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Per spiare i giornalisti di Al Jazeera usati server anche in Italia?

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Nel report dello scandalo rivelato dal Citizen Lab dell'università di Toronto si legge che la società israeliana NSO Group ha utilizzato anche server presenti in Italia per spiare i 36 dipendenti dell'emittente televisiva Al Jazeera, a Doha in Qatar.

“L’infrastruttura utilizzata in questi attacchi includeva server in Germania, Francia, Regno Unito e Italia”, si legge anche questo nello scandalo rivelato dal Citizen Lab dell’università di Toronto, secondo cui 36 dipendenti dell’emittente televisiva Al Jazeera, nella sede di Qatar, (giornalisti, produttori, conduttori e dirigenti), sono stati spiati, a luglio e agosto 2020, dal software ‘Pegasus’ fornito da NSO Group, nota azienda israeliana che vende strumenti di intrusione digitale alla polizia e alle agenzie di spionaggio. In questo caso il software, si legge nel report, è stato utilizzato per conto del governo di Riad e degli Emirati Arabi Uniti. “Anche il telefono personale di un giornalista della TV londinese ‘Al Araby’ è stato violato”, ha documentato il Citizen Lab dell’università di Toronto.

NSO Group è stata ritenuta da subito anche responsabile della creazione dello spyware che ha infettato l’iPhone X dell’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos.

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Come è avvenuto l’attacco con lo spyware e quali dati sono stati spiati

Secondo le prove del Citizen Lab, gli smartphone “sono stati compromessi utilizzando una catena di exploit che chiamiamo KISMET, trasmesso attraverso iMessage di iPhone nei giorni in cui gli utenti non scrivevano messaggi con l’app”. 

I giornalisti sono stati hackerati da quattro operatori del software “Pegasus”, si legge nel report di denuncia, “tra cui un operatore MONARCHY che attribuiamo all’Arabia Saudita e un operatore SNEAKY KESTREL che attribuiamo agli Emirati Arabi Uniti”.

Citizen Lab dell’università di Toronto ha anche comunicato di aver condiviso le loro scoperte con Apple e “ci hanno confermato che stanno esaminando il problema”.

Tutti i possessori di iPhone sono invitati a fare l’aggiornamento all’ultima versione del sistema operativo, perché dovrebbe garantire nuove protezioni contro questo genere di attacchi”.

Ricordiamo che il software ‘Pegagus’ di hackeraggio viene venduto dall’azienda israeliana solo a governi stranieri per intercettare gruppi ristretti, non gli utenti medi”. Ma si sa che gli spyware possono finire in mani sbagliate o possono essere utilizzati anche da Governi, in modo illegale, per trasformare gli iPhone in strumenti di sorveglianza ad insaputa dei possessori.

Ecco tutti i dati che il sofwtare spia ‘Pegagus’ è in grado di trasferire sui server del NSO Group

Server presenti anche in Italia, come si legge nel report di Citizen Lab dell’università di Toronto. Alle autorità competenti il compito di avviare le indagini per accertare la verità ed eventuali reati.

Nel frattempo negli Usa i Big Tech, tra cui Microsoft e Google, si sono uniti alla battaglia legale di Facebook contro la società israeliana NSO, sostenendo alla corte federale che gli strumenti dell’azienda israeliana sono “potenti e pericolosi”.

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