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Per il Prime Day 2019 Amazon punta ancora più in alto

CNet ha appena pubblicato una guida su “come non essere sommersi da pubblicità del Prime Day”, e basterebbe questo per capire come la doppia giornata di sconti programmata da Amazon – il 15 e il 16 luglio prossimi – abbia già monopolizzato l’attenzione di tutti coloro che amano comprare su Internet, magari risparmiando un po’ rispetto ai negozi fisici e senaz muoversi da casa. Ormai si è capito che l’’azienda di Jeff Bezos ha un chiaro obiettivo, che è quello di superarsi sempre in termini di vendite e di affari conclusi, senza considerare nessun traguardo come quello definitivo: ecco perché quest’anno il Prime Day durerà 48 ore, rispetto alle 36 dell’anno scorso, per più di un milione di oggetti, dalla penna a sfera alle auto, offerti a prezzo ribassato agli utenti che hanno un abbonamento Prime.

E come spesso accade, Amazon detta tempi e modi anche alla concorrenza, sempre più surclassata dal colosso dell’e-commerce globale. Dopo aver piantato con determinazione la sua bandierina su Black Friday e Cyber Monday, la società ha ormai reso un appuntamento irrinunciabile anche lo sconto estivo, tra l’altro nei giorni dei saldi italiani. Per questo Walmart, eBay e Target hanno deciso di rispondere all’offensiva di Amazon con una serie di occasioni in programma proprio un giorno prima del Prime Day, a partire dal 14 luglio – e a proposito di Walmart, la catena ha pensato anche a rispondere al principale vantaggio del programma Prime, ovvero la consegna gratuita e ultrarapida, con una spedizione gratis in due giorni per gli ordini superiori ai 35 dollari.

Per quanto riguarda il Prime Day italiano, le 48 ore di sconti sono state pensate per rendere ancora più compulsivo, se possibile, il continuo refresh della homepage di Amazon. La vera novità di quest’anno – che porterà probabilmente a surriscaldare PC e smartphone nella già caldissima estate 2019 – saranno le “offerte WOW”, offerte che dureranno pochissimo tempo (anche pochi minuti) con sconti davvero stracciati: una vendita sottocosto che, naturalmente, è decisamente vantaggiosa per Amazon, molto interessata ad aumentare il più possibile gli accessi al sito; anche perché quando si cerca l’offerta giusta, ne saltano fuori almeno altre due o tre interessanti.

Taylor Swift per puntare sui servizi musicali
Di certo Amazon vuole fare le cose in grande, considerato che arruolato nientemeno che Taylor Swift per il concerto in diretta streaming organizzato per l’occasione, e che vedrà la partecipazione anche di Dua Lipa, SZA e Becky G., il tutto presentato da un’altra celebrity molto nota al pubblico, Jane Lynch. Ma non c’è semplicemente la voglia di stupire, quanto quella di ricordare ai milioni di potenziali clienti che Amazon ha intenzione di diventare un player sempre più importante nel mondo della musica, con buona pace di Spotify, Apple Music, Tidal o Deezer.

Per questo, insieme all’annuncio del concerto, è arrivato anche quello di una super-offerta per l’abbonamento alla musica in streaming di Amazon Music Unlimited, a soli 99 centesimi per i primi 4 mesi. Giusto in tempo per l’estate e per i nostri smartphone, grazie a una libreria musicale da 50 milioni di canzoni (contro i 2 milioni riservati a tutti i semplici abbonati Prime) a disposizione a un costo davvero irrisorio, viste le attuali tariffe della telefonia mobile (su SosTariffe.it potete trovare ogni giorno quelle con la più ricca dotazione di gigabyte di traffico Internet). Ah, naturalmente Alexa è pronta a fornire tutte le informazioni e la trasmissione in diretta della playlist del concerto.

Made in Amazon in offerta
Non c’è dubbio che Amazon utilizzerà il Prime Day per sponsorizzare anche i prodotti che produce personalmente o di aziende acquistate da Bezos. Prepariamoci quindi ai consueti sconti sui prodotti che supportano Alexa, come Echo, Echo Dot ed Echo Show, che ha fatto il suo debutto proprio pochi giorni fa. Ma non solo: fino al 15 luglio, infatti, in Italia verrà offerta a metà prezzo la telecamera digitale per la sicurezza domestica Blink XT, altra società di proprietà di Amazon. E negli Stati Uniti, il colosso dell’e-commerce continuerà a offrire anche i prodotti della controllata Whole Foods: giusto l’anno scorso 10 dollari spesi per acquistare frutta e verdura venivano ricompensati con un buono identico da spendere per il resto del catalogo.

A testimoniare la capacità di Amazon di cambiare le abitudini delle persone c’è un altro dato: secondo un articolo del Seattle Times (proprio a Seattle si trova il quartier generale della compagnia) le promozioni “back-to-school” sui materiali di cancelleria, che negli Stati Uniti di solito iniziavano ad agosto, stanno venendo anticipate proprio per approfittare in pieno del Prime Day: durante la prima edizione solo 7 società ne avevano approfittato, ora saranno 250. Ed ecco tutti a comprare zainetti e diari con la scuola appena finita, perché conveniene.

Ma non tutto è rose e fiori
Anche nel 2018, il Prime Day era stato un successo in termini di vendite, con più di 100 milioni di prodotti acquistati (il 60% in più dell’anno precedente), ma i problemi non erano mancati, in primo luogo per lo sciopero dei lavoratori dell’azienda, impegnati a ottenere più garanzie e un miglioramento delle condizioni di lavoro, spesso estremamente difficili nei giganteschi magazzini dove sono conservati i nostri futuri acquisto. Recentemente Gizmodo ha pubblicato un lungo articolo mostrando, ancora una volta, la realtà dietro le rapidissime consegne giornaliere a cui siamo talmente abituati da infastidirci non poco in caso di ritardi. E poi naturalmente c’è la politica: Elizabeth Warren, che si sta ritagliando sempre di più un ruolo di assoluta protagonista tra i candidati a sfidare Donald Trump nelle prossime elezioni politiche, ha messo ai primi posti tra le sue priorità la ristrutturazione dei colossi digitali, ormai monopolisti di fatto e sempre più tentacolari con le loro acquisizioni a suon di miliardi dollari. Nella lista, insieme ad Apple, Facebook e Google, ovviamente c’è anche Amazon.

Qualche guaio al Prime Day 2018 c’era stato anche per colpa dei server, che non erano riusciti a sostenere il picco di traffico nel giorno e mezzo dell’evento. In quel caso, per non indispettire i tantissimi che non vedevano l’ora di mettere mano ai loro portafogli virtuali, Amazon aveva pensato bene di ricorrere a una delle regole d’oro di Internet, ovvero lo charme incrollabile dei cuccioli, facendo visualizzare delle pagine di servizio con deliziosi cagnolini. E quest’anno andrà tutto per il verso giusto o sarà il turno dei gattini?

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