Geopolitica

Per Macron l’Europa dovrebbe evitare di coalizzarsi con gli USA contro la Cina. Ecco perché

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Il Presidente francese Emmanuel Macron rilancia il multilateralismo e afferma che l'UE non dovrebbe coalizzarsi con gli Stati Uniti contro la Cina.

Secondo il presidente francese Emmanuel Macron, l’UE non dovrebbe coalizzarsi con gli Stati contro la Cina, anche se è più vicina a Washington in virtù di valori condivisi.

“Unirsi tutti insieme contro la Cina rappresenta uno scenario della massima conflittualità possibile. Questo, per me, è controproducente “, ha detto Macron, parlando in inglese, durante un’intervista trasmessa giovedì dal think tank di Washington, Atlantic Council, in occasione del lancio del loro Europe Center.

Un fronte comune contro la Cina rischia di spingere Pechino a ridurre la sua cooperazione su questioni come la lotta al cambiamento climatico e a esacerbare il suo comportamento aggressivo in Asia, anche nel Mar Cinese Meridionale, secondo il presidente francese.

La Cina ha scelto di aderire a contesti multilaterali, come Who e Wto, ma data la volontà dell’amministrazione Biden di reinserirsi in questi schemi, in particolare nell’Organizzazione mondiale della sanità e nell’Accordo di Parigi sul clima, “i prossimi semestri saranno molto critici per i leader cinesi e la Cina” ha affermato Macron.

Resta infatti da capire, ha affermato il Presidente, quale sarà il comportamento della Cina. A tal proposito, il Presidente francese ha affermato di voler rilanciare il vertice dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: Cina, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Russia. 

Multilateralismo inclusivo

Macron ha enfatizzato la necessità di ritornare a un multilateralismo inclusivo e orientato ai risultati per gestire e combattere le sfide che la pandemia ha accelerato. In questo contesto, ha affermato di voler cooperare con la Cina su una serie di questioni cruciali, individuando come prioritarie quelle riguardanti il cambiamento climatico, il commercio, l’industria e i diritti umani. 

Macron ha indicato la Cina come un partner per quanto riguarda il cambiamento climatico, come un concorrente sulle questioni commerciali e industriali e come un rivale sistemico a causa delle sue ambizioni nella regione indo-pacifica e in materia di diritti umani.

Il ritorno degli Stati Uniti nel patto sul clima di Parigi offre una nuova opportunità di coinvolgimento, ha affermato Macron.“Penso che dobbiamo coinvolgere la Cina in un’agenda climatica audace ed efficiente. E penso che il reimpegno degli Stati Uniti sia anche una buona occasione per avere una discussione proattiva “.

Macron ha messo in evidenza anche la necessità di avviare “un’iniziativa globale sul commercio, l’industria e la proprietà intellettuale” attraverso l’Organizzazione mondiale del commercio e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ammettendo che l’accordo sugli investimenti firmato dall’UE e dalla Cina nel dicembre 2020 “non è riuscito ad affrontare la questione della proprietà intellettuale”.

Sulle questioni tecnologiche, poi, Macron ha ribadito come l’Europa debba difendere la propria autonomia ed essere in grado di decidere per sé stessa, tenendo una posizione equidistante da Stati Uniti e Cina per non dipendere né da soluzioni al 100% cinesi, né da soluzioni al 100% americane.

Macron ha affrontato anche il tema spinoso dei diritti umani, mettendo in evidenza l’importanza di fare pressione sulla Cina. Su questo punto, il Presidente francese ha difeso l’accordo di investimento UE-Cina. “Per la prima volta la Cina ha accettato di impegnarsi sulla regolamentazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro e di impegnarsi precisamente sulle questioni del lavoro, che fanno parte del nostro pacchetto sui diritti umani”, ha detto Macron.

Difesa europea e NATO

Nel resto dell’intervista, il Presidente francese ha affrontato anche altri argomenti di grande rilevanza. In particolare, riferendosi alla necessità dell’Europa di recuperare un’autonomia strategica in vari settori, ha affermato che l’Unione europea è l’unica entità politica non in grado di proteggere sé stessa dal punto di vista militare. “Questo significa che i player europei devono investire di più, bisogna lavorare duro su progetti comuni per sviluppare nuove tecnologie, ma anche interventi comuni, come ad esempio nel Sahel”. Per quanto riguarda il rapporto con la NATO, poi, Macron ha evidenziato l’urgenza di cooperare per ridefinire la missione dell’Organizzazione e le regole di condotta tra gli Stati e per gestire la situazione nell’Indo-pacifico.