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Mediaset conti in rosso nel primo semestre. Incontro con Vivendi per la pay tv

Mediaset

Chiusura in Borsa in rialzo per Mediaset che oggi ha presentato conti del primo semestre non proprio rosei. Il titolo verso la chiusura guadagnava +1,48% a 3,15 euro grazie soprattutto alle voci su nuove operazioni che riguardano la pay tv Premium.

Conti in rosso per 20,5 mln di euro

La società registra un risultato negativo per 20,5 milioni di euro rispetto all’utile di 30,1 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Sul risultato pesa l’adeguamento del valore di carico della quota in Digital+ al valore di realizzo che comporta un onere di 12,3 milioni.

Migliora però il profilo patrimoniale che riduce in modo consistente il debito. A fine giugno l’indebitamento finanziario netto ammonta a 1,02 miliardi di euro in flessione di oltre 400 milioni rispetto a 1,459 miliardi di fine 2013. Il trend positivo è il risultato di “un’ottima generazione di cassa pari a 165,2 milioni“, e dall’incasso netto pari a 280 milioni per la cessione di una quota di partecipazione di EI Towers.

Nel semestre i ricavi netti consolidati ammontano a 1,72 miliardi di euro rispetto ai 1,73 miliardi del primo semestre 2013, mentre l’ebit scende a

109,5 milioni di euro rispetto ai 133,6 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.

Mediaset registra un andamento differenziato tra il mercato italiano e quello spagnolo, il primo ancora in contrazione mentre la spagna torna a crescere. In italia i ricavi del semestre hanno raggiunto 1,257 miliardi di euro rispetto ai 1,31 miliardi del 2013. In lieve calo i ricavi di Premium che si attestano a 274,3 milioni rispetto ai 280,2 milioni dei primi sei mesi del 2013. In calo i costi operativi da 784 a 778 milioni con un ebit a 29,4 milioni contro gli 86,4 milioni del primo semestre 2013.

Il risultato netto è negativo per 29,3 milioni di euro rispetto a un utile di 17,6 milioni di euro del primo semestre 2013.

In spagna i ricavi netti consolidati generati dal gruppo Mediaset Espana hanno raggiunto i 468,0 milioni di euro rispetto ai 427 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente con un ebit che cresce a 80,1 milioni di euro rispetto ai 47,2 milioni dello stesso periodo 2013. L’utile netto è stato pari a 21,4 milioni di euro rispetto ai 30,1 milioni dei primi sei mesi del 2013.

Sulle prospettive, Mediaset rileva che l’andamento del mercato pubblicitario in Italia conferma anche per luglio una tendenza in linea con quella del primo semestre del 2014.

“La scarsa visibilità sugli investimenti – si legge nella nota – non consente per ora di fornire indicazioni sulla seconda parte dell’anno, in attesa che si concretizzino più chiari e decisi segnali riferibili all’avvio di una fase di ripresa della domanda interna e dei consumi”.

In spagna dove invece la ripresa economica è maggiormente avviata, i ricavi pubblicitari dovrebbero continuare a registrare un andamento positivo anche nei prossimi mesi, considerando gli ottimi risultati che le partite del mondiale di calcio disputato in Brasile hanno avuto in giugno e luglio sulla raccolta di Mediaset Espana.

Mediaset incontra Vivendi

Procedono intanto le trattative per Premium. Nella serata di ieri, Radiocor ha riferito che venerdì scorso ci sarebbe stato un incontro tra Pier Silvio Berlusconi, presidente di Mediaset, e il numero uno di Vivendi, Vincent Bolloré.

Nella residenza privata di Arcore i due manager avrebbero discusso di una possibile partnership per Premium.

Vivendi aveva già manifestato il proprio interesse per la pay tv italiana attraverso la controllata CanalPlus che ha già cominciato a studiare i conti del gruppo dopo aver siglato il 24 aprile a Londra un Memorandum d’intesa sottoscritto anche da Al Jazeera.

L’incontro tra Berlusconi e Bolloré si sarebbe tenuto lo stesso giorno in cui BSkyB annunciava la nascita di Sky Europe, un super network europeo della pay tv con dentro Sky Italia e Sky Deutschland, con mire globali. Pare, infatti, che il magnate dei media Rupert Murdoch, che controlla il 39% di BSkyB tramite la 21st Century Fox non intenda mollare la presa su Time Warner per la quale ha già fatto un’offerta, respinta, da 80 miliardi di dollari.

La mossa del tycoon crea un potente operatore in grado di mettere gli altri broadcaster in difficoltà.

Prevedibile quindi Mediaset accelerasse sull’operazione Premium, per la quale ha già annunciato un progetto internazionale con il coinvolgimento di Telefonica che, dopo aver acquistato la quota del gruppo italiano nella spagnola Digital+, è entrata nella pay tv italiana con una quota dell’11% pagata 100 milioni di euro. Un accordo che ha valorizzato Premium a 900 milioni-1,2 miliardi.

In Francia Vivendi ha già fatto capire di voler puntare al mercato televisivo con la cessione per 17 miliardi di euro dell’operatore tlc, Sfr, a Numericable. Il gruppo guidato da Bolloré si vuole adesso concentrare sullo sviluppo di Vivendi, e quindi di CanalPlus, con occhio attento al nostro Paese.

Del resto, dopo l’operazione sulla Spagna e l’acquisto da parte del gruppo italiano dei diritti tv per la Serie A e per la Champions League, Vivendi ha in mano tutte le carte per valutare il suo eventuale ingresso sul mercato italiano e se fino a questo momento Al Jazeera era in pole position per l’ingresso in Premium, dopo questo incontro le cose potrebbero cambiare.

Secondo quanto è emerso nel faccia a faccia ad Arcore, Berlusconi e Bolloré si sarebbero confrontati a tutto campo sui temi al momento in agenda nell’industria televisiva e nella telefonia. Il primo argomento di discussione avrebbe riguardato le potenzialità di Premium.

Il faccia a faccia avrebbe investito anche un altro tema caldo per Mediaset e Vivendi, come il futuro di Telecom Italia e, in particolare, l’evoluzione del mercato sudamericano con Gvt (l’operatore controllato dal gruppo francese) accreditato come partner ideale diTim Brasil. Ma non è da escludere che si sia affrontato anche il discorso di una possibile integrazione tra Telecom e Mediaset. Tema caldo che acquista nuova importanza visto il consolidamento in atto sul mercato media e l’avanzata delle telco sul mercato del broadcasting.

Infine il colloquio avrebbe toccato anche il riassetto in corso in Mediobanca che vede Bolloré pronto a rafforzarsi ancora nell’azionariato (fino all’8%) e ha in calendario nel prossimo autunno la ridefinizione del consiglio di amministrazione da cui proprio Pier Silvio Berlusconi (in qualità di rappresentante di Fininvest che ha l’1%) è uscito qualche settimana fa.

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