Huawei ha inaugurato a Bruxelles il proprio Cyber Security Transparency Centre. Ecco un’altra mossa dell’azienda cinese, che offre soluzioni di Ict, per reagire, con i fatti, alla campagna, iniziata un anno fa, dei funzionari americani volta a convincere gli alleati a tenere fuori Huawei dalla realizzazione delle reti 5G, nella convinzione che il colosso di Shenzhen agisca come agente di spionaggio della Cina.
Infatti, Huawei ha posto la sicurezza informatica e la protezione della privacy degli utenti al primo posto nella propria agenda: “La fiducia deve basarsi sui fatti, i fatti devono essere verificabili e le verifiche devono essere basate su standard comuni. Crediamo che questo sia un modello efficace per costruire la fiducia nell’era digitale”, ha dettoKen Hu, Vicepresidente di Huawei durante l’apertura del Centro per la Trasparenza nella Cyber Security.
Le 3 funzioni principali del Centro per la Trasparenza nella Cyber Security
I nuovi sviluppi nelle aree All Cloud, intelligence e software-defined stanno ponendo sfide senza precedenti alla sicurezza informatica dell’infrastruttura ICT. La mancanza di opinioni universalmente condivise sulla cyber security, sulle norme tecniche, sui sistemi di verifica e sull’impianto legislativo rende ulteriormente difficili queste sfide. La salvaguardia della sicurezza informatica è considerata una responsabilità di tutti gli operatori del settore e della società nel suo complesso. I rischi crescenti per la sicurezza rappresentano minacce significative per la futura società digitale.
Per affrontare queste sfide, Huawei ha inaugurato il Cyber Security Transparency Centre di Bruxelles con l’obiettivo di offrire ad agenzie governative, esperti, associazioni industriali e organismi di standardizzazione una piattaforma dove poter comunicare e collaborare per armonizzare sicurezza e sviluppo nell’era digitale.
Il Cyber Security Transparency Centre ha tre funzioni principali:
- Mostrerà le pratiche di sicurezza informatica end-to-end di Huawei, dalle strategie alla supply chain, dalla Ricerca e Sviluppo ai prodotti e soluzioni. Ciò consentirà ai visitatori di sperimentare la cyber security con i prodotti e le soluzioni di Huawei in settori quali 5G, IoT e Cloud.
- Faciliterà la comunicazione tra Huawei e i principali stakeholder sulle strategie di cyber security e sulle relative pratiche end-to-end e di protezione della privacy. Huawei collaborerà con i partner industriali per esplorare e promuovere lo sviluppo di standard di sicurezza e meccanismi di verifica, così da facilitare l’innovazione tecnologica nella cyber security in tutti i settori.
- Fornirà ai clienti Huawei una piattaforma di test e verifica della sicurezza dei prodotti e dei servizi correlati.
L’approccio di Huawei alla sicurezza informatica è “Security or Nothing”
“Security or Nothing”, questo è il motto e l’approccio di Huawei alla sicurezza informatica. La società dichiara di aprire i centri di trasparenza per la sicurezza informatica ai clienti e alle organizzazioni indipendenti impegnate nei test, che sono invitati a eseguire verifiche di sicurezza imparziali e indipendenti secondo gli standard e le best practice di cyber security riconosciuti dal settore. I centri sono dotati di ambienti di collaudo dedicati, per fornire ai clienti e alle terze parti i prodotti Huawei, il software, la documentazione tecnica, gli strumenti di collaudo e il supporto tecnico necessario.
Ken Hu ha dichiarato: “Siamo lieti che tutti gli enti regolatori, le organizzazioni di standardizzazione e i clienti possano utilizzare appieno questa piattaforma. Attraverso i nostri centri di trasparenza per la cyber security speriamo di collaborare ancora più strettamente sugli standard di sicurezza, i meccanismi di verifica e l’innovazione tecnologica in questo ambito. Insieme possiamo migliorare la sicurezza lungo l’intera catena del valore e contribuire a costruire la fiducia attraverso la verifica”.
E poi ha concluso: “Ci impegniamo a collaborare sempre più strettamente con tutte le parti interessate in Europa, comprese le autorità di regolamentazione, gli operatori di telecomunicazioni e gli organismi di standardizzazione, per costruire un sistema di fiducia basato su fatti e verifiche”.