una sorpresa. La pandemia ha mandato il business a gambe all’aria in molti paesi, però non lo ha interrotto del tutto.   

 Le aziende si stanno continuando a preparare all’avvento del 5G, sviluppando ad esempio software di pagamento e sistemi collaborativi di lavoro e smart working.

E il valore potenziale del 5G in ottica smart working è sotto gli occhi di tutti e sarà sempre più importante una vota che, passata la crisi sanitaria, i modelli di lavoro saranno cambiati per sempre.

5G, big data e la guerra al virus

Ci sono poi dei modi ancor più diretti in cui il 5G sta contribuendo in modo concreto a contrastare la pandemia. Forbes ha raccontato recentemente in che modo l’Intelligenza Artificiale, la Data Science e la Tecnologia hanno contribuito a combattere il virus per tracciare i casi, fornire medicinali e anche per sviluppare nuovi farmaci per combatterlo. Tutto ciò però poggia in primo luogo su connessioni che devono essere ultraveloci e affidabili, come il 5G, in particolare l’intelligenza artificiale.

La grande maggioranza delle aziende che usa questi sistemi per contribuire nella lotta al coronavirus utilizza servizi cloud per gestire le dosi massive di dati con cui lavorano e per ridurre i costi di manutenzione dei siti.

Per questo le connessioni 5G hanno un grande valore, perché consentono lo scambio rapido di enormi quantitativi di dati con i cloud provider.

Analizzando questo fenomeno, emerge che se da un lato la pandemia sta danneggiando una vasta gamma di settori, dall’altro vi sono invece altri titpi di business che ne traggono vantaggio.

Fra questo, ci sono certamente le aziende che già prima della pandemia stavano sviluppando sistemi di tracciamento degli utenti basati sull’Intelligenza Artificiale, quelle che offrono chatbot per la condivisione automatica di informazioni e quelle che rientrano nel mercato della cybersecurity.

Le sfide

Di certo le preoccupazioni sulla sicurezza delle reti 5G non sono state completamente silenziate.L’ecosistema del 5G ha ereditato alcune vulnerabilità già figlie del 4G, e ci sono tuttora significative preoccupazioni sul fatto se la industry della sicurezza sia in grado di gestire il 5G. Ma negli ultimi tempi c’è stato un leggero ma sostanziale cambiamento nel mood in cui gli analisti parlano del 5G: non ci si domanda più se sia possibile realizzare le nuove reti, ma in medo possano essere realizzate in scurezza. Questo cambiamento contiene due elementi principali: da un lato sgombra il campo sulle assurde fake news che sono circolate, secondo cui il 5G avrebbe contribuito alla diffusione del virus. In questo senso, la pubblicazione della strategia nazionale sul 5G della Casa Bianca è una novità assai benvenuta in questo senso e dimostra come gli Usa abbiano la volontà di guidare lo sviluppo di standard di cybersecurity validi per tutti. La seconda linea di pensiero riguarda la necessità di favorire una transizione graduale al 5G.